PALERMO – L’annuncio arriva direttamente al termine della seduta della Commissione Affari istituzionali all’Ars con l’Assessore per gli Enti locali Bernardette Grasso: le elezioni per le ex province si svolgeranno a febbraio. Non “entro la fine dell’anno”, dunque, come aveva affermato soltanto qualche giorno fa il presidente della Regione Nello Musumeci dalla provincia di Ragusa, ribadendo il suo disappunto per il sistema elettorale previsto dalla legge nazionale “Delrio”. Faremo votare nelle Province, ma purtroppo non se ne accorgerà nessuno: voteranno soltanto gli eletti, il popolo resterà a casa. Alla faccia della democrazia”, aveva detto il governatore.
I tempi sono stretti e complice anche un intervento del Movimento 5 stelle, la data si sposta alla prima parte dell’anno prossimo, “tra il 1 e il 28 febbraio”. ”
I componenti della commissione parlamentare, guidata da Stefano Pellegrino, hanno lavorato a una proposta del governo, presentata dall’assessore Grasso, per “calmierare” il peso dei voti dei consiglieri eletti nei grandi comuni: l’ipotesi è di affiancare al voto ponderato previsto dalla Delrio un ulteriore correttivo, ovvero quello di stabilire una soglia del 45% oltre la quale il voto dei comuni più grandi (per numero di abitanti) non può influire.
“Una proposta che abbiamo apprezzato – dice Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del movimento Cambiamo la Sicilia – perché permetterebbe di riparare i nascenti consigli provinciali dal rischio di essere composti soltanto da consiglieri che piacciano agli eletti delle grandi città. È giusto valorizzare le aree interne della Regione, i piccoli e i medi comuni”.