Epifania al Malaspina| per il presidente dell'Ars - Live Sicilia

Epifania al Malaspina| per il presidente dell’Ars

Un abbonamento “Premium” per guardare le partite e dei completini da calcio sono stati donati da Giovanni Ardizzone ai detenuti del carcere minorile Malaspina di Palermo. L' incontro che si è svolto nell'aula magna del carcere è stato guidato dal direttore dell'istituto penitenziario minorile Michelangelo Capitano.

La visita ai carcerati
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PALERMO – Il neo presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, assieme all’assessore regionale alla Famiglia Ester Bonafede, si è recato, questa mattina, al carcere minorile di Palermo ‘Malaspina’. Un incontro svoltosi nell’aula magna del carcere e guidato dal direttore Michelangelo Capitano, il quale ha elencato tutte le attività che si svolgono all’interno della struttura. “Stiamo cominciando a programmare con i colleghi della polizia penitenziaria, la seconda parte dell’anno – afferma il direttore del carcere – dal 15 gennaio, infatti, partiranno tre corsi professionali. Si affideranno tre ragazzi ad un esperto per la parte del giardinaggio, per la parte edile e la falegnameria. Le scuole funzionano benissimo e vogliamo dare un futuro ai ragazzi che si trovano qui”.

La struttura compende una trentina di ragazzi tra i 14 e i 21 anni non compiuti, alcuni dei quali stanno scontando una pena per omicidio. Calorose sono state le parole dell’assessore Ester Bonafede: “ Le condizioni che vi hanno portato ad essere qui partono, molto spesso purtroppo, dalla famiglia dalla quale provenite perchè c’è una sorta di catena non virtuosa che vi conduce qui. Siete stati sottratti a una possibilità di vita che vi conducesse in maniera tranquilla alla maturità. Quindi proprio per questo credo che, mai come adesso, questo assessorato che mi è stato affidato diventa un paradigma, perchè dedicare attenzione alla famiglia significa dedicare attenzione all’intera comunità. Ognuno di noi ha un paio d’ali, ma solo chi sogna impara a volare. E noi abbiamo il compito di lasciare che voi possiate sognare bene”.

Per il presidente dell’Ars, la visita al Malaspina è stato un modo per interrompere quel circolo vizioso che ha portato i ragazzi a commettere degli errori. “ Sono uno che fa politica da tanti anni e spesso, noi politici, veniamo accusati di essere dei tuttologi. Si arriva a fare una distinzione manichea tra ciò che è bene a ciò che è male. Se io dovessi pensare, da esterno, a ciò che è il malaspina penserei al male, da interno invece, penso al bene. Questo è il dato fondamentale perchè spesso noi politici non ci rendiamo conto di quali devono essere fino in fondo i nostri compiti. Se in questo giorno di festa ho voluto essere con voi è perchè ho voluto mandare un segnale forte di testimonianza ma anche di concretezza. Se noi siamo qui bisogna intervenire per fermare quel circuito vizioso. La capacità della politica deve essere quella di intuire e prevenire, non quella di governare le emergenze”.

Il Presidente ha regalato ai ragazzi un abbonamento per guardare la televisione Pay per view e scarpe e completini per giocare a calcio. “Ognuno di noi, piccolo o grande che sia – continua Ardizzone – deve fare il proprio dovere indipendentemente da quello che fanno gli altri. Noi dobbiamo fare il nostro dovere perchè ci crediamo. Con questo auspicio vi ringrazio per tutto quello che farete per la società futura, perchè sia migliore di quella di adesso”.

Infine la dottoressa Caterina Chinnici, capo del Dipartimento per la giustizia minorile, ha dichiarato ai microfoni di Livesicilia: “ Il nostro sistema penale è uno dei più apprezzati in ambito europeo perchè è uno dei più evoluti che mostra attenzione al ragazzo. Il periodo della detenzione è un periodo nel quale l’attenzione deve essere dedicata interamente al ragazzo. Bisogna aiutare questi ragazzi a creare un percorso di reinserimento stabile nella società civile. Comprendere l’errore e acquisire valori e regole che molto spesso questi ragazzi non hanno, è un presupposto fondamentale per costruire questo percorso che deve essere accompagnato da attività che li avviino al lavoro. I ragazzi devono potersi lasciare alle spalle l’errore che hanno commesso e guardare con fiducia e con speranza al futuro”.


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