Ghedini, avvocato del premier, replica al Corriere stesso: “L’articolo apparso sul Corriere della Sera riguardante dichiarazioni asseritamente rese dai Ciancimino è del tutto sconnesso dalla realtà e sarà oggetto di specifiche azioni giudiziarie. Il continuo, miracoloso apparire di documenti senza alcuna garanzia dell’epoca in cui sarebbero stati formati e senza alcuna verifica giurisdizionale, oltre al fiorire di ricordi di episodi di 40 anni fa non solo mai narrati sino ad oggi ma contraddetti dalla realtà fattuale, non può che ingenerare ovvie perplessità visto anche il momento in cui i documenti vengono propalati”.
Ghedini insiste: “Chiederemo all’Autorità giudiziaria di poter acquisire questi atti e queste dichiarazioni, ammesso che esistano, per poter esperire le azioni del caso e anche per comprendere come mai atti d’indagine continuino ad essere previamente pubblicati dai giornali. Vi è comunque un’unica certezza: mai il presidente Berlusconi ha avuto contatti diretti o indiretti con Vito Ciancimino (di cui, all’epoca, non conosceva neppure l’esistenza) o con suoi familiari, nè tantomeno ha avuto rapporti economici, e sará agevole provarlo in giudizio”.