CATANIA – ’Ci sono lavori che sono già partiti, altri che stanno per partire, bandi che sono già in fase di predisposizione. Il patto per Catania sta andando avanti bene’’. Lo ha affermato il ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno Claudio De Vincenti a Catania durante un incontro con i giornalisti in municipio, dove ha preso parte, insieme con il sindaco Enzo Bianco al secondo incontro di monitoraggio sull’attuazione del Patto per Catania dopo quello del 12 gennaio scorso. ’’Per il Patto per la Sicilia – ha aggiunto De Vincenti – ci sono già dei lavori in corso. Un esempio per tutti é la banda ultralarga: i cantieri sono giá aperti ed é una infrastruttura decisiva per la Sicilia’’. ’Ci sono in questo momento in fase di predisposizione – ha proseguito il ministro – bandi importanti sulla riqualificazione urbana e sulla portualitá. Il punto per il Patto della Sicilia lo faremo. Da qui ad un massimo un paio di settimane saremo alla Regione’’.
Sui dettagli si è invece soffermato il sindaco: ’Ci sono già le prima quattro aggiudicazioni delle gare per la messa in sicurezza di 19 scuole di Catania. L’operazione sarà completata entro l’inizio del prossimo anno scolastico. Abbiamo già i bandi di gara per le prime opere della Zona Industriale. La prima opera che andrà in gara e la realizzazione della caserma dei carabinieri. A seguire, subito dopo, le opere che riguardano l’illuminazione pubblica, la rete idrica e il rifacimento delle strade che si trovano in condizioni molto delicate’’. Il primo cittadino ha parlato anche delle altre richieste inoltrate al governo tramite il ministro. ”Contemporaneamente – ha aggiunto Bianco – ho chiesto al ministro De Vincenti di darci una mano per risolvere la questione relativa alla rete fognaria, che é la parte più rilevante dei lavori che riguardano il Patto per Catania perché complessivamente si tratta di 400 milioni di euro su un totale di circa 750″.
’’Infine – ha concluso – ho chiesto al Presidente del Consiglio, e il governo mi sta dando una mano, per risolvere quelle lungaggini burocratiche che rischiano di far ritardare l’avvio dei lavori per il rifacimento della ’mantellata’ del porto (la sistemazione del molo con cemento armato per contrastare l’azione del mare), che vale 50 milioni di euro, che è un’opera importante per Catania’’.