PALERMO – Rivendica un accordo con Renzi che prevede un seggio alla Camera e la chiamata nella segreteria nazionale del Pd. Derubrica il pasticcio della presentazione della lista Arcipelago a Messina, che ha causato la sua esclusione dalle regionali in Sicilia, come un errore di inesperienza. Difende l’azione di governo, senza eccezioni, ma promette fedeltà al candidato a governatore del centrosinistra Fabrizio Micari. E’ questo, in sintesi, il pensiero del presidente della regione uscente Rosario Crocetta in un’intervista all’edizione locale del quotidiano La Repubblica. Crocetta ricorda nell’intervista di avere raggiunto un accordo con Renzi: “prevede che io sia chiamato nella segreteria nazionale. Se non avviene credo ci sia un vulnus ma non credo che Renzi non manterrà la parola”. Il governatore sottolinea inoltre che quell’accordo comprende l’assicurazione di un seggio alla Camera: “mi sembra fisiologico, sono il presidente uscente”. Riferendosi al pasticcio dell’esclusione della lista a Messina in cui era capolista, Crocetta osserva: “dovermi prendere la responsabilità della mancata presentazione, come sostiene qualcuno nel Pd, è ingeneroso. A quella candidatura ci tenevo”.
Commentando infine l’arresto del sindaco di Priolo Antonello Rizza, candidato con Forza Italia, Rosario Crocetta rivendica soprattutto il primato sulle liste pulite: “Cinque anni fa Musumeci mi querelò perché gli avevo detto che c’era ‘parecchia gente da arrestare nelle sue liste’. Poi non sono stato condannato (avvalendosi dell’immunità parlamentare ndr). Il Parlamento europeo ha ritenuto legittimo il mio comportamento”. E riferendosi agli indagati presenti anche nelle liste di centrosinistra aggiunge: “Nel 2012 chiesi i carichi pendenti di tutti come condizione per l’alleanza. Non so perché non l’abbiano fatto stavolta”.
(ANSA).