Gotha, streaming illegale: un giro da 30 milioni di euro - Live Sicilia

Gotha, streaming illegale: un giro da 30 milioni di euro

L'accusa è di associazione a delinquere. Sono 70 gli indagati.

Catania. L’accusa di associazione a delinquere a carattere transnazionale c’è, assieme a un pacchetto di altri reati (riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, sostituzione di persona, etc). Il linguaggio mafioso pure (benché non ci sia alcun collegamento con Cosa Nostra). “C’è un boss… 5 capi decine…”. Sono 70 le persone attualmente indagate per aver messo in piedi una fitta rete di pirateria audiovisiva tra Italia, Germania, Inghilterra e Tunisia. 

Gotha

L’operazione, che ha per nome Gotha, è stata disposta dalla procura distrettuale di Catania attraverso le attività della Polizia Postale. Scoperto un giro d’affari che ha danneggiato alcuni dei colossi delle tv a pagamento (Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix) per 30 milioni di euro. Il tutto attraverso il sistema illegale della Iptv, le televisioni attraverso il web. 

La struttura

Le indagini hanno permesso di delineare l’esistenza di una associazione criminale organizzata in modo gerarchico (capo, vice capo, master, admin, tecnico, reseller), i cui vertici erano distribuiti sul territorio nazionale (Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani) e all’estero. “C’è un sistema economico criminale che di fatto, poi, drena enormi risorse a quello legale, con dietro strutture organizzate, ormai stratificate e ben organizzate e presenti sul territorio come una vera e propria attività commerciale”. Ha spiegato il direttore della Polizia postale, Ivano Gabrielli, arrivato stamani a Catania per incontrare la stampa. 

“Oltre alla posizione dei 70 indagati – ha aggiunto Gabrielli – approfondiremo le indagini e le posizioni anche di chi distribuisce e di chi acquista questa forma illegale di produzione. Ricordiamoci che è un mercato illegale che alimenta altri mercati criminali. Chi fa l’abbonamento illegale magari pensa che sta facendo una piccola cosa, ma in realtà si contribuisce fattivamente finanzia un mercato criminale con ricavi enormi”. 

“Stiamo parlando – ha ricordato Gabrielli – del 70% del mercato illegale che stiamo disarticolando intervenendo anche infrastruttura criminale tecnica. Il ‘Gotha’ è italiano, ma l’infrastruttura informatica è straniera. Legami con Cosa nostra? Al momento non abbiamo evidenze di questo tipo”.

L’indagine

L’operazione prende le mosse da un’altra indagine che ha già vista impegnata la Polizia postale, BlackOut del maggio 2021. “L’attività è ancora in corso, stiamo da 48 ore eseguendo il sequestro delle infrastrutture illegali, anche online”, ha spiegato Marcello La Bella, capo del Centro operativo sicurezza cibernetica polizia postale della Sicilia Orientale.

E ancora: “Noi vogliamo colpire prima gli organizzatori per evitare che il sistema venga rimesso in attività. Il problema principale è che, anche se l’organizzazione è italiana, i server sono all’estero e questo rende più difficoltoso il nostro intervento”. 

“Durante le operazioni in corso – ha aggiunto La Bella – sono stati sequestrati oltre 50mila euro in contanti ed è stato scoperto un giro d’affare illegale di circa 10milioni di euro al mese. Ogni abbonamento costava mediamente 10 euro al mese e permetteva di vedere in chiaro tutte le piattaforme a pagamento. Il ‘venditore’ aveva un utile di pochi euro, 2-3, per ogni ‘contratto’ che riusciva a ‘stipulare’. Anche loro, come i clienti, verranno sanzionati penalmente o amministrativamente”. Insomma, chi ne ha usufruito potrebbe ritrovarsi – quanto prima – a risponderne. 


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