Fake Credits, la decisione del gip Paladino va ai domiciliari LiveSicilia

Fake Credits, la decisione del gip|Paladino va ai domiciliari

Lasciano il carcere anche Nicastro e Sanfilippo. I difensori pronti a ricorrere al Riesame.

CATANIA – I tre indagati chiave dell’inchiesta Fake Credits lasciano il carcere e vanno agli arresti domiciliari. La gip Giuseppina Montuori ha disposto la sostituzione della misura cautelare per Antonio Paladino, Gaetano Sanfilippo e Andrea Nicastro. La decisione è stata presa dopo gli interrogatori di garanzia che si sono svolti in questa settimana: tutti e tre gli indagati hanno scelto di rispondere alle domande del gip. E in alcuni casi, le argomentazioni sono state così ampie e articolate che l’interrogatorio si è svolto in più giornate.

La decisione del gip è arrivata anche dopo che il pm Fabio Regolo ha chiesto la gradazione della misura a seguito proprio dei lunghi interrogatori espletatati al fine di determinare le responsabilità di ciascuno degli indagati.

Al centro dell’inchiesta un presunto sistema illecito di “compensazione di crediti” scoperchiato dalla Guarda di Finanza di Catania che avrebbe generato una frode al Fisco. Un’operazione che con il coinvolgimento del commercialista Paladino aveva causato uno tsunami anche in casa Sigi, la società che si è costituita da qualche mese per poter acquistare le quote societarie del Calcio Catania. 

Per il gip le esigenze cautelari, se pur affievolite, non sono cessate per i tre indagati. Da qui la motivazione di disporre una misura cautelare meno afflittiva rispetto alla detenzione in carcere per Paladino, Sanfilippo e Nicastro. L’avviso di conclusione indagine è stato già notificato agli indagati qualche giorno dopo l’esecuzione del blitz Fake Credits. Sono ancora in corso, però, attività di accertamento e riscontro a quanto emerso dagli interrogatori.

Il difensore di Gaetano Sanfilippo, l’avvocato Claudio Galletta annuncia già il ricorso al Riesame. “La motivazione è che si sono affievolite le esigenze cautelari ma non sono cessate. Soluzione che non ci soddisfa, considerato la piena disponibilità a chiarire le posizioni e a spiegare il ruolo avuto nella vicenda per quanto riguarda il mio assistito. Ricorreremo – spiega Galletta – al Tribunale del Riesame per dimostrare come siano insussistenti i gravi indizi di reità e soprattutto siano insussistenti, dopo due interrogatori di sei ore, le esigenze cautelari”. Il professor Fabrizio Siracusano, difensore di Andrea Nicastro, ha già depositato l’istanza davanti al Tribunale della Libertà. Scelta che probabilmente seguirà anche l’avvocato Fabio Tita, che assiste Antonio Paladino. 

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