Gesip, il tribunale rigetta il fallimento |Stop anche all'amministrazione straordinaria - Live Sicilia

Gesip, il tribunale rigetta il fallimento |Stop anche all’amministrazione straordinaria

A renderlo noto è il liquidatore della partecipata, Giovanni La Bianca: "Oggi è stato comunicato alla società il decreto con cui la sezione fallimentare del tribunale di Palermo ha rigettato l'istanza di fallimento. Sfuma anche l'ipotesi dell'amministrazione straordinaria". Ma in serata il vicesindaco, contattato da LiveSicilia, spiega: “Il giudice ha semplicemente confermato che non si può procedere con l’amministrazione straordinaria, né col fallimento, quindi l’azienda resta in liquidazione così com’era”.

il futuro della partecipata
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PALERMO – La Gesip non può fallire, ma nemmeno essere posta in amministrazione straordinaria. Questo quanto ha deciso il tribunale di Palermo secondo cui, infatti, la società di via Maggiore Toselli avrebbe una natura pubblica e, pertanto, non sarebbe soggetta alla disciplina del fallimento.

Un vero e proprio terremoto per Palazzo delle Aquile, che tutto poteva aspettarsi tranne che questo: fino a stamane, infatti, ci si aspettava che il giudice optasse tra il fallimento chiesto a gran voce del Comune e l’amministrazione straordinaria indicata in un parere del ministero per lo Sviluppo economico.

Oggi, invece, ecco la sorpresa: la Gesip ha una natura pubblica e pertanto non può fallire, essere dichiarata insolvente o essere sottoposta ad amministrazione straordinaria. Una decisione che manderebbe all’aria i piani di Palazzo delle Aquile, che invece puntava sul fallimento per accelerare le procedure di licenziamento dei lavoratori e così sgravarsi di parte dei costi.

“E’ stato comunicato alla società – scrive il liquidatore Giovanni La Bianca in una nota – il decreto con cui la sezione fallimentare del tribunale di Palermo ha rigettato l’istanza di fallimento, che ho depositato nella qualità di liquidatore, fortemente voluta dal Comune per far fronte alla crisi della società, che come si legge nel provvedimento giudiziale è stata ‘determinata essenzialmente dal mancato adeguamento da parte del comune di Palermo delle tariffe corrisposte, a fronte dei servizi effettivamente erogati, con conseguente fisiologico squilibrio della gestione caratteristica’”.

“Il rigetto dell’istanza – prosegue ancora il liquidatore – è stato motivato dalla natura di organismo di diritto pubblico rivestita dalla società che ne impedisce l’assoggettabilità alla disciplina del fallimento. Questa circostanza esclude, altresì, che la società possa essere sottoposta ad altra procedura concorsuale. Per gli stessi motivi sfuma anche l’ipotesi ventilata d’ufficio dal tribunale fallimentare dell’amministrazione straordinaria”.

Difficile dire con precisione cosa accadrà adesso: il Comune potrebbe impugnare la decisione del giudice, facendo ricorso, ma intanto sia la Cig che il progetto della società consortile potrebbero subire un brusco stop. L’unica cosa certa è che l’azienda torna nelle mani di piazza Pretoria, che dovrà ricapitalizzarla e per questo il liquidatore ha già convocato l’assemblea dei soci il 30 e il 31 gennaio.

I lavoratori, finora, erano sospesi dal servizio ma adesso bisognerà capire qual è il loro status e soprattutto quale sarà il loro futuro. Il loro e soprattutto quello della Gesip.

Nel frattempo, il Comune ha diffuso una nota sulla vicenda: “Il tribunale fallimentare ha rigettato l’istanza di dichiarazione di stato di insolvenza e di avvio della procedura fallimentare, rilevando una serie di gravi lacune e insufficienze nella documentazione presentata dal liquidatore. L’amministrazione comunale ha immediatamente incaricato l’avvocatura comunale di esaminare la situazione determinatasi e ciò al fine di esperire ogni azione a tutela dell’amministrazione e a garanzia dei diritti dei lavoratori, per accertare e far valere in ogni sede competente eventuali responsabilità con riferimento alla gestione della società”.

“Alla luce delle determinazioni del tribunale di Palermo, la vicenda della Gesip Spa e dei suoi lavoratori dovrà essere affrontata al tavolo tecnico previsto per la giornata del 15 adeguando le ipotesi di lavoro al nuovo scenario che non è indifferente rispetto alle scelte degli strumenti da adottare ed alle previsioni del piano industriale”. Lo afferma Pietro La Torre, segretario della Uiltucs Sicilia, che aggiunge: “Vista la delicatezza si ritiene inopportuno in questa fase sposare tesi o impostazioni preventive mentre appare opportuno fare appello alla sobrietà e alla sostanza di ipotesi di lavoro realmente percorribili”.


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