Catania, gli spari dei cani sciolti nella notte di violenza - Live Sicilia

Le risse in pista, i cani sciolti armati e le pallottole vaganti

Le indagini sulla sparatoria davanti alla Vecchia Dogana

CATANIA – Se fosse successo a un’altra ora, la pallottola vagante avrebbe potuto colpire diverse persone. Poteva essere davvero una tragedia. Il foro nella vetrata del negozio di via Dusmet, vicino all’entrata dell’Ecs Dogana Club, è quel che resta della sparatoria scoppiata ieri notte, tra le 3 e le 4, al culmine di una rissa che ha coinvolto diversi giovanissimi. E tra i partecipanti, secondo fonti di LiveSicilia, ci sarebbero ‘cani sciolti’ della criminalità organizzata collegati alla gestione delle piazze di spaccio. Questi giovanissimi – alcuni che si sentono ‘forti’ delle parentele con personaggi della malavita – girano armati purtroppo.

Al porto di Catania è scoppiato il putiferio: hanno sparato all’impazzata. Un proiettile ha raggiunto il ginocchio di un diciottenne incensurato che è stato portato al Garibaldi centro prima che arrivassero le Volanti sul teatro della guerriglia. Ancora poco chiaro il motivo scatenante dello scontro: il ferito, sentito dai poliziotti, non ha saputo dare particolari dettagli. Ha solo detto di aver assistito ai momenti concitati, di aver saputo di un’altra persona ferita che però non conosceva e di aver visto il neomelodico trapper Niko Pandetta (nipote dell’ergastolano Turi Cappello) quella sera. Ma l’artista, come si può vedere anche da diversi video caricati sui social, era all’Ecs Dogana anche sabato sera per il concerto del trapper Tony Effe. Era nel palco assieme a lui e ai bodyguard incappucciati. Quella sera ci sarebbero state due risse. Alla sala operativa della polizia sono arrivate due segnalazioni: una all’interno e una all’esterno del locale. La scintilla scatenante? Forse l’atteggiamento ritenuto poco rispettoso nei confronti di una donna in discoteca. Un ragazzo è stato anche ferito con un tirapugni ed è stato medicato dal personale del 118 arrivato in ambulanza. Il neomelodico dunque potrebbe essere totalmente estraneo a quanto accaduto. Sarebbe andato via dalla discoteca prima che partissero gli spari.

Gli investigatori della Squadra Mobile che lavorano alla sparatoria stanno anche verificando se ci possano essere collegamenti con quanto accaduto sabato sera. Sicuramente i sistemi di videosorveglianza potranno dare input non indifferenti alle indagini della mobile etnea per poter identificare i partecipanti alla sparatoria. Nessun commento dei commercianti della zona. La solita omertà, anche se a mezza bocca qualcuno si lascia scappare che si tratterebbe di “una cosa seria”. Ma più per gli attori che per la sceneggiatura. Potrebbe trattarsi di un’escalation di violenza tramutata in una prova di forza: “Tu non sai chi sono io e mi devi rispettare”. La cosa inquietante è che si fa ricorso alle armi. Ed è forse solo una fortuna che non ci siano stati morti. 


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