"Cuffaro e Dell'Utri? Basta con l'antimafia delle parole"

“Cuffaro e Dell’Utri? Basta con l’antimafia delle parole”

Commenti

    una considerazione: ad uno condannato per pedofilia, scontata la pena, il giurista Fiandaca manderebbe i suoi figli a doposcuola dall’ex condannato?

    Una condanna per mafia non è esattamente come aver rubato un paio di mutande alla standa

    Tutto bello, tutto chiaro. Ma la morale? Qualcuno potrebbe leggere questo intervento come una protezione della casta …. Il tema rimane davvero delicato!

    A questo punto fate intervenire anche il “Garante degli orfani delle povere vittime di mafia” ! Senza ipocrisia il Dr. Morvillo e la Prof.ssa Falcone hanno tutto il diritto di indignarsi

    Il punto non è il diritto, sacrosanto, di un ex condannato per mafia ad esprimere il proprio pensiero ( non siamo fortunatamente in Russia…). Il problema è chi ci va dietro, dimenticando i lutti di chi ha lottato la mafia.

    Puoi aver scontato la tua pena ma una condanna per mafia non si discute ne ha attenuanti. Lagalla dovrebbe subito dissociarsi da Cuffaro e Dell’Utri altrimenti e’ disfatta . Ma alla Meloni ,a Salvini piace una situazione come questa? Che prendano le distanze anche loro .

    La generosità del Prof. Fiandaca oltrepassa i limiti del buonismo e soprattutto del garantismo e soprattutto non si tiene conto di chi la Mafia l’ha combattuta con i fatti e con le parole: Piersanti Mattarella, Pio La Torre e Peppino Impastato, esempi incancellabili!

    IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO ” CONDANNATI PER IL POTERE” VOGLIONO QUESTI CONDANNATI IL POTERE:

    Costui è sul mercato?

    Siamo veramente stanchi di sentire dissertare personaggini di ogni ordine e grado. BASTA!!!!

    Egregio prof FIANDACA in altri paesi esponenti politici si sono ritirati a vita privata per molto, molto, molto meno , in Italia tutto è permesso la moralità sotto i piedi il rispetto delle vittime non esiste

    Solo una persona libera da lacci e laccioli, e non avvezza ad andare dietro a scie ideologiche, come il giurista Giovanni Fiandaca, poteva pronunciare quella frase.
    Per il resto, “Nihil novi sub sole”.
    Così è festa, a Lampedusa. Nonostante tutto. L’effetto Lamorgese, insomma, continua a dare i suoi amari frutti. Se non così, come chiamare la mano tesa ai commercianti di carne umana di tre continenti? Ed è la testimonianza del caos istituzionale in cui si è dibattuto e continua a dibattersi lo Stivale. Così è tra le spire di questo boa sinistro che la democrazia muore. In linea con l’ultima nefandezza consumata in un’aula di tribunale. Non per niente, l’inchiesta sui pedofili che sconvolse l’Emilia, arrivata a sentenza, si è rivelata un altro buco nell’acqua di quel Pm e della procura di turno. Non a caso, “Il mostro” è l’ultima fatica letteraria di Matteo Renzi data alle stampe.
    Una sola domanda. Al Presidente della Repubblica. Custode della Carta costituzionale e insieme capo del CSM, l’organo che dovrebbe vigilare affinché, in quel fiume dove si abbevera la Giustizia, nessun riversamento velenoso venisse a sfociarvi. Invece è su quest’immensa cloaca di ingiustizia che naviga la pirateria in doga. Perché, signor Presidente, se ne sta inerte sulla prestigiosissima sua poltrona? E dire che la sua funzione era scaduta. Invece, è ancora lì. E non certo per spirito di servizio.

    Io resto allibito da questa polemica.

    Si vota per amministrare una città, che il centrosinistra ha portato sul baratro. Il punto dovrebbe essere: quale è la proposta amministrativa di Miceli? In cosa si differenzia da quella di Orlando, considerato che i personaggi che lo attorniano sono tutti gli stessi (a partire dal vicesindaco).

    E invece ci troviamo qua a parlare di tutt’altro, come se La Galla fosse un Ciancimino qualsiasi.

    Pensavo che anni di ruberie dell’antimafia da barzelletta avessero fatto rinsavire la gente, ma a quanto pare no.

    L’unica risposta saggia dei palermitani sarà di votare in massa per il candidato Miceli, bocciando queste sponsorizzazioni quanto meno discutibili !

    Difendere la patria o la propria città è un diritto di tutti i cittadini che devono concorrere al benessere e alla vivibilità della collettività in particolare delle fasce più deboli e bisognosi. Per cambiare pagina ci vorrà unità e tanta buona volontà affinché questa città ritorni a splendere.

    La magistratura non deve essere indipendente ma deve sottostare al potere politico o militare. Le dichiarazioni in totale libertà di giuristi e magistrati che non dovrebbero neppure avere opinioni politiche o peggio religiose sono del tutto deleterie per la convivenza civile…….

    potete dire la qualunque cosa a sua favore, la gente onesta non lo votera’ la gente che vuole il cambiamento non lo votera’ , noto che i cittadini sono molto piu’ avanti rispetto ai politici che rimangono sempre vincolati alle vecchie regole .

    Prof. Fiandaca, dato che, come lei dice, “una condanna penale, anche per un reato di mafia, non comporta affatto un giudizio di perpetua indegnità morale o di perpetua inaffidabilità sociale o politica della persona condannata”, ci faccia un’altra dissertazione sulla mancata collaborazione, a tutt’oggi, con la giustizia di quei due personaggi. Concretezza con concretezza, senza fuffa.

    Si sono ormai sdoganati neo fascisti e neo nazisti e ci si preoccupa delle parole di condannati per concorso esterno che hanno scontato la loro pena?

    Giuridicamente ineccepibile, ci mancherebbe, solo che esistono codici morali ben più elevati del diritto che consentono di sostenere che la mafia è una montagna di m…. e che, quando imbratta qualcuno, lo imbratta per sempre.

    L’emerito Prof. Fiandaca purtroppo soffre da astinenza da esposizione mediatica e, pertanto, non riesce a governare la sua irrefrenabile volontà di apparire il Professore e di ritenere tutti noi suoi discepoli in attesa della sua lezione. Ma il cittadino medio, colui che poi va a votare, non deve per forza essere un coscritto arruolato alla sua Università. Giuste le sue puntualizzazioni in tema di diritto costituzionale (ci mancherebbe), ma chi gli ha chiesto la lezione? Una cosa è il diritto, altra cosa il pelo sulla pancia di colui che all’interno della cabina elettorale appone la sua bella X sopra un simbolo di una lista. Magari fossimo tutti dei cultori del diritto, ma per fortuna non lo siamo…ed allora Fiandaca la smetta di fare il Professore e si goda la sua pensione, accettando che la gente critichi, esterni e voti secondo coscienza.
    Per favore Prof. non ci faccia più lezioni!

    Esimio professore, non possono capire. Troppa ignoranza. Altro che Stato di diritto, stato di vendetta e rancore eterno

    Curriculum viate per tutti i candidati

    Per favore, niente fuffa in brodo!!!

    Prof. Fiandaca, dato che, come lei dice, “una condanna penale, anche per un reato di mafia, non comporta affatto un giudizio di perpetua indegnità morale o di perpetua inaffidabilità sociale o politica della persona condannata”, ci faccia un’altra dotta dissertazione sulla mancata collaborazione, a tutt’oggi, con la giustizia di quei due personaggi. Concretezza per concretezza, senza fuffa.

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Sicuramente non ha mai avuto a cuore le sorti della città di Messina, da ex Sindaco.. Neanche per le infrastrutture e la realizzazione del PONTE SULLO STRETTO e di altri investimenti, è stato di supporto politicamente! Ieri diceva "Avanti col Ponte che è indispensabile, oggi sostiene che il Ponte provoca danni e sottrae soldi alla Sicilia. Mentre invece autostrade, ferrovie e tante altre opere sono IN COSTRUZIONE..!!

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