Di Maio e le cose fatte | Dal web: 'Lista della resa' - Live Sicilia

Di Maio e le cose fatte | Dal web: ‘Lista della resa’

Il leader del Movimento 5 stelle pubblica l'elenco degli obiettivi raggiunti, ma è polemica.

LISTA DELLA SPESA
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Questa è la lista delle cose che sono entrate nella legge di bilancio che ho letto prima in diretta, fatela vedere a chi ancora è scettico su questo Governo”. Inizia così uno degli ultimi post pubblicati su Facebook dal vice premier pentastellato Luigi Di Maio. Dieci righe scarse in totale, ma ciò che salta all’occhio è la foto pubblicata in allegato con la lista delle cose fatte nei primi sei mesi dall’insediamento dell’esecutivo. Nell’elenco, scritto e spuntato con penna ed evidenziatore, compaiono una ventina di voci, che vanno dal reddito di cittadinanza alla “quota cento”, dall’aumento delle pensioni minime al taglio delle spese militari, passando per i fondi alla ricerca e gli incentivi alle auto elettriche. Una rassegna di risultati rivendicati con orgoglio, che puntano – a detta dello stesso Di Maio – a un consolidamento nel 2019: “Sarà l’anno del cambiamento”, scrive il vice premier.

I primi a rispondere al post sono stati i parlamentari del Partito Democratico, affermando come che: “La realtà raccontata in quella lista non esiste. La manovra non realizza nessuna delle misure del programma dei 5 stelle”. Ma sul web non mancano forti critiche e commenti sarcastici alle scelte comunicative del leader grillino. Uno dei primi è stato il giornalista economico Giuseppe Colombo, per l’Huffington post: “Più che di lista della spesa, parlerei di una lista della resa. La manovra ha perso oltre dieci miliardi di investimenti nella sua contrattazione con Bruxelles”. “La lista delle cose saltate quando la pubblicate?”, cinguetta un altro su twitter. “Ora aspettiamo l’elenco di tutti i misfatti commessi dal padre del vice premier” commenta una ragazza. Infine, c’è chi prova a “ribaltare” il post del vice premier, pubblicando una contro-lista delle cose fatte ma non dette: si va dall’Ecotassa al taglio delle assunzioni nella Pubblica amministrazione, dall’aumento delle accise a quello delle altre tasse previste per il 2020, passando per la web tax al 3%


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