I gestori dei locali:| "Costretti a licenziare" - Live Sicilia

I gestori dei locali:| “Costretti a licenziare”

I gestori dei locali, per far fronte alla crisi, hanno dovuto licenziare barman e dipendenti. Ad influire, secondo loro, sarebbero le nuove norme sulla movida.

il reportage
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PALERMO – Calo delle vendite che oscilla tra il 50 e il 70% e licenziamento dei barman e dei dipendenti. A pagare il prezzo della crisi sono anche i gestori dei locali palermitani, specialmente quelli del centro storico, colpito dall’ordinanza della movida.

“Le nuove normative e le nuove ordinanze ci hanno penalizzato molto – ha affermato Luca Mineo, proprietario del Cavù – rispetto all’anno scorso c’è stato un calo pesante, più o meno del 50%”. A stagione estiva ormai inoltrata, i proprietari dei locali del centro storico non hanno guadagnato nulla, anzi hanno perso soldi e personale. Quasi tutti i locali hanno dovuto licenziare i baristi, la maggior parte dei quali erano ragazzi sotto i trent’anni che lavoravano per mantenersi gli studi.

“Ho dovuto licenziare due persone – ha continuato Mineo – anche il proprietario del locale di fronte ha dovuto licenziare il personale. E questi non saranno rimpiazzati da nessuno”. I gestori danno la colpa alla nuova ordinanza del Comune, e dopo il rinvio dell’udienza da parte del Tar, aumenta la loro rabbia.

“Io vorrei capire a chi giova questa situazione – è lo sfogo di Mineo – ai residenti che non dormono la notte? Nello specifico di piazza Rivoluzione, non abbiamo arrecato alcun problema ai residenti, anzi grazie ai locali le persone che vivono qui si sentono più sicure. Preferiscono due persone in più sedute ai tavolini piuttosto che posteggiatori abusivi, risse e altro ancora”.

E non tardano ad arrivare le proposte da parte dei gestori dei locali e non, per risolvere la situazione. Turi Vasques, socio dello storico locale Malox di piazzetta della Canna, ha lanciato l’idea di dare in gestione ai locali alcuni luoghi pubblici comunali per l’organizzazione di eventi culturali come mostre, spettacoli e concerti. I locali dovrebbero garantire l’organizzazione di eventi durante il loro turno e versare un contributo di 200 euro per spese varie.

“I pub del centro storico in estate rischiano sempre di avere un calo – ha affermato Salvatore Vasques, socio del Malox – le nostre soluzioni a questa tendenza sono le attrazioni, e la musica è la principale”.  Anche lo storico locale si è visto costretto a ridurre i suoi barman e i suoi dipendenti per fronteggiare la crisi. “Ho dovuto ridurre il numero dei barman e dei dipendenti”, ha ammesso Vasques. Altri invece hanno fondato l’associazione ‘Vivo civile’, “con l’obiettivo di dare voce ai cittadini e ai gestori”, ha affermato Antonio Ferrante, presidente di Efata.

Le nuove regole sulla movida imposte dall’amministrazione comunale, dunque, continuano a creare astio e rancore tra coloro che sono costretti a fronteggiare in prima persona i disagi derivanti dall’ordinanza. La protesta quindi non sembra destinata a scemare nel breve periodo.


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