CATANIA – “Abbiamo sin dall’inizio offerto la più ampia collaborazione alle forze dell’ordine e dei magistrati inquirenti affinché venisse fatta piena luce su una vicenda che abbiamo provveduto noi stessi a segnalare all’opinione pubblica e a denunciare alla magistratura. Continuiamo pertanto ad esprimere massima fiducia nell’operato della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza, offrendo il nostro sostegno per ulteriori indagini”. Così il rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro, commenta la notizia dei provvedimenti di custodia cautelare a carico di due dipendenti dell’Ateneo, che avrebbero registrato esami mai sostenuti nel curriculum didattico di uno studente di Medicina e Chirurgia, in cambio di soldi.
“Gli esiti dell’indagine della Procura – ha aggiunto il rettore – confermano quelli della verifica amministrativa interna che avevamo immediatamente svolto, subito dopo aver ricevuto una segnalazione anonima. A seguito di quelle verifiche, abbiamo subito disposto l’annullamento degli esami e, conseguentemente, della laurea illecitamente conseguita dallo studente in questione lo scorso 22 ottobre, attivando i procedimenti disciplinari previsti dalle norme vigenti nei confronti dei dipendenti coinvolti”.
“Siamo sinceramente dispiaciuti che ciò sia potuto accadere a seguito di illeciti commessi da personale dell’Ateneo – conclude il rettore Pignataro -, ma al tempo stesso ribadiamo che l’Università di Catania continuerà ad operare e a vigilare concretamente affinché non si ripresentino altri casi analoghi, che vanno assolutamente condannati e severamente perseguiti”.