'Coprifuoco', saltano i sindaci. E adesso chi controllerà?

Movida: dal Dpcm ‘saltano’ i sindaci, adesso chi dovrà controllare?

Commenti

    Chi controllerà? Uno nessuno centomila

    Sbagliate le proteste dei sindaci contro la parte del nuovo DPCM che dava loro il compito di valutare nelle proprie città la chiusura dopo le 21 di strade e piazze a rischio assembramenti, sbagliata la parziale marcia indietro del Governo che per stoppare le polemiche subito insorte ha eliminato nella norma in questione la parola “sindaci”, lasciando apparentemente nel vago l’Autorità deputata alla chiusura. Autorità che, ecco perché apparentemente, non può non essere il sindaco. O in questo momento delicato in cui dobbiamo fare di tutto per evitare il coprifuoco generalizzato dopo una certa ora e il lockdown totale facciamo ognuno la nostra parte, a cominciare dai sindaci e dai presidenti di Regione, oppure quell’epilogo drammatico sarà ineluttabile. Solo i sindaci, ripeto, se non vogliamo il coprifuoco su tutto il territorio nazionale decretato da Roma, possono sapere dove e come intervenire sui luoghi dove maggiormente che in altri si manifesta l’irresponsabilità dei cittadini, giovani e meno giovani. Solo loro possono provvedere con tempestività e modulare le restrizioni secondo la curva dei contagi nei centri che amministrano. L’unica cosa che devono pretendere è la collaborazione piena degli organi dello Stato, Prefetture e Forze dell’Ordine, per attuare i controlli, collaborazione che è stata assicurata dal presidente del Consiglio Conte e dal ministro Affari regionali e Autonomie Locali Boccia. Pippo Russo

    Caro Pippo Russo ma cosa si attendeva da una classe amministrativa di così basso livello e senza attributi. Ormai Giuseppyno Conte (Decretomen)fa un decreto ogni 6 ore e dopo mezzora lo cambia.I Sindaci non hanno l’autorità l’onestà il coraggio di impedire assembramenti e comportamenti assurdi.Quindi ?

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Non esiste vergogna né carità per L'Oda . Se a gennaio gli stipendi da pagare erano 2 , ad oggi siamo arrivati a quattro stipendi non corrisposti : ciò vuol dire che per i solerti amministratori di quest'ente caritatevole il 2024 non è neanche iniziato visto che l'ultimo stipendio corrisposto è quello di dicembre 2023 . Le conseguenze sono facilmente immaginabili . Lavoratori stremati , indebitati e impossibilitati a raggiungere la sede di servizio per mancanza di fondi . Eppure la Regione paga L'Oda , ma i soldi che fine fanno ?

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