Gesip, l'incontro romano| slitta a giovedì - Live Sicilia

Gesip, l’incontro romano| slitta a giovedì

Slitta a giovedì il vertice romano fra il ministero, la Regione e il Comune per la firma del protocollo d'intesa sulla Gesip.

LA VERTENZA
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AGGIORNAMENTO
Il vertice, per volontà del ministro Fornero, slitterà a giovedì 11 alle 15. Il ministro, però, si è impegnata a far giungere a Palermo la bozza del protocollo già domani.

“Questo accordo sembra una chimera – dice Salvo Barone di Asia – sembra toccarlo con le mai e poi sfugge come per magia. E’ bene sottolineare che e’ assolutamente improponibile un utilizzo dei lavoratori in cassa in deroga oltre al 31 dicembre di quest’anno. E’ noto al Sindaco, a Crocetta e a qualche stupido che continua a strumentalizzare la vertenza, continuando a destabilizzare i lavoratori gia’ abbondantemente in crisi, che qualunque decisione passera’ democraticamente da un confronto con tutti i lavoratori attraverso un referendum. Chi continua a strumentalizzare la vertenza non e’ degno ne di rappresentare i lavoratori, né di rappresentare anche solo se stesso. Ci dispiace che ancora qualcuno continui a parlare di prospettiva quadriennale addossando ad altri operativita’ come se fossero gia’ concordate, andassero a studiare percorsi proponibili da proporre gia’ dal 03 maggio. Il Sindacato Asia non firmera’ accordi che vanno oltre il 31 dicembre 2013″.
PALERMO – E’ stato fissato per lunedì l’incontro a Roma tra il ministro Elsa Fornero, il comune di Palermo e la Regione siciliana per la firma del protocollo d’intesa su Gesip. Il vertice era stato annunciato nelle scorse settimane e servirà a mettere nero su bianco il percorso ipotizzato da Palazzo delle Aquile che prevede un piano quadriennale con il ritorno in servizio dei lavoratori dal 2 maggio.

Una prospettiva che avrebbe avuto anche l’avallo dei sindacati confederali, inizialmente contrari a una deroga solo per la società di via Toselli, ma che dovrà passare dalla modifica dell’accordo quadro che andrà firmata a Palermo nei giorni successivi con l’accordo di tutte le parti sociali e datoriali. Lo scoglio potrebbe essere rappresentato dalle imprese, che avrebbero preferito un allargamento a tutta la platea degli esclusi.

 


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