PALERMO – L’Istituto autonomo della case popolari di Palermo ha debiti per 60 milioni di euro, nonostante vanti crediti per 80 milioni. Impossibile metterli all’incasso.
Dagli anni Sessanta ad oggi migliaia di famiglie non hanno mai pagato i consumi di acqua e gli affitti. Lo sfascio dei conti è messo nero su bianco in una relazione che il direttore generale Vincenzo Pupillo e il commissario straordinario Ferruccio Ferruggia hanno inviato al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al presidente della Regione Nello Musumeci, ai magistrati del Tar e della Corte dei conti.
Il solo debito nei confronti dell’Amap è di dieci milioni a cui ne vanno aggiunti sette per gli interessi. Per quella che nella relazione viene definita “maldestra gestione” fino al 2014 era lo Iacp a pagare le bollette per ripartire i consumi a chi occupava le case all’interno delle quali non c’era neppure il contatore. Nessuno ha pagato. C’è un esempio che fotografa meglio di altri la situazione: in un lotto di 320 case, di proprietà della Regione, nel rione Zen da decenni non si paga la bolletta.
Ora si rischia il default perché l’Amap ha battuto cassa sulla base di una condanna in un procedimento in cui l’Istituto non si è costituito in giudizio e non ha impugnato il decreto ingiuntivo.
Non c’è solo la Regione fra i proprietari, ma una galassia di Enti, molti dei quali disciolti (Ina Casa, Icogap, Gescal, Incis), oltre al Demanio dello Stato
E poi c’è il capitolo del mancato pagamento degli affitti. Milioni e milioni di euro che nessuno in questi anni ha cercato di incassare.
I nuovi vertici dello Iacp ha stilato un piano di risanamento dell’Istituto che passa da una transazione con l’Amap e le banche, dalla definizione agevolata dei carichi tributari di Imu-Ici e dal pagamento dei 4,5 milioni che il Comune di Palermo deve all’Istituto.