D'Urso: "La procura indaghi" |Arcidiacono: "Lo querelo" - Live Sicilia

D’Urso: “La procura indaghi” |Arcidiacono: “Lo querelo”

Il candidato sindaco, Tuccio D’Urso, individua le responsabilità politiche del “parcheggio rubato ai catanesi”: l’attuale giunta Stancanelli ma anche “l’ ex assessore Giuseppe Arcidiacono che adesso si candida con Bianco”. Arcidiacono replica: “Tutte falsità, lo querelo”

L'AFFAIRE PARCHEGGIO GARIBALDI
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CATANIA. D’Urso mantiene la parola e individua le responsabilità politiche della vicenda legata al parcheggio di Monte Po’. Con tanto di caschetto giallo D’Urso, candidato sindaco del movimento “Aggiusta Catania”, ha incontrato i giornalisti davanti all’ospedale Garbaldi di Nesima. A pochi passi dal nosocomio si trova il pomo della discordia: il parcheggio “regalato ai privati”. D’Urso attacca: “Le responsabilità politiche sono assolutamente dell’attuale giunta”. “Per altro, è stato ammesso pubblicamente dall’attuale sindaco che ne ha fatto ammenda e si è giustificato”. “Le responsabilità- prosegue D’Urso- sono anche di un ex assessore della giunta Stancanelli, Giuseppe Arcidiacono, che, guarda caso, adesso si candida con Bianco pur di restare a cavallo di queste situazioni e che, per lettera, ha rinunciato al finanziamento di questo parcheggio che era già appaltato, espropriato, finanziato e progettato, mettendo l’amministrazione davanti a rischi gravissimi”.

Ad ogni modo, D’Urso lamenta il fatto che il terreno in questione avrebbe garantito, a occhio e croce, qualcosa come cinque milioni di euro in sei anni. “Il parcheggio- denuncia D’Urso- rende almeno un milione di euro l’anno: sono soldi sottratti alle tasche dei catanesi”. Secondo il candidato di “Aggiusta Catania”: Le cose potevano andare diversamente. “Noi avremmo avuto un parcheggio pubblico o gratuito le cui entrate non sarebbero entrate nelle tasche di un privato, che non mette nulla di suo visto che le macchine sono attirate da una struttura pubblica cioè l’ospedale”. Il comune poteva gestirlo diversamente e “farne un uso sociale”. Infine un appello. “Voglio fare un appello alla magistratura affinché accerti chi sta dietro a questo scandalo, infatti, un fenomeno di così larga e plateale illegalità non può non avere coperture importanti e responsabili nella criminalità organizzata”.

Giuseppe Arcidiacono contattato da LiveSiciliaCatania ha subito replicato alle accuse di D’Urso. “Quello che sostiene l’ingegnere D’Urso è assolutamente falso. Infatti, ho deciso di querelarlo (insieme a tutti coloro che sostengono l’identica falsa tesi) perché dice una serie di falsità che ledono la mia immagine di professionista e medico che da trent’anni opera a Catania”. Arcidiano prosegue dicendo che: “Il parcheggio fu inserito da me in priorità uno. Quando la Regione ci disse che poteva finanziare un solo parcheggio lo scelsi proprio perché strategico”. “L’amministrazione – chiarisce Arcidiacono – ha rinunciato al parcheggio perché per poterlo realizzare ai sette milioni destinati dalla Regione avrebbe dovuto compartecipare con altri sette milioni. Cifre che il Comune non poteva permettersi, per tanto, scaduti i dieci anni dalla variante al parcheggio, il privato, ha ottenuto, per legge, che in assenza della realizzazione dell’opera pubblica gli venisse restituita l’area che è privata e non pubblica come sostenuto da D’Urso”. Infine, Arcidiacono aggiunge: “E, poi, tra le tante falsità dette da D’Urso, aggiungo che io non sono assolutamente candidato tra le liste che sostengono Bianco”.


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