D'Alia 'conferma' Valenti e Torrisi| "Col rimpasto totale ci adegueremo" - Live Sicilia

D’Alia ‘conferma’ Valenti e Torrisi| “Col rimpasto totale ci adegueremo”

"Nessun problema a rinconfermare la nostra delegazione in giunta. Abbiamo un buon giudizio sugli assessori Valenti e Torrisi. Ma se la coalizione si darà una regola non ci chiameremo fuori".

comitato regionale dell'udc
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PALERMO – “Abbiamo ribadito il nostro rapporto e la necessità che l’alleanza con il Partito democratico non sia un fatto occasionale, ma produca fatti concreti per il governo della Sicilia”. Così il presidente nazionale dell’Udc, Giampiero D’Alia ai cronisti a margine del comitato regionale del partito a Palermo, parlando dell’incontro di questa mattina con il segretario siciliano del Pd Fausto Raciti e con Antonello Cracolici. “Siamo in perfetta sintonia, c’è un rapporto di collaborazione – ha aggiunto – della volontà del presidente della Regione di andare in questa direzione e cioè fare qualcosa di buono e diverso per la Sicilia”.

“Qualche mese fa il congresso nazionale dell’Udc ha deliberato di riorganizzare il partito su base territoriale regionale. Stiamo dando corso a questa iniziativa e pensiamo sia giusto farlo perché i partiti sono in crisi e c’è la necessità di riorganizzarli in sintonia con le esigenze del territorio”, ha detto D’Alia, che stamattina alla direzione regionale del partito ha presentato il nuovo simbolo del partito con la scritta “Sicilia”.

“Centrodestra e centrosinistra italiano così come li abbiamo conosciuti negli ultimi 20 anni sono morti e sepolti. Renzi ha asfaltato il centrosinistra nella sua tradizione organizzativa. Ha cambiato e sta cambiando geneticamente il Pd e la sinistra”. L’ha detto il presidente dell’Udc Gianpiero D’Alia a margine del comitato regionale del partito rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se l’Unione di centro guarda a Ncd o a Forza Italia. “La divisione dei moderati e la confusione – ha aggiunto – non aiuta la costruzione di un nuovo sistema politico bipolare che rischia di essere governato dall’alternativa tra Renzi e Grillo. Il tema complesso che abbiamo davanti è costruire un nuovo sistema politico che assecondi il cambiamento”. “In Sicilia stiamo facendo una sorta di laboratorio per cambiare il partito, aprire ai giovani e formare una nuova classe dirigente. Questo serve a uscire dalla crisi della seconda repubblica – ha concluso – in una discussione aperta, che è anche legata alla discussione con Ncd e a tutti quelli che rappresentano i moderati e popolari. Da soli non si va da nessuna parte”.

“La scelta che si è fatta ci consente di azzerare – ha aggiunto – tutta l’organizzazione del partito in Sicilia a tutti livelli e di fare un comitato costituente per essere più attenti e aperti al confronto con i territori ed inserire tanti giovani che vogliono fare politica nel circuito delle istituzioni. E’ questo il lavoro che faremo nei prossimi mesi. Oggi decideremo la riorganizzazione del partito – ha concluso D’Alia – per dare una nuova offerta politica ai cittadini”.

Sul rimpasto e l’intenzione dell’Udc di chiedere la riconferma in giunta dei due assessori in quota Udc Valenti e Torrisi: “La questione non sono le persone, non ci interessano gli assessori in quanto tali. Abbiamo un buon giudizio dell’assessore Valenti e Torrisi, che sono due tecnici e non hanno fatto politica e men che mai nell’Udc, perché la nostra scelta è stata separare l’attività tecnica del governo dall’attività di indirizzo politico, che i partiti è giusto che facciano”.

“Non abbiamo alcun problema a riconfermare la nostra delegazione in giunta, cosa che tra l’altro è stata oggetto – ha aggiunto – di una deliberazione unanime del gruppo dell’Udc all’Ars. Altra questione è se la coalizione dovesse ritenere nella sua collegialità di cambiare totalmente la delegazione assessoriale. Allora se c’è una regola che vale per tutti non saremo certamente noi a chiamarci fuori”.

A chi chiedeva in caso di una giunta formata da politici e non da tecnici quali potrebbero essere gli assessori papabili per l’Udc D’Alia ha risposto: “Non abbiamo papabili”. “Per noi i due assessori sono stati indicati, se il presidente della Regione e la coalizione di governo – ha proseguito – dovessero ritenere necessario cambiare 12 assessori, non facciamo una guerra di religione, ma per quanto ci riguarda non abbiamo alcun problema, anzi valutiamo positivamente quello che i nostri due assessori hanno fatto in giunta e riteniamo che debba essere un esempio per gli altri”. “Crocetta – ha concluso D’Alia – dica cosa vuole fare anche sulla giunta, il problema è decidere la regole del rimpasto”.

“Con il rimpasto di giunta voglio creare le condizioni per fare le cose che servono. Il bilancio della Regione non è ancora stato neanche proposto, stiamo discutendo a livello nazionale una legge di stabilità che prevede un’operazione di spending review che riguarderà anche le regioni e in particolare quelle a statuto speciale e quindi la Sicilia”.

“E’ chiaro che per fare questo c’è la necessità che ci sia una solidarietà reale tra forze politiche e una grande voglia di assumersi la responsabilità di scelte che devono andare nella direzione del risanamento dei conti e di utilizzare le risorse che abbiamo per sostenere le Pmi, lavoro e investimenti per uscire dalla trappola della crisi”.

“Nessuno di noi – ha concluso – pensa che la responsabilità dei conti siciliani sia da attribuire a Crocetta, che non può pagare per i precedenti 20 anni. Tutte le forze politiche che hanno governato negli ultimi due decenni non possono tirarsi fuori dalle responsabilità”.

“La mozione di sfiducia a Crocetta servirà a fare chiarezza politica”, ha commentato con i cronisti Giovanni Pistorio, segretario del partito. Che parlando dei rapporti con il Nuovo centrodestra ha osservato: “Noi siamo al governo, loro all’opposizione”. Pistorio ha sottolineato l’asse con il Partito democratico e ha rivendicato l’opportunità di una maggiore “collegialità” rispetto al precedente governo. “Gli assessori rappresentano i partiti, non una scelta del presidente della Regione”.

“La nuova giunta non può che essere politica e non del presidente. Gli assessori rispondono ai partiti e l’Udc pretende una giunta politica. Questo non è oggetto di trattativa. E’ mancata la collegialità, se i partiti sono chiamati a atti di responsabilità, gli assessori sono espressione dei partiti e li rappresentano”, ha aggiunto. “Dalle parti di palazzo d’Orleans qualcuno ha fatto confusione , mischiando le carte – ha aggiunto – e pensando di voler indebolire il ruoli dei partiti della maggioranza, cercando supporti ambigui nell’area dell’opposizione”.

Parlando del rapporto con Ncd, il segretario dell’Udc ha detto: “Dialoghiamo, nei mesi scorsi abbiamo avviato un processo per costruire un partito moderato ispirato al Ppe; al momento c’è fatica nella definizione del progetto anche in relazione al quadro politico nazionale. In Sicilia c’è un problema oggettivo che non rende praticabile la costruzione oggi di un progetto politico unico, loro sono all’opposizione, noi al governo – ha sottolineato -. Abbiamo un impegno con gli elettori. Se l’Udc si sottraesse alle responsabilità di governo si andrebbe ad elezioni in un contesto drammatico. Siamo impegnati a costruire in questa fase un rapporto con il Pd anche perché l’accordo su Crocetta due anni fa lo abbiamo fatto con il Partito democratico”.


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