Gioele, la paura e le attese|Quel bambino amato da tutti - Live Sicilia

Gioele, la paura e le attese|Quel bambino amato da tutti

Il bambino che non si trova. E l'angoscia che proviamo tutti. LA NUOVA IPOTESI.

In queste difficili sere d’estate, in Sicilia e non solo, i padri e le madri, prima di dormire, lanciano uno sguardo alla stanza dei figli. E pensano, alcuni verosimilmente, a Gioele, il bimbo scomparso a Caronia. In quello sguardo si toccano due sentimenti. Il sollievo di essere scampati a una tragedia così immane. La pena per il piccolo che non si trova. Hanno trovato il corpo di sua madre, Viviana Parisi, protagonista di un’arcinota storia di cronaca. Lui no. Madri e padri sospirano, pregano e spengono la luce, con un macigno sul cuore.

Ma Gioele è il pensiero e la speranza di tutti, ormai. Sarebbe un sogno se fosse rintracciato vivo. In qualche anfratto: sporco, dimagrito, ma vivo. Sarebbe come dare un calcio all’angoscia di giorni che nascono male e si coricano peggio. Un ramoscello nel diluvio. Un raggio di sole sotto il livello della paura.

La nuova ipotesi

C’è una nuova ipotesi, con le altre, che ieri sera ha fatto irruzione su Viviana e Gioele. Come abbiamo raccontato e come sappiamo: ‘La donna alla guida della propria auto ha avuto un incidente mentre era sull’autostrada Messina-Palermo. Nell’impatto con un furgone il figlio potrebbe essere morto. Sconvolta e in preda al rimorso, Viviana potrebbe aver preso in braccio il corpicino del bimbo, scavalcato il guard-rail, percorso un sentiero sterrato ed essere giunta al traliccio. Lì potrebbe aver nascosto Gioele – l’area è piena di vegetazione e le ricerche sono difficili – e poi essersi buttata giù dal pilone’. Si tratta appunto di una idea che si aggiunge e che attende la conferma dei fatti.

L’appello e le ricerche

Intanto, il papà del bimbo, Daniele Mondello, ha lanciato un altro appello in lacrime: “Chiunque abbia visto qualcosa dopo l’incidente, nelle campagne, si faccia avanti, chiami la polizia. Io amo mio figlio e lo voglio trovare…”. Le ricerche non si sono mai fermate. Uomini stanchi non si sono mai fermati e non hanno chiuso occhio, rovistando il territorio, pietra per pietra. Si studia il tragitto di Viviana Parisi. Si cercano elementi utili.

Si chiede a chiunque di collaborare, anche con il minimo riscontro. Ogni dettaglio potrebbe essere fondamentale. Pure il reparto dei carabinieri ‘Cacciatori di Sicilia’, che si occupa di latitanti, sarà protagonista delle prossime battute. Niente rimarrà intentato.

Quel ‘buco’ di dieci minuti

“Dal video di Sant’Agata di Militello – ha detto il procuratore di Patti, Angelo Cavallo – si capisce che Gioele era vivo: si vede la faccia e si vede che è vivo. L’immagine è chiara. E questo rende più fondata l’ipotesi che nell’incidente stradale il bambino fosse con la madre. Parliamo di ipotesi perché c’è un ‘buco’ di dieci minuti”.

“Viviana legatissima al figlio”

Sono tante le lacrime raccolte in ore penose da vivere. Ci sono le parole trafitte di un nonno e di un padre, Luigino Parisi, papà della donna: “Purtroppo Viviana è lì, morta; spero che Gioele venga ritrovato. Lei voleva troppo bene al suo bambino non se ne separava mai, era gelosa. Una volta è andata in Sardegna e l’ha lasciato a me: mi chiamava continuamente per sapere come stava. Daniele è anche una persona speciale e so che erano molto uniti”. Questa e altre frasi punteggiano un cammino di spine.

Il sorriso di un bambino

Gioele era un bambino felicemente anonimo, con la sua esistenza spensierata, prima di precipitare nell’abisso di un giallo listato a lutto. Adesso è un sorriso, conosciuto suo malgrado. Una dolcezza che abbiamo intravisto, circondata dall’affetto e e dall’apprensione di tutti.

Dei padri e delle madri che immaginano cosa voglia dire sperimentare sulla propria pelle uno strazio così. E pregano per lui. Di ogni persona che sta seguendo la vicenda e ardentemente spera in un miracolo. Come accadeva in certe favole dell’infanzia, quando un’anima bambina si smarriva, ma riusciva a tornare a casa, su una strada d’amore e molliche di pane.


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