"Gioia e sconforto accanto a Sgarbi" - Live Sicilia

“Gioia e sconforto accanto a Sgarbi”

Il vicesindaco Antonella Favuzza
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“Se per il lavoro di rinascita che ho fatto e faccio a Salemi con l’obiettivo di risollevarla dall’oblio e dall’incuria in cui l’hanno tenuta i miei predecessori, debbo anche subire le indagini della Guardia di Finanza, mi dimetto da sindaco”. Era stato questo, l’ultimo proclama lanciato da Vittorio Sgarbi durante gli scorsi giorni, a seguito delle accuse mosse dal suo predecessore, Luigi Crimi, sull’edizione trapanese del quotidiano La Sicilia. Poi, la doccia fredda: nel pieno della querelle politica tra sindaci presenti e passati, un’indagine della Guardia di Finanza su un presunto utilizzo improprio di una vettura di proprietà del Comune. Lui, da tempo in prima fila nell’eterna moda della lotta al professionismo dell’antimafia, si era subito difeso. Le indagini sono andate avanti. E ieri mattina è stata la volta del vicesindaco Antonella Favuzza, che racconta a LiveSicilia il suo colloquio con le Fiamme Gialle. “Le forze dell’ordine – dice – hanno dimostrato grandissima correttezza, mi hanno subito messa a mio agio”.
E l’interrogatorio? Com’è andato?
“La macchina è stata usata solo per fini istituzionali, c’era poco da dire! Tra l’altro l’episodio specifico si riferiva a un passaggio dato al direttore della pagina della cultura del quotidiano La Repubblica. Diciamo solo che c’è stata una denuncia da parte di un vigile urbano e ovviamente le forze dell’ordine hanno dovuto indagare”.
Le agenzie stampa su questo episodio hanno riportato che la benzina sarebbe stata pagata direttamente da lei. Quanto sta investendo nel ‘progetto Sgarbi’?
“Sto investendo in salute (sorride, ndr). Questa avventura mi ha restituito una nuova giovinezza. Certo, capitano i momenti di sconforto, le giornate in cui cala la stanchezza, sia fisica che psicologica, ma già il giorno dopo torno al lavoro più combattiva di prima”.
Tanta fatica, dunque, ma anche tanti progetti. Quali sono i prossimi in cantiere?
“Stiamo lavorando molto per mettere in piedi il museo della mafia, sotto la direzione artistica dell’artista palermitano Cesare Inzerillo. E poi la Regione guarda con interesse ai nostri preparativi per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia”.
Solo manifestazione d’interesse oppure la Regione contribuirà economicamente?
“Si, arriverà anche un contributo economico. Domani (oggi, ndr) sapremo con maggior dettaglio a quanto ammonta”.
Parliamo di questa giunta. Oliviero Toscani, per esempio, ne fa ancora parte?
“Toscani non ha mai rimesso la delega ufficialmente, anche se, di fatto, da oltre 6 mesi non partecipa a una riunione di giunta. Adesso gli abbiamo proposto la carica di Alto commissario per i festeggiamenti dell’Unità d’Italia, ma lui continua a porre la conditio sine qua non: il prezzo per la collaborazione di Toscani è l’estromissione degli assessori Caterina Bivona e Angelo Calistro, il cognato di Pino Giammarinaro. Noi ci auguriamo di averlo in squadra, ma l’ultima parola spetta a Vittorio”.
Cecchi Paone, invece, è un assessore senza delega, come già successo con Graziano Cecchini nominato assessore al nulla?
“No, martedì scorso gli sono state assegnate ufficialmente le deleghe: comunicazione, diritti umani, spettacolo”.
Durante gli scorsi giorni su Facebook molti salemitani, in un senso o nell’altro hanno commentato i fatti di cronaca degli ultimi giorni. Ma la gente di Salemi come vive il ‘fenomeno Sgarbi’?
“Non saprei dire. Con me parlano poco. Però, sa, in piazza, al bar, si sentono le voci. Io credo che si debba sciogliere quanto prima il nodo ‘Case a 1 euro’. Da parte nostra saremmo pronti per partire, abbiamo affidato il progetto all’architetto Lelio Di Zio, che ha progettato Santo Stefano di Sessanio, uno dei pochi comuni in Abruzzo a non aver subito gravi danni a causa del terremoto. Sullo studio di fattibilità, invece, ci aspettiamo una collaborazione maggiore da parte della Provincia di Trapani. Da parte nostra, abbiamo già raccolto 10.000 richieste e il prossimo 19 febbraio consegneremo la prima casa a Giuseppe Tornatore”.


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