Filippo Rapisarda: |"Tutti sono figli di qualcuno" - Live Sicilia

Filippo Rapisarda: |”Tutti sono figli di qualcuno”

Schietto e deciso, dopo lo spazio dedicato a Filippo Privitera e a Pietro Luca Impallomeni, appare così Filippo Rapisarda, altro candidato primo cittadino del comune di Camporotondo Etneo durante l'intervista realizzata da Live Sicilia Catania per lo speciale amministrative 201. Su twitter #LiveEleCT

Camporotondo Etneo
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Filippo Rapisarda

CATANIA – Di certo non le manda a dire. Sicuro di sé e senza peli sulla lingua appare così Filippo Rapisarda, candidato sindaco di Camporotondo Etneo a capo della lista “Movimento civico per Camporotondo”. Figlio dell’attuale sindaco della cittadina ai piedi dell’Etna non si lascia intimorire dalle provocazioni “tutti sono figli di qualcuno. Se mio padre per 10 anni è stato a capo di questa città sicuramente è perché i camporotondesi lo hanno voluto. Farò tesoro dei suoi insegnamenti e della sua esperienza”. E se la vecchia amministrazione ha peccato in qualcosa “sicuramente dell’essersi fidata di persone sbagliate, di traditori”.

Medico, 29 anni, risponde così alla provocazione subita da Privitera, altro candidato, circa la mancata ufficializzazione tempestiva della sua candidatura “noi a differenza sua ci siamo organizzati”. Dice di non temere nessuno Filippo Rapisarda, ma se dovesse scegliere sa di vedere un potenziale rivale in Privitera “Impallomeni non è conosciuto, basta girare per città e chiedere di lui. Non ci si può svegliare una mattina e decidere di fare il sindaco”.

Consigliere comunale da cinque anni, alla richiesta di esplicare il proprio programma Rapisarda risponde “sicuramente non facciamo promesse fantasmagoriche, non vogliamo illudere nessuno. Non mi appartiene dare false speranze. Camporotondo ha un bilancio in attivo e questo gioverà molto. Così come la vecchia amministrazione ha reso possibile l’apertura di una scuola nel territorio, continueremo noi, i fondi sono già stati stanziati, circa 2milioni e mezzo di euro, occorre che questi non vengano dissipati in opere futili”.

Attenzione alle fasce deboli, maggiore sicurezza e realizzare di progetti che diano la possibilità di dar vita a lavori socialmente utili è ciò promette Rapisarda che così conclude “a differenza di altri che camuffano, nella mia lista l’età media è davvero di circa 30-35anni. La metà è costituita da donne, la scelta è stata più che curata: mitigare il vecchio col nuovo”.

 


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