Una nuova tegola giudiziaria rischia di abbattersi sul destino, già incerto, del presidente della Regione Raffaele Lombardo. Una vicenda risalente in realtà al 2008 e che ieri è stata ripresa dall’europarlamentare dell’ Idv Sonia Alfano e ripresa oggi con evidenza dal quotidiano La Repubblica. E’ la vicenda del libro mastro dei favori contenente richieste, avanzate al governatore e ad alcuni suoi fedelissimi, di raccomandazioni per trasferimenti, incarichi, persino per agevolazioni per un trapianto di rene. Un file, uscito non si sa bene come dalla segreteria del fratello del governatore Angelo – anche lui indagato a Catania nell’ambito dell’inchiesta su mafia e politica- e finito su internet per sbaglio o forse per vendetta.
Il fatto nuovo è, però, costituito dall’interesse dei magistrati etnei, titolari dell’inchiesta sui fratelli Lombardo e sul deputato regionale dell’Udc Fagone, che starebbero valutando se chiedere l’acquisizione agli atti del “brogliaccio”. L’inchiesta sul “file dei favori” è stata condotta finora dal pm palermitano Alessandra Chiavegatti. In procura sembrano nutrire pochi dubbi sull’autenticità del file, considerato che tutti i controlli sui numeri di telefono e indirizzi hanno sortito lo stesso esito: hanno confermato, cioè, la corrispondenza al nominativo indicato. Da capire ancora, invece, se effettivamente le richieste di favori e raccomandazioni abbiano avuto seguito e se, l’eventuale interessamento del presidente della Regione, abbia prodotto risultati concreti.
Dentro il documento di tutto: da una richiesta di trasferimento avanzata da un maresciallo di polizia tributaria, a quella di “aiutino” chiesta da un mezzosoprano impegnato in un colloquio al teatro Bellini, alle richieste di assunzioni in alcuni call center di Paternò. Ma a rivolgersi a Lombardo – stando a quanto risulterebbe da questo file – sarebbero stati anche insegnanti, artigiani e dipendenti di consorzi e società partecipate. La contropartita ai favori concessi sarebbe stata, nella stragrande maggioranza dei casi, il sostegno elettorale a Lombardo e al suo movimento. Nel “brogliaccio” figurerebbero anche i nomi di alcuni esponenti politici del centrosinistra.
“L’archivio Lombardo” arriva dopo due giorni dall’autodifesa pronunciata a Sala D’Ercole dal governatore. E proprio uno dei passaggi del suo discorso, su cui aveva maggiormente puntato il presidente per dimostrare la sua estraneità a qualsiasi fatto illecito, era stato quello relativo al “non aver mai accettato raccomandazioni”. Il mistero del file dei favori si infittisce. Spetterà, ancore una volta ai magistrati, fare chiarezza e scrivere il capitolo fine a quest’ennesima storia di intrighi politici e giudiziari, di sospetti e veleni.