PALERMO – E’ finita con un rocambolesco colpo di scena la seduta fiume di 24 ore per l’approvazione della manovra e del bilancio. In mattinata le opposizioni, dopo tensioni sulla ex tabella H, hanno annunciato di uscire dall’Aula, per verificare a quel punto se la maggioranza avesse i numeri. “L’atteggiamento del governo nei confronti delle opposizioni – ha subito commentato il deputato di Forza Italia Giuseppe Milazzo, tra i più ‘vivaci’ nel corso della seduta – è stato irriguardoso. Abbiamo deciso di non partecipare a quella che si era presto rivelata una semplice, triste spartizione”.
Parole dure anche dal capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro: “Dopo aver goduto del senso di responsabilità del centrodestra – ha detto – il governo, che non ha più una maggioranza, ha manifestato con spocchia la volontà di portare a casa quello che poteva: una lunga serie di marchette. Un gesto – ha concluso Cordaro – che non potrà non avere conseguenze di natura politica”.
Si è profilata a quel punto l’eventualità di rinviare a domani il voto finale. Poi, un paio di deputati di maggioranza sono rientrati a Sala d’Ercole, e tre dell’opposizione hanno partecipato al voto, Fazio e Vinciullo si sono astenuti, Greco dell’Mpa ha addirittura votato sì. E’ passata così, con questo finale al cardiopalma, la manovra di rigore impoostata dall’assessore Baccei. Tutte le misure di austerità chieste da Roma sono passate.
Via libera quindi all’allineamento delle pensioni dei regionali a quelle statali, l’apertura di nuovi concorsi alla Regione, ai tagli per i dipendenti pubblici e per i Forestali, al Piano per il riordino delle società partecipate e alla Centrale unica degli acquisti. Sono queste le maggiori novità della legge Finanziaria, approvata solo al termine di una seduta fiume terminata nella mattinata del primo maggio.
E le polemiche non sono mancate. Anche prima del clamoroso finale. Quando l’Ars si è trovata a esaminare le norme destinate agli ex Pip. Nel testo approdato a Sala d’Ercole era infatti scomparso il limite di reddito di 40 mila Isee familiare per far parte del bacino dei precari. Alla fine l’Assemblea ha rimediato, tra le proteste dei deputati palermitani, con un emendamento proposto dal deputato Cinquestelle Giorgio Ciaccio e sostenuto dallo stesso governatore Crocetta. La riforma delle società partecipate fissa i termini per l’individuazione delle società da sciogliere o accorpare: per la valutazione delle aziende la Regione ricorrerà a un advisdor che costerà 150 mila euro. Cambia anche la parte relativa agli organi delle società: chiudono i cda e viene abolita la figura del direttore generale. Ma sale il compenso destinato agli amministratori unici: cade il limite di 50 mila euro: potrà salire fino 90 mila euro. Sempre meno di quanto inizialmente previsto dal governo (nella prima stesura quelle indennità potevano raggiungere persino l’indennità di 160 mila euro).
Previsto anche lo scioglimento degli enti regionali vigilati. La procedura di individuazione degli organismi da sciogliere durerà sei mesi. Intanto vengono posti in liquidazione l’Ente porto di Messina e l’Arsea. Ma il cuore della Finanziaria è nelle contestate norme sul personale. La legge di stabilità in complesso ha retto. Una vittoria per l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. L’uomo inviato da Delrio a Palermo per rimettere in sesto i conti della Regione ha incassato il via libera dell’Assemblea siciliana appunto alle norme più importanti, quelle concordate proprio con Roma, contenute nella manovra finanziaria che vale 300 milioni di euro. A cominciare dai tagli al pubblico impiego, con l’armonizzazione del trattamento dei 16 mila dipendenti della Regione a quello degli statali, la riduzione di permessi parentali, sindacali e ferie, mobilità interna, ridefinizione al ribasso delle piante organiche per dirigenti e funzionari.
E poi c’è la riforma delle pensioni con l’avvio dei prepensionamenti che già nel 2016, secondo le stime del dipartimento Economia, potrebbe portare a 1.007 pensionamenti anticipati, mantenendo la finestra fino al 2020 e introducendo un taglio fino al 15% degli assegni di quiescenza. E’ stato Baccei a condurre, prima in commissione Bilancio e poi in aula, i rapporti con i parlamentari ed è stato lui a stoppare i tentativi, pochi per la verità, di allargare la spesa. Tono pacato ma deciso, Baccei ha ribattuto colpo su colpo alle osservazioni dei deputati, difendendo anche norme, proposte dalla maggioranza, sulle quali non era pienamente d’accordo, come quella sugli stipendi degli amministratori unici delle società partecipate ritenute strategiche, che passano da 50 a 140 mila euro, anche se la stessa norma taglia i Consigli di amministrazione. Baccei è riuscito a convincere l’Assemblea sulla tenuta della sua manovra, incassando tutto quello che poteva incassare come l’utilizzo dei fondi Fsc per coprire parte del concorso all’equilibrio di finanza pubblica (673 mln) o l’iscrizione in bilancio di 450 milioni nonostante la Regione non abbia ancora chiuso gli accordi formali con il Tesoro e la Cassa depositi e prestiti. E ha spento sul nascere le fibrillazioni di un gruppo di deputati sullo stralcio di norme di spesa su autolinee, Ipab, reddito minimo e aeroporti minori impegnandosi a varare una manovrina bis, entro luglio, dando copertura. Neppure la fugace presenza in aula del governatore Rosario Crocetta è riuscita a strappargli la scena e quando qualcuno ha messo in dubbio la costituzionalità di alcune norme, in particolare sulle pensioni del regionali, l’assessore inviato da Roma non ha esitato un minuto: “Mi dimetto se Roma le impugna”.
LA LUNGA SEDUTA, MINUTO PER MINUTO
11.33 L’Aula viene rinviata a martedì 12 maggio per trattare il disegno di legge sui Comuni. La seduta finisce dopo 24 ore.
11.31 Approvato anche il bilancio. 43 votanti, 3 sì, 4 astenuti.
11.22 I tre astenuti sono Ferrandelli (Pd), Fazio (Misto), Vinciullo (Ncd). Fontana e Alongi di Ncd non hanno partecipato al voto. Greco dell’Mpa ha votato sì.
11.19 Approvata la manovra. Quarantadue i presenti, 39 i sì, 3 gli astenuti.
11:14 Arriva Nino Dina dell’Udc, forse ci sono i numeri per votare. Non si era mai vista un’approvazione dei documenti contabili così rocambolesca a Sala d’Ercole. La mossa delle opposizioni di abbandonare l’Aula è stata azzeccata e ha messo in luce la debolezza della maggioranza.
11.10 L’Aula è ancora sospesa. Poco fa, all’interno i microfoni erano rimasti aperti per sbaglio e si sentivano i commenti dei presenti. “Meno uno”, “nessuno si muova!”. La maggioranza cerca di capire se ha i numeri per approvare la manovra. I deputati di Ncd, teoricamente all’opposizione, sono dentro.
11.05 L’aula è sospesa. Da quanto trapela dai microfoni lasciati aperti per sbaglio, la maggioranza starebbe facendo le prove per capire se c’è o meno la maggioranza necessaria per votare la manovra. Sembra che alla fine i deputati Ncd resteranno in Aula, ma su questo non ci sono ancora conferme.
10.52 L’aula è sospesa. Sembra che la maggioranza stia cercando di far rientrare degli assenti per riuscire ad approvare la manovra oggi. Ncd non ha ancora deciso come muoversi, i deputati alfaniani non hanno lasciato l’Aula.
10.41 Diversi deputati dell’opposizione in sala stampa guardano la diretta video con i giornalisti. C’è chi fa notare che Vinciullo di Ncd è rimasto in Aula. Anche gli altri di Ncd sono in Aula, ma pare siano intenzionati a uscire.
10.37 Seduta sospesa e ripresa. L’Aula continua a discutere e votare. Ma l’opposizione non c’è. Quindi si andrà avanti fino alla fine, ma sul voto finale si registrerà il numero dei presenti e senza numero legale la manovra non potrà essere approvata. Quindi, dovrebbe essere necessario un aggiornamento, probabilmente a domattina.
10.34 Si continua. Approvato l’articolo 42. Ora si va avanti. I banchi sono semideserti. L’Aula vota sui singoli articoli, ma per il voto finale non ci sarà il numero legale.
10.32 Crocetta continua la sua lunga arringa. Ma nel Palazzo chi ha fatto i conti reputa ormai inevitabile il rinvio a domattina. La maggioranza non ha i numeri per andare avanti da sola. L’opposizione ha già lasciato l’Aula.
10.23 Crocetta sta ancora parlando. C’è il serio rischio che la seduta venga sospesa e aggiornata a domani. L’opposizione lascerà l’Aula in massa. La maggioranza sembra non avere i numeri, ci sono diversi assenti. “Ci sono assenti, non riesco a capire… Abbiamo fatto il governo politico, ci sono gli assessori. So benissimo che non si riesce ad accontentare tutti”.
10:20 Ha preso la parola il presidente Crocetta. Spiega che il sistema elettorale non assegna al presidente la maggioranza. “Non ho particolari legami col potere”. E aggiunge: “Le elezioniu sarebbero utili per la Sicilia?”.
10.11 Dopo quasi 24 ore di seduta, Cascio di Sicilia democratica dice di essere innamorato della Valle dei Templi. E denuncia “prebende e marchette”. E poi: “E’ vero che il presidente non ha maggioranza”.
10.05 Anche Cordaro del Cantiere Popolare dice che il suo gruppo uscirà dall’Aula.
9:58 Anche Movimento 5 Stelle e Mpa lasceranno l’Aula. Il grillino Siragusa ha parlato di fine dell’esperienza di governo. Toti Lombardo sta gridando a squarciagola allo scippo da parte di Roma ai danni della Sicilia.
9:52 “Votiamo l’articolo 42, poi noi dell’opposizione usciamo dall’Aula. Se lei e la sua maggioranza avrete i numeri aproverete lo strumento finanziaria. Vi consegniamo appieno la responsabilità di un calvario”, ha detto Musumeci.
9:48 Sembra che durante la pausa non si sia trovato un accordo sui contributi della ex Tabella H. Proseguono gli interventi. Turano dell’Udc ha detto di non aver capito cosa ha detto Ferrandelli. Ora parla Nello Musumeci: “Siamo rimasti al nostro posto per mitigare la calamità di una finanziaria senza anima e strategia”.
9.41 Ferrandelli: “Non ci sto a portare avanti una Finanziaria che non ha un’anima. Si è esaurito un progetto politico. Dobbiamo guardarci in faccia e capire come andare avanti. Questa è una pantomima. Dobbiamo capire se questa esperienza vada affidata alla storia”.
9.30 Dopo una pausa di alcuni minuti si riparte.
9.00 Il governo ritira tutti gli emendamenti all’articolo 42.
8.56 Cordaro: “Il governo ha portato in Aula, all’ultimo momento, un elenco di marchette”.
8.42 Arriva in Aula la riscrittura dell’articolo 42, quello che resta della ex Tabella H. Ed è già polemica a Sala d’Ercole.
7.52 Si passa all’articolo 42: un elenco di finanziamenti a una serie di associazioni. E’ ciò che resta, insieme a pezzi dell’allegato 1, dell’ex “Tabella H”.
7.50 Approvato con pochi emendamenti e qualche protesta l’articolo 20 della Finanziaria, che rimanda all’allegato 1. Una tabella che comprende decine di stanziamenti per enti, lavoratori, associazioni, teatri.
7.30 Si vota sugli emendamenti all’allegato 1 della Finanziaria.
7.24 Approvato l’articolo 21 che assicura il finanziamento per i comandati.
7.10 I deputati Cinquestelle Cancelleri e Ciaccio: “Uno scandalo non prevedere finanziamenti per gli inoccupati e spendere tutti quei soldi per dei comandati che non sono per nulla indispensabili”. In difesa dei comandati, invece, intervengono i deputati Pdr Cimino e Tamajo.
7.08 Arriva una pioggia di emendamenti. Si passa all’articolo 21 che prevede gli stanziamenti per i comandati della Sanità,, del dipartimento acque e rifiuti e dell’assessorato all’Economia.
7.03 Si passa al delicato articolo 20 che prevede i finanziamenti del cosiddetto Allegato 1, dove sono presenti diversi capitolo destinati a enti, associazioni e teatri.
7.02 Bocciato l’articolo 19.
6.58 Si torna alla norma che dovrebbe estendere agli inoccupati l’esenzione del ticket destinata ai disoccupati. L’assessore Borsellino presenta un emendamento che subordina la copertura finanziaria a un ulteriore passaggio. Cracolici: “Se c’è la copertura bene, altrimenti si abbia il coraggio di bocciare l’articolo”.
6.50 Approvato l’articolo 6 che prevede i finanziamenti ai Comuni. Crocetta: “E basta con queste rivendicazioni localistiche. Siate capaci di creare una rottura col passato”. Ardizzone: “Il parlamento ha recuperato i ritardi del governo”.
6.41 Il presidente Crocetta: “Non ha senso pensare di votare ancora per gli ex Coinres e per le Unioni di Comuni. Se apriamo un precedente del genere, è la fine”. Ardizzone: “Dopo il richiamo al regolamento del presidente Crocetta non posso fare altro che impedire il ritorno al voto su queste questioni”.
6.37 Approvato anche l’articolo 48
6.25 Approvato l’articolo 31. Si passa all’articolo 48 che prevede l’abrogazione di un pacchetto di norme.
6.14 Approvato l’articolo 34. Si passa all’articolo 31, che riguarda materia relative all’acqua e rifiuti, ma anche finanziamenti per i dissalatori di Trapani e Gela.
5.52 Si passa all’articolo 34. Molto discusso. Prevede la possibilità per la società Seus di attingere da altre partecipate il personale che serve per gestire l’azienda. Passa l’emendamento del governo: prima la Seus dovrà attingere dalle partecipate, solo in caso di impossibilità di reperire le figure richieste, potrà procedere con i concorsi interni per le promozioni.
5.41 Si torna indietro, all’articolo 67 sulla “promozione delle associazioni di promozione sociale”. Approvato.
5.39 Si va verso gli ultimi articoli: il 98 che interviene sulla normativa per il mercato interno del gas naturale e il 99 che favorisce il credito agevolato per agricoltori e artigiani.
5.35 Approvato l’articolo 95. L’articolo 96 e quello seguente si occupa di interventi per l’edilizia. Approvati entrambi.
5.18 L’articolo 95 riguarda il rilascio delle autorizzazioni ambientali di competenza regionale. Nell’articolo previste anche le tariffe regionali per le autorizzazioni richieste. Prevista anche l’abolizione del Consiglio regionale per l’urbanistica. Ma un emendamento trasversale “boccia” l’abolizione del Cru. Che quindi per il momento non verrà sciolto.
5.05 Passa l’articolo 93 sulle concessioni minerarie e sui canoni di imbottigliamento. Ok anche all’articolo 94 sulla rendicontazione dei costi dei progetti formativi del Ciapi di Priolo.
4.52 Approvato anche l’articolo 91 che prevede il distacco del personale del corpo di vigilanza del Parco dei Nebrodi. L’articolo 92 invece riguarda i canoni dell’acqua “per fini idropotabili”. Approvato anche questo.
4.48 SI torna all’articolo 83: prevede tra le altre cose il comodato d’uso a titolo gratuito dei capannoni industriali dell’Irsap. Approvato.
4.45 Il presidente Crocetta presenta un emendamento per sopprimere l’articolo 89 che destinava risorse ai minori disabili. L’articolo, per volere del governo e col voto dell’Ars, è soppresso.
4.41 Si passa alla norma sull’utilizzo dei medici veterinari. Approvato l’articolo 88.
4.37 Approvato l’articolo 87 che rivede i canoni di concessione per l’attività di estrazione nelle cave.
4.00 Via libera anche all’articolo 82: destina 200 mila euro alla funivia di Erice. Adesso l’approvazione va molto veloce. Le norme hanno un impatto assai inferiore rispetto a quelle precedentemente votate. L’articolo 87, ad esempio, riguarda l’attività di estrazione nelle cave.
3.56 Si passa alla norma sui patrocini onerosi. Gli eventi al di sotto dei 10 mila euro non vanno inclusi nell’elenco delle grandi manifestazioni turistiche. Approvato.
3.55 Approvati i quattro articoli (da 77 a 80) che regolarizzano la posizione dei dipendenti “stabilizzati” dei gruppi parlamentari.
3.43 Si passa agli articoli riguardanti il personale dei gruppi parlamentari all’Ars.
3.39 Vengono stralciate le norme che riguardano il trasferimento delle funzioni. Verranno “trasferite” nel ddl di riforma delle Province. Restano gli stanziamenti per i Consorzi di Agrigento e Trapani. Approvato l’articolo.
3.33 L’articolo 76 assegna ai Liberi consorzi la funzione di sostegno dei Consorzi universitari e delle istituzioni culturali. Previsto anche lo stanziamento di 800 mila euro per il Consorzio universitario di Agrigento e 600 mila per quello di Trapani.
3.32 Approvato l’articolo 75.
3.02 L’articolo 75 riguarda le convenzioni per la fornitura di biomasse.
2.58 Soppresso l’articolo 72. Approvato invece l’articolo 73 che prevede l’istituzione di aree destinate alla vendita di beni prodotti nei fabbricati utilizzati dalle imprese. Via libera anche all’articolo 74 che proroga gli interventi di edilizia agevolata.
2.54 Si discute l’articolo 72 sui Consorzi di ricerca. La norma prevede l’aggiunta a questa categoria dei Consorzi agrari di Palermo e Agrigento.
2.53 Approvato l’articolo 71 sugli ex Pip.
2.48 Approvato l’emendamento di Ciaccio: torna il tetto per entrare nel bacino degli ex Pip. Ardizzone: “Su questi temi non si devono esasperare gli animi”.
2.46 Si procede con la votazione nominale. Crocetta: “Chiedere un voto nominale quando si sa che alcuni deputati possono essere minacciati è come voler creare liste di proscrizione. E’ inaccettabile”.
2.40 Polemiche sull’articolo riguardante gli ex Pip. Il testo in Aula prevede l’abbattimento del tetto di 40 mila euro Isee per far parte del bacino. Il deputato Pd Maggio propone un emendamento per estendere a un gruppetto di “ritardatari” la dote lavoro prevista dalla norma. Tanti i deputati palermitani che intervengono in difesa dei precari. Il deputato Cinquestelle Ciaccio avanza un emendamento per riproporre il tetto. In Aula, Crocetta si dice d’accordo col parlamentare grillino.
2.01 Si passa al delicato articolo riguardante gli ex Pip.
2.00 Approvato l’articolo 70 sulle pensioni dei dipendenti Eas.
1.54 Si discute la norma riguardante i pensionati dell’Eas (articolo 70). Crocetta: “Molti hanno ricevuto la pensione integrativa senza avere mai versato alcuni contributo”.
1.50 Accantonato l’articolo 67 (Norme relative alle associazioni di promozione sociale), approvato il 68 (Istituisce il Fondo unico regionale per lo spettacolo) e 69 (riconosce a Riscossione Sicilia una somma di 40 milioni come riconoscimento di crediti vantati nei confronti della Regione stessa).
1.42 Approvato dopo una lunga discussione e qualche polemica che ha coinvolto il deputato Cinquestelle Cancelleri, il governatore Crocetta e qualche esponente del Pd.
1.19 L’articolo 66 prevede il potenziamento del ruolo dei Centri per l’impiego nel collocamento dei disoccupati e il coinvolgimento anche di agenzie private convenzionate. Prevista una dote da riconoscere ai Centri proporzionale alla difficoltà del collocamento. Crocetta: “Le agenzie guadagneranno solo nel caso in cui troveranno lavoro al disoccupato”.
1.17 Approvato l’articolo 65 sul Parco Valle dei Templi: tra i provvedimenti, la riduzione del Consiglio da 15 a 5 componenti. Passa l’emendamento del deputato Cinquestelle Zafarana che disciplina nel dettaglio la composizione.
1.03 Si passa all’articolo sulla composizione del Consiglio del Parco archeologico della Valle dei Templi.
1.01 Ok anche all’articolo 64, che mette nella mani del presidente della Regione la nomina dei componenti del Consiglio regionale dei beni culturali.
0.59 Approvato l’articolo 63. Comprende di versi provvedimenti per la valorizzazione dei beni culturali siciliani, a cominciare dalla creazione del calendario della “fruizione e degli accessi ai luoghi della cultura”.
0.45 Approvato anche l’articolo 59 che prevede la regolarizzazione del pagamento dei canoni concessori dei beni demaniali. Chi è in “ritardo” può pagare le quote degli anni precedenti rateizzando l’importo.
0.41 Si apre uno spiraglio per i lavoratori ex Coinres e per le Unioni dei Comuni. Ardizzone: “Stando al regolamento, se l’Aula all’unanimità mi chiede di rimettere ai voti le norme, io posso farlo”.
0.30 Approvato l’articolo 61 che prevede la possibilità dello “sbigliettamento” all’interno di parchi e riserve. Stralciato invece quello previsto nell’articolo 62 che consentiva le “prove cinofile” nei parchi.
0.10 Polemiche sulla possibilità di far transitare a Seus personale proveniente da altre società.
23.45 L’assessore Borsellino: “Al momento la gestione organizzativa della Seus, così com’è, è impossibile”.
23.36 Discussa anche la norma che consentirebbe alla società Seus, che gestisce il servizio del 118, di assorbire personale proveniente da altre società partecipate o dalle Aziende sanitarie.
23.24 L’articolo 34 introduce il Piano di riordino delle società partecipate. Tra le norme, l’incarico a un advisor per la stima del valore delle società. Costerà 150 mila euro. Ciaccio (M5S): “E’ solo una consulenza”. Baccei: “Un soggetto esterno consente una stima fedele dei beni che altrimenti sarebbero sottostimati”.
23.20 Approvato anche l’articolo 33: prevede l’accantonamento di una serie capitoli di spesa. Verranno tagliati se non andasse a buon fine la trattativa tra la Regione e lo Stato sul riconoscimento delle entrate Irpef in Sicilia per 300 milioni e sul congelamento dei mutui con la Cassa depositi e prestiti (150 milioni). Se non arrivasse l’intesa, tra i più colpiti i Comuni (che si vedrebbero dimezzare l’attuale stanziamento di 350 milioni), i precari degli enti locali e gli ex Pip.
23.18 Approvato l’articolo 32: verranno assunti alla Regione i testimoni di giustizia.
23.17 Polemica tra il deputato Lentini e Crocetta sull’articolo riguardante i testimoni di giustizia.
23.12 Crocetta: “Per essere un testimone di giustizia non basta denunciare il pizzo. Ma la condizione di testimone viene riconosciuta da una decisione del tribunale seguita a un decreto del Ministero dell’Interno”.
23.04 Si passa all’esame dell’articolo 32 che prevede l’assunzione alla Regione dei testimoni di giustizia: costeranno 890 mila euro l’anno.
22.35 Si discute dell’articolo 59, che prevede la regolarizzazione del pagamento dei canoni concessori dei beni demaniali. Chi è in “ritardo” può pagare le quote degli anni precedenti rateizzando l’importo.
22.21 Si passa all’articolo 60, norma che disciplina l’assetto organizzativo e finanziario dell’Agenzia Regionale per la Protezione per l’Ambiente. Approvato.
22.18 Un emendamento del governo abbassa da 25 a 10 milioni il tetto massimo del prestito quinquennale che l’IRCAC può concedere alle società cooperative agricole. L’articolo 50 è approvato
22.15 Falcone (Forza Italia): “L’articolo così com’è formulato manca di copertura finanziaria e mette in difficoltà l’IRCAC”
22.06 L’Ars adesso affronta l’articolo 50 per la ristrutturazione delle passività a tasso agevolato delle società cooperative agricole
22.00 L’articolo 52 è approvato con un emendamento del governo che estende i tagli del 20% anche ai presidenti e ai vice presidenti delle commissioni, dipendenti dell’Amministrazione regionale
21.55 Crocetta: “Non si possono paragonare i componenti degli uffici gabinetto e gli Urega. Bisogna tagliare dove è giusto farlo, premiando anche chi lavora tanto”
21.54 Milazzo (Forza Italia): “Estendiamo i tagli a componenti degli uffici gabinetto, degli uffici di presidenza e altri dipendenti. Propongo di riscrivere la norma”
21.42 Approvato l’articolo 56. Si torna sull’articolo 52 sui tagli ai componenti delle commissioni, dipendenti dell’Amministrazione regionale
21.41 Anche l’articolo 52 è accantonato. L’Ars esamina adesso l’articolo 56 sulla rendicontazione e i controlli di spesa dei programmi comunitari e nazionali
21.34 L’articolo 50 è subito accantonato. Si passa all’articolo 52
21.32 La seduta è appena ripresa. All’esame l’articolo 50
21.30 La seduta, sospesa subito dopo l’approvazione dell’articolo 35, non è ancora ripresa
21.01 Approvato l’articolo 35 sulla riforma delle società partecipate. Aboliti il cda e la figura del direttore generale. Ma salgono i tetti di compenso per gli amministratori unici: dagli attuali 50 mila, i compensi potranno giungere a 90 mila (per le società più grandi) e 70 mila (per quelle più piccole). Il governo in realtà aveva proposto di aumentare i compensi tra i 110 e i 160 mila euro.
RIEPILOGO ORE 21. Mentre la maratona parlamentare va avanti senza sosta sulla finanziaria e anche se in notturna è probabile che qualche blitz possa andare in porto sui fondi all’ex tabella h, in via generale si profila una vittoria schiacciante, non scontata alla vigilia, per l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. L’uomo inviato da Delrio a Palermo per rimettere in sesto i conti della Regione ha incassato il via libera dell’Assemblea siciliana alle norme più importanti, quelle concordate proprio con Roma, contenute nella manovra finanziaria che vale 300 milioni di euro. A cominciare dai tagli al pubblico impiego, con l’armonizzazione del trattamento dei 16 mila dipendenti della Regione a quello degli statali, la riduzione di permessi parentali, sindacali e ferie, mobilità interna, ridefinizione al ribasso delle piante organiche per dirigenti e funzionari. E poi c’è la riforma delle pensioni con l’avvio dei prepensionamenti che già nel 2016, secondo le stime del dipartimento Economia, potrebbe portare a 1.007 pensionamenti anticipati, mantenendo la finestra fino al 2020 e introducendo un taglio fino al 15% degli assegni di quiescenza. E’ stato Baccei a condurre, prima in commissione Bilancio e poi in aula, i rapporti con i parlamentari ed è stato lui a stoppare i tentativi, pochi per la verità, di allargare la spesa. Tono pacato ma deciso, Baccei ha ribattuto colpo su colpo alle osservazioni dei deputati, difendendo anche norme, proposte dalla maggioranza, sulle quali non era pienamente d’accordo, come quella sugli stipendi degli amministratori unici delle società partecipate ritenute strategiche, che passano da 50 a 140 mila euro, anche se la stessa norma taglia i Consigli di amministrazione. Baccei è riuscito a convincere l’Assemblea sulla tenuta della sua manovra, incassando tutto quello che poteva incassare come l’utilizzo dei fondi Fsc per coprire parte del concorso all’equilibrio di finanza pubblica (673 mln) o l’iscrizione in bilancio di 450 milioni nonostante la Regione non abbia ancora chiuso gli accordi formali con il Tesoro e la Cassa depositi e prestiti. E ha spento sul nascere le fibrillazioni di un gruppo di deputati sullo stralcio di norme di spesa su autolinee, Ipab, reddito minimo e aeroporti minori impegnandosi a varare una manovrina bis, entro luglio, dando copertura. Neppure la fugace presenza in aula del governatore Rosario Crocetta è riuscita a strappargli la scena e quando qualcuno ha messo in dubbio la costituzionalità di alcune norme, in particolare sulle pensioni del regionali, l’assessore inviato da Roma non ha esitato un minuto: “Mi dimetto se Roma le impugna”. (fonte Ansa)
20.48 Sala d’Ercole ci riprova. Torna in discussione l’articolo 35 sulle partecipate
20.46 Crocetta rinuncia all’emendamento soppressivo e l’Ars approva l’articolo 47
20.42 Terremoto in Sala d’Ercole dopo le dichiarazioni di Crocetta. Picciolo (capogruppo Pdr): “Il mio gruppo abbandona l’aula. Chiediamo un vertice di maggioranza”
20:35 Si discute l’articolo 47, relativo a stanziamenti a fondo perduto in favore di comuni in dissesto per emergenza idrica. Vinciullo (Ncd): “Una norma costruita ad hoc per la provincia di Palermo”. Crocetta: “Non è una norma del governo e secondo me è inammissibile e incostituzionale”
20.27 Grasso (Grande Sud): “Che fine ha fatto il disegno di legge sull’acqua pubblica? Siamo qui da due anni e non siamo riusciti ancora a fare una legge per risolvere una delle maggiori emergenze dei comuni siciliani”
20.21 Appello di Ardizzone all’Ars: “Cerchiamo di ridurre gli interventi in aula. Abbiamo ancora 60 articoli da approvare”
20.17 L’articolo 46 viene accantonato per essere riscritto
20.16 Musumeci: “Nelle prossime settimane si apra anche un dibattito sulla piccola pesca, categoria senza santi in paradiso”
20.10 L’aula affronta l’articolo 46 che prevede un contributo straordinario di 246 mila euro per i marittimi imbarcati nei motopescherecci sequestrati nel Mediterraneo
20.00 L’Ars approva anche gli articoli 44 (incentivazione all’acquisto e all’impiego di riproduttori animali) e 45 (aiuti alle associazioni degli allevatori per la tenuta di libri genealogici)
19.58 Passa l’articolo 43 che stanzia fondi a favore di attività sportive
19.57 Su richiesta di Salvatore Cascio (Sicilia democratica) l’articolo 42 viene accantonato. Si passa all’esame dell’articolo 43
19.55 Approvato l’articolo 41
19.37 La discussione adesso ruota attorno alla messa in liquidazione dell’Ente Porto di Messina. Accolta la previsione di scioglimento prevista da un emendamento dell’articolo 41
19.33 Crocetta: “Le liquidazioni non sono infinite. Noi abbiamo iniziato a sciogliere alcuni enti. Ad esempio, Sicilia Cinema non c’è più da oltre un anno”.
19.29 Ardizzone: “Non è giuridicamente possibile stabilire un termine alle liquidazioni”
19.25 Falcone (Forza Italia): “Bisogna stabilire termini precisi per porre fine alle liquidazioni”
19.17 Laccoto (Pd): “Gli enti in liquidazione rischiano di restare tali sine die. Il governo deve trovare una soluzione per chiudere questo capitolo”
19.05 All’esame del’aula l’articolo 41 sul riordino degli enti regionali
19.04 L’Ars prova ad accelerare. Via libera anche agli articoli 39 e 40
19.03 L’Ars approva con voto segreto l’articolo 38 che prevede fondi per il funzionamento dell’Organismo indipendente di valutazione
18.54 Approvato anche l’articolo 37 sul rafforzamento del ruolo di Sviluppo Italia Sicilia
18.50 Approvato l’articolo 36 sull’accorpamento dell’IRIDAS all’istituto “Florio e Salamone”
18.48 Su proposta di Toto Cordaro (Cantiere popolare), la discussione dell’articolo 35 viene nuovamente accantonata
18.45 Respinto l’emendamento soppressivo proposto dal M5S
18.34 Baccei: “La norma è stata fraintesa. I tetti agli stipendi restano uguali per tutti, tranne che per i direttori generali, per i quali è prevista una decurtazione, oltre all’impossibilità di cumulare più incarichi”.
18.24 È il momento di un altro tema “caldo”, quello delle società partecipate disciplinato dall’articolo 35
18.23 L’articolo 55 è soppresso. Prevedeva il passaggio di competenze dall’assessorato della Funzione pubblica alle Infrastrutture. Salta, inoltre, la possibilità di utilizzare temporaneamente dipendenti della Regione per sostituire personale impiegato a tempo determinato nella società Sicilia e-Servizi (che gestisce il sistema informatico della Regione)
18.20 Ciaccio (M5S): “Mantenere l’internalizzazione del servizio”
18.19 L’aula passa all’articolo 55 sul sistema informativo della Regione
18.14 Approvato l’articolo 58
18.12 L’Ars passa all’esame dell’articolo 58 sul nuovo assetto dell’assessorato all’Economia
18.08 Approvato anche l’articolo 57: prevede l’istituzione della Centrale unica degli acquisti.
18.06 Sì alla riforma delle pensioni dei regionali. La norma prevede una finestra fino al 31 dicembre del 2016 per andare in pensione con la legge ‘pre-Fornero’. Esiste anche la possibilità di una seconda finestra, fino al 2020, ma solo in caso di modifica della normativa statale. Per chi andrà in quiescenza entro il 2016, le pensioni non potranno superare il 90 per cento della media degli stipendi degli ultimi cinque anni. Solo in caso dell’attivazione della seconda finestra (quella fino al 2020) il limite massimo sarà quello dell’85% della media stipendiale. Ioppolo (Lista Musumeci): “Non si possono mutare in corsa e in maniera unilaterale i rapporti di lavoro. Queste norme rischiano una marea di ricorsi”. Panarello (Pd): “Con questa norma riconosciamo ai dipendenti regionali di andare prima in pensione. Se se la sentono. Altrimenti possono restare in servizio, nel rispetto della normativa vigente in tutta Italia”.
17.32 Cracolici: “Io sono favorevole a questo articolo che punta ad alleggerire la Regione”.
17.24 Crocetta: “Noi abbiamo dato la possibilità ai sindacati di avanzare una proposta. Ma i sindacati pensavano di non porre alcun limite temporale per i prepensionamenti. E non si poteva fare. Noi eravamo aperti e disponibili”.
17.14 Lentini (Sicilia democratica): “Come mai non è stato rispettato il protocollo d’intesa con i sindacati, che porta la firma anche del presidente Crocetta e dell’assessore Baccei? Stiamo compiendo una ingiustizia nei confronti dei dipendenti regionali. E’ gravissimo. Non c’è un ente in Italia che abbia perso i diritti acquisiti”.
17.08 Le pensioni in questo caso non potranno superare il 90 per cento della media degli stipendi degli ultimi cinque anni. Solo in caso dell’attivazione della seconda finestra (quella fino al 2020) il limite massimo sarà quello dell’85% della media stipendiale.
17.02 Riprende la seduta. Si riparte dall’articolo sui prepensionamenti dei dipendenti pubblici. La norma prevede una finestra fino al 31 dicembre del 2016 per andare in pensione con la legge ‘pre-Fornero’. Esiste anche la possibilità di una seconda finestra, fino al 2020, ma solo in caso di modifica della normativa statale. “Ma su questa seconda ipotesi – ha spiegato in Aula l’assessore all’Economia Baccei – al momento c’è il rischio di una impugnativa dello Stato”.
16.20 Aula sospesa.
16.10 Approvato l’articolo 53 sulle pensioni dei regionali. Verranno allineate a quelle statali. La pensione non potrà superare l’85% della media degli stipendi degli ultimi cinque anni.
15.55 Si passa all’articolo sui prepensionamenti dei regionali.
15.52 Approvato l’articolo 51 sul personale regionale che prevede la riduzione dell’organico regionale e l’allineamento con le normative nazionali in tema di pubblico impiego.
15.52 L’emendamento viene dichiarato inammissibile per mancanza di copertura finanziaria.
15.44 L’emendamento di Cracolici apre ai rinnovi contrattuali nel limite del 50 per cento delle risorse liberate dai prepensionamenti. Secondo l’assessore Baccei l’impatto di questo emendamento non è sostenibile: “Non possiamo utilizzare più del 25% liberato dai prepensionamenti”. Cracolici: “Pensare nella stessa legge di andare verso i prepensionamenti e di negare i rinnovi dei contratti è un errore politico”.
15.36 Greco (Pds): “L’Aran forse serve per giocare tresette o a briscola in cinque. Deve essere abolito. Lo sappiamo bene chi guida l’Aran: il marito della Monterosso, il segretario generale che è già stata condannata dalla Corte dei conti. E c’è una mozione di censura per la Monterosso all’ordine del giorno da mesi”.
15.34 Cracolici (Pd): “Qui stiamo discutendo anche degli aspetti economici riguardanti il personale regionale. Ma questa cosa non spetta a noi. Spetta all’Aran, l’Agenzia che ha il compito di lavorare al rinnovo dei contratti”.
15.24 Sia Falcone che Alloro sollevano il rischio di possibili ricorsi a causa di un comma che rivede le pensioni per il personale del Corpo forestale.
15.20 Approvato il subemendamento che apre a nuove assunzioni alla Regione. Si potranno bandire i concorsi per il personale regionale, pari al 10 per cento di quello che andrà in pensione. Tra questi, potranno essere inclusi anche i giornalisti.
15.12 Si discute dell’apertura ai giornalisti per gli uffici stampa delle nuove assunzioni alla Regione. Per i giornalisti non servirà la laurea: il requisito fondamentale sarà l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti.
15.01 Musumeci: “In materia di nuovi profili professionali: vorrei ricordare che questa Regione non ha un ufficio stampa composto da giornalisti iscritti all’albo. Non possiamo affidare la comunicazione alla buona volontà del presidente Crocetta e dei suoi collaboratori. La comunicazione spetta a chi è qualificato- Ho presentato un emendamento che prevede, tra le nuove assunzioni, anche la categoria degli operatori dell’informazione e della comunicazione”.
14.59 Picciolo (Pdr): “Anche noi favorevoli alle nuove assunzioni alla Regione”.
14.56 Grasso (Grande Sud): “No alla riduzione dell’organico del Corpo forestale”.
14.51 “L’Istituto per l’incremento ippico di Catania non verrà soppresso. Lo ha deciso l’Assemblea regionale siciliana votando alla unanimità stamane un emendamento alla Finanziaria voluto dal centrodestra. Il governo Crocetta aveva invece previsto “la fusione per l’incorporazione dell’Istituto per l’incremento ippico e dell’Istituto zootecnico di Palermo nell’Ente per lo sviluppo agricolo.” Intervenendo per illustrare l’emendamento, Marco Falcone ha evidenziato come “un ente già in difficoltà come l’Esa non potrebbe occuparsi degli altri due importanti enti”, mentre Nello Musumeci ha chiesto al governo di “procedere alla soppressione dell’Esa, al passaggio del personale all’assessorato Agricoltura e a salvaguardare la specificità sia dell’Istituto etneo che di quello palermitano.”
14.45 Anche Ciaccio (M5S) si dice favorevole alla norma che apre a nuovi concorsi alla Regione. Il governo sta verificando l’eventuale impatto economico della norma, se dovesse passare l’emendamento.
14.39 Leotta (Assessore alla Funzione pubblica): “Ha ragione Cracolici, la burocrazia regionale ha bisogno di nuove figure professionali, occorre bandire nuovi concorsi”
14.35 Cracolici (Pd): “Sui prepensionamenti avevamo previsto in commissione una norma che permetta di coprire le fuoriuscite di personale con nuove assunzioni”
14.30 La discussione si sposta adesso all’articolo 51 che prevede la riduzione della spesa in materia di pubblico impiego
14.25 L’Ars approva l’articolo 49 su Forestali e Consorzi di bonifica
14.21 Cancelleri (M5S): “Vogliamo risposte dall’assessore Caleca. Se non può essere presente in aula l’argomento non può essere discusso”
14.17 Cordaro (Pid): “L’assessore Caleca ci spieghi in che direzione vanno le norme sui Consorzi di Bonifica”
14.14 Ragusa (Udc): “La scelta più saggia è quella di stralciare le norme sui Consorzi di bonifica”
14.07 Lombardo (Pds-Mpa): “Per la terza volta questo governo affronta la questione dei Consorzi di bonifica in maniera puerile. Si continua a devastare questi enti con una imbarazzante incapacità politica e amministrativa”.
14.02 Cancelleri (M5S): “Ai Consorzi di bonifica abbiamo tolto tutto: come fanno a procacciarsi risorse? Non si può fare racchiudere una riforma così delicata in un semplice comma di un articolo. Bisogna lavorare a un ddl autonomo”.
14.00 Riprende la seduta.
13.50 La seduta è sospesa.
13.45 Si discute della norma che prevede l’accorpamento di Istituto zootecnico e dell’Istituto incremento ippico nell’Esa.
13.44 Musumeci: “Chiedo all’assessore Baccei di rispettare l’impegno preso qualche mese fa di sopprimere l’Ente di sviluppo agricolo e trasferire il personale a un dipartimento regionale. Vedo che il governo nel frattempo ha cambiato idea”.
13.39 Il Movimento cinque stelle chiede di stralciare le norme sui Consorzi di bonifica.
13.36 Barbagallo (Pd) chiede di inserire una norma che prevede per i Consorzi di bonifica la creazione di proprie agenzie di riscossione.
13.34 Baccei apre a una riscrittura che prevede una maggiore gradualità nel taglio dei trasferimenti della Regione ai Consorzi di bonifica.
13.33 Si passa alla norma che prevede in pochi anni l’autosufficienza dei Consorzi di bonifica, ai quali ogni anno la Regione destina milioni di euro. Falcone chiede una maggiore gradualità.
13.28 Fazio chiede l’abolizione della indennità di rischio per i Forestali che non ne hanno diritto e chiede l’applicazione della visita medica preventiva. Approvato con l’ok del governo.
13.26 Si vota allora un altro emendamento sempre di Falcone che sposta al 2017 il trasferimento alla Resais del trattamento economico dei Forestai. Approvato.
13.22 Il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone chiede di bocciare il comma col quale si prevede che sia la Resais a gestire il trattamento economico dei Forestali. Bocciato.
13.16 Milazzo (Forza Italia): “Ieri è successa una cosa gravissima: il deputato che ha sbagliato a votare aveva un grave problema di natura familiare. Ed è ugualmente venuto qui a votare”.
13.03 Bocciati gli emendamenti di Figuccia e Cordaro che intervenivano sul rimborso chilometrico e sulla possibilità che i Forestali potessero spingersi non oltre i 20 chilometri dalla sede di appartenenza.
12.52 Figuccia (Forza Italia): “I Forestali devono avere il rango e la dignità di lavoratori. Voi del governo state dimenticando intere categorie, migliaia di persone”.
12.44 Ardizzone: “Riprendiamo dall’articolo 49”. Si tratta del discusso articolo che prevede interventi nei confronti dei Forestali e dei Consorzi di bonifica.
12.42 Il vicepresidente dell’Ars Venturino (che ieri presiedeva la seduta in occasione del voto contestato, ndr): “Io ho solo applicato il regolamento. La votazione può essere ripetuta solo in caso di dispositivo non funzionante: e il dispositivo funzionava, ma Alongi ha sbagliato a pigiare”.
12.42 Ardizzone: “Il regolamento prevede che una volta soppresso un articolo non può essere votato nuovamente”.
12.39 Cordaro: “Ieri sull’articolo 15 (quello che prevede l’assunzione degli ex dipendenti del Coinres nelle società per la raccolta rifiuti, ndr) è successa una cosa gravissima: il deputato Alongi ha votato a favore e la sua ‘astensione’ è il frutto solo di un errore tecnico. Quel voto avrebbe fatto approvare l’articolo. Chiedo adesso che il danno venga riparato”.
12.36 Intanto, nella sala del governo a Palazzo dei Normanni sono vivacissime le “trattative” tra deputati per trovare una intesa politica sulla Finanziaria. Il deputato Formica: “Quello è un suk. Un mercato in cui non c’è però nulla più da vendere”.
12.30 Inizia la seduta.
Il cuore della Finanziaria è ancora tutto lì. Le norme sui Forestali, sul personale regionale e sugli ex Pip, la riforma delle Partecipate e la ex Tabella H. Saranno i veri nodi da sciogliere nel corso dell’esame che riparte oggi, con l’obiettivo di chiudersi entro la giornata.
Mentre fuori dal Palazzo dei Normanni cresce la folla dei manifestanti (previsto il ritorno dei sindacati del pubblico impiego, ma anche dei precari di Emergenza Palermo e di alcuni sindaci), a Sala d’Ercole si attende l’inizio della seduta. Prevista per le 11, l’inizio è già in ritardo.
E sarà una corsa contro il tempo. Ieri, infatti, sono stati approvati 25 dei 102 articoli della manovra. Poco meno di un quarto, quindi. E tra le norme approvate, ecco il nuovo mutuo da 145 milioni destinato Comuni e Province. In particolare, una quota di 30 milioni sarà destinata esclusivamente alla cura delle strade secondarie. Un articolo sul quale si è scatenata ieri una polemica furiosa attorno alla scelta del soggetto (assessorato alle Infrastrutture o ex Province) che dovrà gestire il Piano degli interventi.
E a suscitare la protesta in Aula, anche una norma bocciata. Quella che prevedeva il transito di 180 ex dipendenti del Coinres nelle nascenti società per la raccolta dei rifiuti. Oggi quindi si ripartirà dall’articolo 6, che prevede i trasferimenti e le riserve ai Comuni, verranno recuperati quelli al momento accantonati. Tra questi, l’articolo che estendeva agli inoccupati l’esenzione del ticket sanitario destinato attualmente ai disoccupati. Discussione “stoppata” dopo l’arrivo in Aula di una nota del ragioniere generale Salvatore Sammartano che ha messo in dubbio l’effettiva “sostenibilità economica” del provvedimento. L’articolo 19 della Finanziaria, nato da un originario emendamento del Movimento 5 Stelle che aveva avuto il via libera in commissione Bilancio, è stato infatti accantonato dopo aver corso il serio pericolo di venire stralciato. “Si può arrivare anche a 20 milioni di euro – dice Giancarlo Cancelleri – basta volerlo”.
Con l’ok all’articolo 19 si porrebbe fine ad una grave ingiustizia sociale, ovvero la disparità di trattamento tra inoccupati (coloro che non hanno mai lavorato) e disoccupati, coloro che hanno perso il lavoro. “Si tratta di persone – afferma la prima firmataria dell’emendamento originario, Vanessa Ferreri – svantaggiate allo stesso modo e che sarebbe profondamente ingiusto continuare a trattare in maniera diversa. Nelle altre regioni a statuto speciale questa differenza è stata abolita. La Sicilia non può essere da meno”. Non cambia il giudizio del M5S sulla manovra, giudicata impresentabile, e su un governo ed una maggioranza che non perdono occasione per mostrare la loro inadeguatezza. “Il ritorno alle urne – dicono i deputati Cinquestelle – non può essere più rinviato”.