Dall'omicidio allo show mediatico |Le indagini che incastrano Matà - Live Sicilia

Dall’omicidio allo show mediatico |Le indagini che incastrano Matà

Tutti i passi della delicata inchiesta.

Il delitto Velardi
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CATANIA – Trascorreva i suoi pomeriggi davanti a quella tomba. Pulendo ogni centimetro della cappella dove erano seppelliti il marito e il figlio, che le erano stati strappati dal cancro. La cura di quel luogo sacro era diventato per Maria Concetta Velardi quasi la sua unica ragione di vita. A pochi passi da quel luogo è stata brutalmente uccisa: colpita con un masso di pietra lavica che le ha fracassato la testa. Quel pomeriggio del 7 gennaio 2014 il corpo era riverso su un piccolo vialetto del cimitero delimitato da due cappello, la pietra nera che risaltava sui capelli biondissimi della vedova appena 59enne. I piedi scalzi.

Maria Concetta sarebbe stata brutalmente uccisa dal figlio Fabio, che oggi è finito in carcere. Il 40enne, militare di Maristaeli, è quello che ha lanciato l’allarme al custode e poi sono arrivati i poliziotti. E’ rimasto lì tutto il tempo durante i delicati rilievi della Scientifica. Agli inquirenti raccontò di essersi allontanato per mezz’ora per prendere il caffè alla madre, un gesto rituale quasi. Che si ripeteva ogni volta. L’omicidio, quindi, sarebbe avvenuto alle 16.15 alle 16.45. Quel bicchierino di caffè con il coperchio ancora intatto è rimasto appoggiato al gradino della tomba della famiglia Matà per parecchi giorni. Quei luoghi sono stati setacciati anche dai super consulenti ingaggiati dai legali del figlio che si è sempre dichiarato innocente. Anzi. Aveva deciso di mettere una taglia sul presunto assassino. Appelli, conferenze stampa, sopralluoghi sulla scena del crimine. Tutto organizzato per affermare la sua totale estraneità ai fatti.

Uno show mediatico che è continuato per diversi mesi, mentre piano piano le indagini svolte dalla Squadra Mobile portavano al suo nome. In realtà sin dal primo momento gli investigatori, che hanno sempre mantenuto il massimo riserbo durante l’inchiesta, hanno puntato l’attenzione su Fabio Matà. Forse qualcosa nei racconti del militare non li aveva convinti. Ora sarà un processo a decidere se è veramente lui il vile assassino di Maria Concetta.

 

 


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