Sicilia, che sensazione di leggera follia...

Sicilia, che sensazione di leggera follia…

Cronaca di una giornata pazza. E la domanda.

“Che sensazione di leggera follia…”. Ci ritorni in mente, canzone luminosa del passato e ci scusiamo con te per averti immischiato in una cosuzza come la politica a queste latitudini. Però, a guardare la giornata siciliana e politica di ieri, forse, la didascalia musicale ci sta.

Ricapitolando brevissimamente. Il governo regionale che nasce con una ridda spericolata di suggerimenti, diktat, e sbarramenti a cui il presidente Schifani, probabilmente un po’ obtorto collo, si adegua.

Giusi Savarino che sfoga la sua amarezza, perché, da papabilissima, viene esclusa dalla giunta e al governo va Elena Pagana, moglie dell’ex assessore, Ruggero Razza. L’allusione nemmeno tanto velata: c’è stato il sì di Musumeci che ha ‘abbandonato’ Giusi per ‘favorire’ Elena?

Finisce qui? Nemmeno per sogno. Perché poi c’è da raccontare la spaccatura in Forza Italia, divisa in due gruppi che, in confronto Capuleti e Montecchi prendevano il caffè insieme.

Ed ecco gli Schifaniani e i Miccicheiani, pronti già a guatarsi in totale ostilità, mentre procede la macchina della celebrazione e dell’annuncio di una stagione che appare già fragilissima.

Cosuzze della politica, appunto. Viste con un certo sgomento dai siciliani alle prese con la crisi, con le bollette, con una sanità in ritardo, con servizi da sottosviluppo, etc etc etc… Per cui alla politica, tutti compresi e nessuno escluso, non resta che intimare, con una certa rudezza vernacolare da domanda urgente: (s)battisti? E quanti altri ancora dovranno andare a sbattere? (Roberto Puglisi)


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