Sicilia, dopo la nota del Mef il governo "difenderà" i contributi Ars

L’altolà del Mef sui contributi dell’Ars, il governo “difenderà” le norme

Dagnino: "Dialogo con Roma ma quella del ministero non è una verità assoluta"

PALERMO – Il governo regionale “ha il dovere di difendere le prerogative del Parlamento”. Le parole espresse dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino nell’ultima seduta dell’Ars tracciano la strada rispetto all’atteggiamento che la Regione adotterà rispetto al cartellino giallo alzato dal Mef sui contributi concessi nel Collegato all’ultima Finanziaria.

“No ai complessi d’inferiorità”

La Regione Siciliana intraprenderà quindi le interlocuzioni con il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti “perché il Mef è un organo di massima autorevolezza ma l’Ars – ha specificato Dagnino – non deve avere alcun complesso di inferiorità. Sembra quasi che il Parlamento sia stato trovato con le ‘mani nella marmellata’ – ancora Dagnino – e così non è”.

La lettera del Mef sulle ‘mance’

Al centro della seduta di Sala d’Ercole, che nel frattempo ha stoppato la proroga di sei mesi per l’utilizzo dei contributi che erano stati varati dall’Ars attraverso la Finanziaria 2024 e la manovrina di metà anno, finisce quindi la lettera inviata da Roma a Palermo. Nel mirino del Mef, in questo caso, ci sono i contributi concessi con il Collegato dell’ultima Finanziaria, le cosiddette ‘mance’ care ai deputati.

A rischio 22 articoli che prevedevano una pioggia di contributi, tra cui quelli per Gibellina capitale italiana dell’arte contemporanea, “ma la quantificazione – ha precisato Dagnino – deve ancora essere fatta dagli uffici”. Avanti, quindi, con l’interlocuzione tra Palazzo d’Orleans e via XX Settembre perché “assumere la nota del Mef come una verità assoluta è inappropriato – ha rimarcato Dagnino in riferimento ad alcuni interventi delle opposizioni in Aula -. Il rilievo non è finalizzato all’impugnativa immediata. Siamo in una fase preliminare e quella del Mef è soltanto una osservazione”.

“Nessun calcolo politico dietro alla nota del Mef”

Dagnino bolla poi come “fantasiose” le ricostruzioni fatte in aula, in particolare dal deputato fondatore del movimento Controcorrente Ismaele La Vardera, che ipotizzano “la regia del governatore Renato Schifani” dietro alle osservazioni del ministero. “Quei soldi finirebbero in economia e, quindi, a favore del governo”, ha osservato il parlamentare. “Nessun calcolo politico – è stata la replica di Dagnino -, anche perché una eventuale impugnativa dovrebbe essere adottata anche per tutte le altre regioni italiane”.


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