PALERMO – Chiara Di Benedetto lascia il Movimento cinque stelle. Dopo gli addii di Claudia Mannino, Giulia Di Vita, Loredana Lupo e Riccardo Nuti, quest’ultimo di fatto ormai fuori dai pentastellati dopo la sua adesione all’azione legale nei confronti della nuova associazione varata a inizio 2018, anche l’ultimo componente della pattuglia dei deputati palermitani grillini eletti alle Politiche del 2013 con il boom del movimento di Beppe Grillo molla la presa. Di Benedetto, che aveva comunque partecipato alle Parlamentarie classificandosi quarta nel listino del collegio di Bagheria e Marsala per la quota proporzionale alla Camera, è la compagna di Mauro Giulivi, l’attivista che ottenne l’annullamento delle Regionarie da cui era stato escluso. “Mi ritrovo candidata con un simbolo che parla da sè. Non rimane molto del movimento che aveva fatto sperare le persone”, spiega la deputata uscente. “Oggi mi ritrovo un leader, una vera propria struttura di partito, ritrovo accanto a me, in lista, riciclati di altri partiti, o candidati con precedenti esperienze politiche di cui, oltretutto questo movimento sembra vantarsi”. E ancora : “Mi trovo all’interno di una forza politica che avrebbe dovuto cambiare il sistema e, invece, ci si è adagiato sopra”.
Parole che la deputata esprime sul proprio profilo Facebook in cui posta anche una foto del gruppo che nel 2013 fece ingresso a Montecitorio: “In questi 5 Anni di Legislatura ho acquisito tantissima esperienza, ho conosciuto tante splendide persone, alcune delle quali sono diventate amiche, ho imparato tantissimo, sono cresciuta come persona e come cittadina”. E parlando del movimento delle origini Di Benedetto, che nei prossimi giorni invierà richiesta tramite raccomandata per uscire dalla nuova associazione del Movimento 5 stelle, ricorda: “Rifiutava i leader, la casta e i privilegi dei pochi a discapito di tutti gli altri cittadini. Rifiutava i cambi bandiera, gli ‘Scilipoti’, i riciclati della politica”. Dopo aver ricordato la restituzione “di 200mila euro” versati nel fondo per le pmi, la deputata palermitana rivendica di aver sempre “difeso il progetto iniziale dagli attacchi esterni e interni”. Per tutti questi motivi “oggi non posso riconoscermi in ciò che viene spacciato per movimento – dice – ma che si pone esattamente come la sua più volgare negazione”.
Poi, nel giorno in cui il leader Luigi Di Maio arriva in Sicilia per presentare i candidati del movimento, l’accusa proprio sulla formazione delle liste:“In questo movimento i candidati da mettere in lista vengono scelti perché sono amici di qualcuno, perché un portavoce ha garantito per loro – scrive -. Chi può, chi è vicino ai vertici, cerca di garantire l’elezione dei propri fedeli uomini, organizzando cordate per le votazioni online, denigrando e infangando altri candidati, mentendo spudoratamente, dimostrando tutta l’ipocrisia di un partito che inneggia alla trasparenza ma che poi muove le carte sottobanco”. Una “deriva” che secondo Di Benedetto alcuni hanno provato “a contrastare”, finendo però con l’essere messi “alla porta”. Accuse pesantissime rivolte ai vertici: “Sono stata isolata ed emarginata sia all’interno del mio gruppo parlamentare, sia sul territorio, sia dai vertici della ‘comunicazione’ che mi hanno impedito, anche fisicamente, di partecipare ai lavori e riunioni, ad esempio, sul programma”.
Il quarto posto nel listino?“Risulta quanto mai giusto e veritiero poiché, nonostante i 5 anni a lottare nell’interesse dei cittadini, non sono, evidentemente adatta a rappresentare questo nuovo movimento e, alla luce degli ultimi risvolti e delle ultime scelte in campo di candidati uninominali, non lo voglio”. Una differenza rimarcata perché “questo movimento preferisce candidare ex assessori Pd, ex uomini di segreterie politiche, ex qualsiasi cosa, piuttosto che candidare chi, nel bene e nel male, ha sempre cercato di tutelare l’integrità del movimento stesso. Ho combattuto fino alla fine, per rappresentare quegli attivisti veri che stanno soffrendo maledettamente questa tanto temuta deriva, ho sperato di poter fare ancora qualcosa per tutelare il movimento, arginare tutto ciò ma, evidentemente, sono ancora un’inguaribile ottimista!”.
Dopo il ricorso di Nuti contro la nuova associazione, che di fatto pone il deputato fuori dal movimento, giovedì era toccato a Di Vita dare l’addio ai pentastellati: “Il M5s è cambiato, punta soltanto a vincere”, le sue parole. Una strada aperta a dicembre da Mannino, che nonostante la scadenza della sospensione a suo carico per le conseguenze dell’inchiesta firme false, aveva annunciato: “Non rientro nel movimento”. Alla vigilia delle Parlamentarie, poi, se ne andava sbattendo la porta anche Lupo: “Il nuovo movimento non mi appartiene”, il suo messaggio.
*Aggiornamento
“Non ne sentiremo la mancanza”. Così Antonino Randazzo, consigliere comunale del Movimento cinque stelle a Palermo, commentando l’addio di Di Benedetto ai pentastellati.