Dirigenti, la Lega chiede di frenare| Faccia a faccia con Musumeci - Live Sicilia

Dirigenti, la Lega chiede di frenare| Faccia a faccia con Musumeci

Rimpasto, amministrative, direttori generali: confronto tra il governatore e il Carroccio.

Il retroscena
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La Lega prova a frenare la corsa, arrivata alle ultime curve, delle nomine dei direttori generali. Stefano Candiani, proconsole di Matteo Salvini in Sicilia, intreccia la vicenda delle nomine dei superburocrati con quella del rimpasto. “Se dovessimo entrare nell’amministrazione della Regione, dovremmo avere tutta la catena decisionale in sintonia con l’assessore”, ha provato a ragionare il leghista incontrando a Palermo il presidente della Regione. Insomma, al Carroccio non piace la prospettiva di trovare tavole apparecchiate da altri col rischio di rimanere invischiati in veti incrociati e stalli. E allora, o si accelera al massimo sul rimpasto, o si ritarda leggermente sulle nomine dei direttori generali, che invece sarebbero ormai imminenti. O per lo meno si incassano garanzie su un primato della politica sulla burocrazia che metta al riparo da blocchi dell’azione di governo. Questi almeno i desiderata dei leghisti, che con il governatore mantengono aperto il confronto, dopo le incomprensioni di queste settimane con Diventerà Bellissima sulle amministrative.

Gli attriti si sono verificati soprattutto nel Messinese, tra Barcellona e Milazzo, dove il centrodestra si è diviso. E hanno contribuito a fare sfumare qualsiasi ipotesi di vertice di coalizione. “Non funziona, evidentemente, se qui ogni deputato regionale si regola in autonomia, allora è inutile”, ha ragionato con i suoi Candiani, in una giornata palermitana densa di incontri. E così, senza una regia regionale, le pratiche vanno risolte sui territori. E più d’una resta aperta. Nei giorni scorsi, ad esempio, era sembrato che il centrodestra potesse convergere ad Agrigento su Marco Zambuto, ma la partita nella città dei templi è ancora aperta e chi nella coalizione ha scelto un altro candidato sta giocando le sue carte in queste ore. Chissà che dopo il faccia a faccia di oggi non si riesca ad affrontare il tema da un punto di vista regionale almeno per i centri più grandi. E così, la chiacchierata di oggi a Palazzo d’Orleans tra Musumeci, Candiani e il capogruppo all’Ars Antonio Catalfamo è stata particolarmente intensa. Cordialissimi i toni, la Lega insiste sul volere lasciare un segno in caso di ingresso nella giunta di governo. E quindi agibilità e “nessuna soluzione di continuità nei fili elettrici” dell’assessorato, chiedono i leghisti. I prossimi giorni riveleranno a cosa ha portato l’incontro.

 


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