"Chiusa pagina buia" |E a Catania il Pdl fa festa - Live Sicilia

“Chiusa pagina buia” |E a Catania il Pdl fa festa

Da Bianco (Pd) a Misuraca (Pdl), da D'Alia (Udc) a Giambrone (idv) giudizi durissimi sul governo Lombardo. E i partiti adesso pensano alle prossime elezioni

Le reazioni alle dimissioni
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Non tardano ad arrivare le reazioni dei politici alle dimissioni di Raffaele Lombardo. Soprattutto quelle degli avversari del governatore, che guardano tutti alle prossime elezioni regionali. “Si apre oggi finalmente una nuova fase politica per la nostra regione. E’ adesso necessario che le forze politiche del centrosinistra si uniscano per condividere un programma di cambiamento della Sicilia radicalmente alternativo al berlusconismo ed al lombardismo, aperto al confronto con l’Udc, e che abbia come priorita’ lo sviluppo produttivo, il lavoro, la legalita’”, commenta il segretario regionale del Pd. Giuseppe Lupo.

Dal Pd, un grande critico di Lombardo come Enzo Bianco commenta: “Quando la realtà supera la fantasia. Con l’ultimissima nomina assessoriale, pochi minuti prima della fine del suo governo, Raffaele Lombardo è riuscito a superare se stesso. Ma per fortuna si è finalmente conclusa, con le dimissioni del presidente della Regione, una delle pagine più buie della politica siciliana”. Anche Bianco auspica “un’alleanza tra tutte le forze del centrosinistra e i moderati dell’Udc, coinvolgendo rappresentanti dell’associazionismo e della società civile. La Sicilia ha voglia di cambiare pagina. Rendiamolo possibile”. E anche il capogruppo del Pd Antonello Cracolici invita a guardare avanti per “scegliere una classe dirigente di uomini liberi perché per troppi anni è stata guidata da chi non era nelle condizioni di governare liberamente”

“La Sicilia è finalmente libera. Con le dimissioni di Lombardo si chiude una delle pagine più buie della politica regionale e si pone fine ad un sistema clientelare già da troppo tempo ramificato e spudorato sino all’ultimo minuto con la nomina dell’assessore alle autonomie locali”, dice Fabio Giambrone, segretario regionale IdV Sicilia

“Esce di scena, forse, uno dei peggiori governi della storia dell’Autonomia. Lascia una Sicilia in ginocchio – commenta Dore Misuraca, coordinatore del Pdl siciliano -. La parola, adesso, passa alla politica siciliana, che ha il dovere di ricostruire un tessuto istituzionale dove far rivivere la vera democrazia parlamentare”.

Per Pippo Fallica di Grande Sud “si archivia una stagione di governo che verrà ricordata come quella del riformismo mancato. Tante sono state le aspettative disattese, grave l’eredità che raccogliamo da Raffaele Lombardo”.

“Non è un giorno fausto per la Sicilia. Le dimissioni del presidente Raffaele Lombardo rappresentano la certificazione del fallimento della sua esperienza di Governo”, dice Rudy Maira, segretario regionale del Pid-Cantiere popolare, per il quale “l’unica notizia buona è che ci siamo liberati del presidente Lombardo”.

“Si chiudono finalmente undici anni di malgoverno e mala-amministrazione che hanno mortificato il popolo siciliano e pervertito la speciale autonomia.Adesso i siciliani potranno esercitare il diritto/dovere di costruire una alternativa politica intransigente, una alternativa culturale, etica ed eonomica”, commenta il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

“Con le dimissioni del presidente Lombardo si chiude definitivamente una stagione politica che ha avuto poche luci e tante ombre. E finisce anche un lungo periodo di veleni, divisioni e polemiche. Ora è tempo di voltare pagina”, afferma il leader dell’Udc, Gianpiero D’Alia. “Da domani occorre lavorare a un progetto di risanamento e crescita – aggiunge D’Alia – insieme a tutte le forze politiche e sociali che hanno a cuore la nostra isola”.

“Con le dimissioni di Lombardo giunge al suo epilogo il tradimento originario, quello piu’ grave, commesso dal governatore, quello del voto dei siciliani, traditi in seguito nelle loro speranze, nelle loro istanze di democrazia e di sviluppo sociale ed economico”, commenta il leader del Pid Saverio Romano.

“Oggi non è un giorno di festa, ma di responsabilità. Lombardo, dimettendosi, ci consegna le macerie della Regione”, afferma Claudio Fava, candidato a governatore della Sicilia. “Toccherà alle siciliane e ai siciliani – aggiunge Fava – liberare e ricostruire la loro terra, restituendole una politica che si prenda cura della vita dei cittadini e non del loro consenso”.

Difende l’esperienza di governo l’alleato Carmelo Briguglio, leader dei finiani siciliani: “Apprezziamo le dimissioni di Raffaele Lombardo come gesto di stile a cui né la Sicilia né il Paese erano abituati al punto che nessuno ci credeva. In questo difficilissima esperienza di governo Fli è stato un compagno di viaggio esigente ma leale e riconosciamo a questa esperienza di governo, tra mille difficoltà e serie contraddizioni, un grande valore di innovazione e cambiamento”.

E c’è anche chi festeggia: il Pdl organizza “la festa della liberta” a Catania. A organizzarla, alle 19.30 in piazza Trento, è stato il coordinatore provinciale del Partito delle libertà, il deputato nazionale Basilio Catanoso. In un manifesto si legge: “31 luglio Festa della Liberazione, dal malgoverno, dalle clientele, dal tradimento, dai voltagabbana, dall’arroganza… da Lombardo e dai suoi galoppini”.


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