Europee, prime bordate nel mondo dell'antimafia - Live Sicilia

Europee, da Aiello prime bordate: “Che fanno i big dell’Antimafia?”

In lista con De Luca
VERSO IL VOTO
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PALERMO – “Non credevo più nella politica, l’ho vissuta in questo palazzo dove mi era stato promesso che avrei potuto lavorare. Così, però, non è stato e ora i pezzi da novanta della commissione Antimafia che fanno? Non si può candidarsi e poi non lavorare”. Le prime parole di Piera Aiello come candidata della lista Libertà, messa in piedi da Cateno De Luca, sono un siluro contro gli ex amici di un tempo del Movimento cinque stelle ma anche il segnale di quel fiume carsico che scava divisioni sempre più profonde nel frastagliato mondo dell’antimafia.

Aiello: “Coi Cinquestelle neanche un emendamento”

La testimone di giustizia, come anticipato da LiveSicilia, punta a un seggio a Bruxelles con ‘Libertà’, così come l’animalista trapanese Enrico Rizzi, e nel giorno della conferenza stampa di presentazione dei nuovi arrivi nella lista si toglie qualche sassolino dalla scarpa. “Mi impedivano di presentare anche soltanto un emendamento – ha ricordato Aiello, che fu eletta nel 2018 nelle file dei pentastellati salvo poi abbandonare la navicella M5s -. In questi anni ho continuato a stare accanto ai testimoni di giustizia e agli imprenditori che subiscono il racket. Se avrò la fortuna di andare in Europa porterò lì le leggi che provengono dal lavoro di Falcone, Borsellino e Scopelliti. L’Europa – ha sottolineato in conferenza stampa – è sorda sul tema della legalità perché pensa che la criminalità organizzata non sia un suo problema, ma non è così”.

“Cosa fanno i pezzi da 90 dell’Antimafia?”

E prima di concludere il proprio intervento una nuova bordata ai Cinquestelle e ai “pezzi da novanta dell’antimafia” entrati nell’attuale commissione bicamerale: “Non stanno facendo nulla – l’attacco di Aiello -. A cosa serve candidarsi per poi non lavorare? Da sola, al gruppo Misto, riuscì a depositare due ddl e tre relazioni e quando ero con i Cinquestelle non riuscivo a fare nulla”. I destinatari del j’accuse non vengono mai citati ma non è difficile individuare tra questi l’ex pg di Palermo Roberto Scarpinato e l’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. La guerra nell’antimafia con lo sfondo delle Europee è appena iniziata.


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