Pensioni, assunzioni, Avviso 8 | Un nuovo piano per la Formazione - Live Sicilia

Pensioni, assunzioni, Avviso 8 | Un nuovo piano per la Formazione

Ecco il progetto del governo: 2.500 i prepensionamenti. A lavoro 4 mila persone. Venerdì il nuovo bando. I corsi ripartono a ottobre.

Un settore nel caos
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PALERMO – Dall’assessore Marziano giunge solo il classico “cauto ottimismo” dopo l’incontro col sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba. Ma dagli uffici dell’assessorato filtrano anche i numeri. Quelli che ridisegneranno l’identikit della Formazione professionale siciliana. Intanto, venerdì sul sito della Regione apparirà il nuovo Avviso per i corsi, quello che fu l’Avviso 3, “bloccato” dal Tar dopo il ricorso di un ente.

“Ho illustrato al sottosegretario – ha detto Marziano – i motivi alla base di questa richiesta, contenuti nella lettera che il presidente della Regione Rosario Crocetta ha inviato al ministro Poletti. La condizione attuale del settore – dice Marziano – richiede strumenti e misure straordinarie per affrontare le criticità che hanno portato a questa situazione. La Regione intende agire principalmente su tre leve: prepensionamenti e incentivi all’esodo; rafforzamento del sistema Iefp (ex obbligo formativo); piano di stabilizzazione quinquennale dei corsi di formazione professionale e tradizionale”.

Prepensionamenti, rafforzamento degli ex Oif e piano di stabilizzazione quinquennale. Questi gli strumenti. Che si traducono, però, nel destino degli attuali 8.250 formatori siciliani. Che fine faranno? Come detto, dagli uffici dell’assessorato alla Formazione filtrano i contorni del progetto regionale. Dagli oltre 8.200 operatori, infatti, andranno scorporati i 1.700 cosiddetti “sportellisti”. Proprio oggi, dopo qualche polemica, l’assessore alla Famiglia Gianluca Micciché ha incontrato i sindacati, impegnandosi, “a seguito della norma approvata all’Ars” a individuare la collocazione di questi lavoratori “nei nuovi servizi previsti dalle politiche attive del lavoro in Sicilia”. Qualcosa si muove, quindi. Gli ex sportellisti potranno affiancare i dipendenti dei Centri per l’impiego nelle attività legate alle politiche attive del lavoro tramite organismi in house dell’assessorato al Lavoro o enti accreditati come Agenzie per il lavoro.

Così, nei progetti del governo, bisognerà pensare ai restanti 6.500 dipendenti della Formazione “classica”. Prima si verificherà quanti, tra questi, nel frattempo per un motivo o per un altro non fanno più parte di quel bacino. Il Piano di pre-pensionamento, poi, dovrebbe riguardare tra i duemila e i 2.500 lavoratori, che tramite incentivi verrano “spinti” fuori dal mondo del lavoro, tramite una norma che si legherà a una legge statale.

E così, ecco i superstiti: saranno quattromila i lavoratori che si occuperanno dei corsi di Formazione siciliani almeno per il prossimo quinquennio. Questi – sempre secondo il progetto della Regione – saranno “stabilizzati”, appunto, fino al 2021: ovvero finché la Sicilia potrà contare sui Fondi della più recente programmazione europea. Dopo, si vedrà.

Questi quattromila reduci, poi, verranno suddivisi tra quelli addetti ai corsi classici di Formazione, circa 2.500-2700 operatori e quelli (saranno i restanti 1.500-1.700 lavoratori) che si occuperanno dell’Iefp, ovvero gli ex corsi relativi all’Obbligo formativo destinati ai ragazzi. Tutti questi, come detto, avranno assicurato il futuro per i prossimi cinque anni.

Quando si metterà in moto questa macchina? Da un lato si attende il via libera del Ministero del Lavoro allo “stato di crisi” del settore, dall’altro la pubblicazione dell’Avviso 8, cioè il mega-bando da 160 milioni per i corsi che venne già denominato Avviso 1 e Avviso 3, prima che l’assessorato, per motivi diversi, fosse costretto a revocarlo. Il nuovo bando verrà pubblicato venerdì 10 giugno sul sito della Regione, e il venerdì successivo (cioè il 17) andrà in gazzetta. Alla faccia degli scaramantici, in un settore in enorme difficoltà come quello della Formazione. Nel quale inizia a muoversi qualcosa: il Cerf, il Consorzio che ha, di fatto, rilevato il Cefop, farà partire i corsi arretrati, per i quali ha concluso una transazione da 16 milioni con la Regione: torneranno quindi a lavoro oltre 400 operatori.

Per il resto, bisognerà attendere settembre per i corsi ex Oif e ottobre per quelli generali. Fino ad allora, i lavoratori potranno contare sulla cassa integrazione in deroga, dopo l’accordo siglato tra la Regione e il Ministero pochi giorni fa. Quindi si proverà a pensare al futuro. Per i cinque anni successivi i soldi ci sarebbero: 110 milioni andrà per i corsi classici e poco meno di 70 per quelli destinati all’Obbligo formativo. Sono queste le somme che finanzieranno la nuova, dimagrita Formazione professionale siciliana.


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