PALERMO – Il pm Geri Ferrara ha chiuso l’indagine sull’imprenditore Elio Lupo, ex titolare di una sala bingo, in via dei Cantieri a Palermo, accusato di una maxi evasione fiscale. Il centro scommesse venne sequestrato nel 2005 perché gli inquirenti accertarono legami tra i gestori e le cosche mafiose di Villabate. L’attività venne assegnata nel 2010 alla Elle Group Agenzia Scommesse srl, società di Lupo, perché potesse riprendere secondo canoni di trasparenza e legalità.
Da indagini successive, però, emerse che l’imprenditore si era reso protagonista di una serie di estorsioni ai dipendenti, costretti a lavorare in nero sotto la costante minaccia del licenziamento in tronco. Le verifiche fiscali accertarono poi che Lupo non aveva presentato le dichiarazioni fiscali obbligatorie, evadendo oltre 56 milioni di euro, e aveva emesso fatture false per oltre 3 milioni di euro. A quel punto i Monopoli di Stato hanno avviato la procedura di revoca della concessione della licenza per la gestione della sala bingo che ora è affidata a un amministratore giudiziario.(ANSA).
Vorrei dire che chi ha la coscienza a posto e pulita non ha proprio nulla da temere, neppure i violenti attacchi che guarda caso si stanno moltiplicando in queste ore da parte dei soliti noti contrari all’operato del Sindaco. L’unica autorizzata a parlare, ad accertare la verità ed a trarne le dovute conclusioni è solo la Magistratura, neppure la politica.
Quale sarebbe l’operato del sindaco? Organizzare convegni dove fare la star? E’ quello che fa da decenni mentre Palermo muore. I magistrati faranno il loro lavoro, lui dovrebbe DIMETTERSI per le enormi responsabilità politiche per questo disastro. Per fortuna siamo alla fine di questa era nefasta.
Bravo, tenti di mettere il primo cappello alla vicenda
Come sempre fatto,addossera’ ad altri le sue responsabilita’
Giacomo, “il sospetto è l’anticamera della verità” le ricorda qualcosa?
Al contrario del comportamento sempre sguaiato (quando succedeva ad altri) del sudaticcio professore, il commento del Presidente della Regione: «Un’indagine non è mai un reato, non è mai una condanna, non è mai una sentenza definitiva. Il presidente della Regione – ha detto Musumeci – non ha assolutamente interesse a commentare questo tipo di notizie, bisogna avere sempre rispetto per la magistratura. Mi auguro che anche lui – ha aggiunto – come tutte le persone coinvolte in indagini, possa presto dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati. Io sono molto garantista». Il garbo istituzionale non è mai per caso.
Ancora ricordo il commento di questo “gentiluomo” quando si ebbe notizia dell’indagine su Razza: «Il Comune di Palermo si costituirà Parte Civile in questo procedimento giudiziario, visto che proprio sui dati si sono basate molte scelte e provvedimenti amministrativi in questi mesi». Ed ancora: «Da presidente dell’ANCI Sicilia convocherò il Direttivo per valutare tutte le iniziative da assumere ivi compresa la costituzione di Parte Civile e ogni altra azione a garanzia del rispetto del diritto alla salute di tutti e dell’esercizio corretto delle competenze comunali»