Dieci anni di LiveSicilia | "L'Isola è cambiata" - Live Sicilia

Dieci anni di LiveSicilia | “L’Isola è cambiata”

Le parole del presidente Miccichè, del sindaco Orlando e del questore Cortese

UNA MARINA DI LIBRI
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PALERMO – “La Sicilia e Palermo sono cambiate”. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il questore di Palermo Renato Cortese, in fondo su questo punto convergono. E’ un cambiamento complesso quello che è emerso dalle loro parole, questo pomeriggio al talk “Dieci anni di Live, 10 anni di Sicilia”, il dibattito dedicato ai dieci anni di informazione del nostro quotidiano online a “Una marina di libri”.

I tre si sono avvicendati sul palco portando avanti un confronto fra la cronaca, la politica regionale e quella palermitana dieci anni fa e oggi. Orlando ha parlato di “un cambiamento di visione per la città di Palermo”. Miccichè invece, parlando di ricambio della classe dirigente. “Se il cambiamento di questa classe dirigente deve essere rappresentato da Cancelleri allora devo dire che questo ricambio non mi piace”. Renato Cortese infine ha parlato della lotta alla mafia che le forze di Polizia conducono ogni giorno. “Oggi dobbiamo dire che la mafia è in ginocchio e per questo dobbiamo stare vicini ai cittadini”.

LA DIRETTA

18.16 – Al via l’evento. Modera il direttore Accursio Sabella: “I dieci anni sono un’occasione di festa e di bilanci”. Si parte dall’inizio della storia di LiveSicilia con il ricordo di Francesco Foresta, il fondatore del giornale.

18.19 – Viene letto un pezzo di Foresta “Arrivederci alla prossima sciagura” in cui il fondatore del quotidiano in cui veniva commentata la strage di Giampilieri 

18.22 – Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ringrazia Francesco Foresta. “Credo che lui sia qui in mezzo a noi – ha commentato – e allora voglio dirgli: missione compiuta!”. Poi Orlando parla di cosa è cambiato in questi dieci anni. “Oggi siamo ben lontani da ciò che accadeva dieci anni fa. Palermo é una realtà viva e in cammino. Che ha scoperto il valore della persona e della comunità”.

18.30 – Anche Gianfranco Miccichè, quando prende la parola, prosegue parlando dei migranti e del contesto politico attuale. Quello che mi fa più paura è il razzismo che sta prendendo dietro le cose. Salvini ha trovato un filone, quello dei migranti, che gli porta benefici, anche se in Sicilia meno”.

18.32 – Alla nota di Accursio Sabella che gli fa notare che dieci anni fa la Lega in Sicilia non esisteva, Miccichè ha risposto: “Non c’erano nemmeno l’anno scorso: per prendere un seggio all’Assemblea regionale siciliana hanno dovuto mettere assieme tre partiti”.

18.36 – Orlando: “In questa città abbiamo recuperato la dimensione del tempo: del passato, del presente e del futuro. Questa città è vaccinata rispetto al populismo. Questa città è profondamente cambiata grazie a chi si è preso l’impegno di questo cambiamento. Qui siamo cambiati tutti”. Poi Orlando ha proseguito: “Il Populismo è un vizio di sistema. A Palermo un cambiamento impensabile fino a 20 o 30 anni fa, come dimostra la presenza in città del vescovo a capo degli evangelici tedeschi, o del ministro tedesco inviato dalla Merkel. Dalla cancelliera ho ricevuto una telefonata in questi giorni: mi ha detto che per lei, piuttosto che i giornali, era più importante dare sostegno a Palermo nel giorno della festa dell’Europa”.

18.41 – Viene letto l’articolo di Francesco Foresta “Passo indietro per tutti e un passo d’onore per la Sicilia”.

18.45 – Miccichè: “Ho voluto molto bene a Francesco ma questo è populismo puro. Io non ho pretesa di rimanere al potere. La classe dirigente di oggi è scarsissima. Quella di prima sapeva cosa era la Costituzione, adesso invece non lo sanno. Pensate davvero – ha continuato il presidente dell’Ars – che il nuovo che avanza è Cancelleri? Non sono in grado di capire come fare una legge. Il problema vero è che tutti agogniamo una nuova classe dirigente ma se questa è quella di Conte, Di Maio e Salvini allora, non voglio il ritorno al passato,ma il presente non mi piace. Orlando è uno che uno che può non piacere ma sa come si devono risolvere i problemi. Questi – ha concluso – vivono solo di taglio di stipendi e vitalizi”.

18.49 – Orlando: “Tra me e Palermo c’è un rapporto di simbiosi e se morissi stanotte potrei dire: ‘Missione compiuta’, anche se non completata. Mi ricordo la notte in cui fu ucciso Piersanti Mattarella: ci abbiamo messo 40 anni ma siamo riusciti a cambiare Palermo”.

18.53 – Miccichè: “Se avessi dato del co****** a un ospite i miei genitori mi avrebbero preso a schiaffi. Il linguaggio che, alle volte, uso, chiaramente non mi appartiene ma è l’unico che lascia il segno. Ammetto che quando diede dello st***** a Salvini dopo essere sceso dalla Diciotti mi è venuto spontaneo. Il mio piacere non è apostrofarlo come ho fatto, il mio piacere è che la finisca. In Sicilia, Io sono stato in sei governi nazionali e so cosa vuol dire che il ministro degli Interni si faccia fotografare con il mitra, perchè lanci un messaggio con una foto come quella”. 

19.00 – Lettura del pezzo di Foresta “I nostri lettori valgono di più”.

19.02 – Arriva sul palco il questore di Palermo Renato Cortese che ricorda la Palermo del 1992: “Quando arrivai a Palerno era tangibile che c’era una città in ginocchio e impaurita. C’erano i latitanti ma erano dentro i quartieri di Palermo: erano tutti liberi e tutti a comandare. Credo che di fronte a questa cosa noi come investigatori abbiamo dato il massimo. Ricordo che Emanuela Loi aveva 24 anni e abbiamo trovato pezzi del suo corpo sul tetto di quelle case. Qual era la sua colpa, se non quella di fare il suo mestiere? In quel momento abbiamo assunto la consapevolezza che la mafia andasse combattuta senza più indugiare. Abbiamo capito – ha proseguito – che occorreva ridare credibilità allo Stato levando alla mafia il consenso sociale di cui ha goduto. Ricordo cosi che dopo tanti colpi alla mafia, quando abbiamo catturato Bernardo Provenzano sotto la Mobile c’erano centinaia di palermitani. Da lì è nato l’inizio della fine di Cosa nostra. Oggi dobbiamo dire che la mafia è in ginocchio e per questo dobbiamo stare vicini ai cittadini”.

19.18 – Cortese: “Non basta catturare un latitante per dire che abbiamo debellato la mafia. Cosa nostra è fatta di grandi affari, di colletti bianchi e di soprusi. Messina Denaro va catturato e lo faremo sicuramente, perché deve pagare per ciò che ha fatto, ma sicuramente non comanda su Palermo”.

19.20 – Cortese: “La mafia non comanda a Palermo e non è vero nemmeno che a Palermo tutti i commerciati pagano il pizzo. Dirò di più – ha aggiunto – posso dire che la maggior parte dei commercianti palermitani non ha avuto richiesta di estorsione”.

19.24 – L’evento si conclude con la lettura del pezzo di Francesco Foresta “La Sicilia dei Giufà”.

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