Grandi eventi, |le tappe dell'inchiesta - Live Sicilia

Grandi eventi, |le tappe dell’inchiesta

Tutto sull'inchiesta che sta facendo tremare i palazzi del potere. Dal ruolo del manager Fausto Giacchetto, a quello dei dirigenti regionali. I politici coinvolti e le gare sotto inchiesta, a partire da quella per i servizi per la visita del Papa a Palermo (nella foto il palco allestito al Foro italico).

L'indagine della procura di Palermo
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Gare truccate, funzionari corrotti e politici compiacenti. Mazzette in cambio di bandi costruiti ad hoc per favorire gli imprenditori disposti ad oliare il sistema. Il tutto grazie al ricorso sistematico alla trattativa privata. È questa l’ipotesi su cui lavora la procura di Palermo che sta passando al setaccio dodici Grandi eventi organizzati dalla Regione fra il 2010 e il 2011.

Il projetct manager
Il project manager Fausto Giacchetto è il personaggio centrale dell’inchiesta dei pubblici ministeri Maurizio Agnello e Gaetano Paci, coordinati dall’aggiunto Leonardo Agueci. Un imprenditore che ha saputo diventare negli anni da riferimento locale della Parmalat a numero uno nella progettazione e nella gestione di grandi eventi. Laureato in Economia, nato a Canicattì nell’Agrigentino, si è trasformato in uno dei massimi esperti nell’intercettare i fondi europei riservati ai piani della comunicazione. Sarebbe stato lui a fare da intermediario fra la Regione che bandiva le gare e gli imprenditori che se le aggiudicavano. Secondo l’accusa, in maniera illecita. E così gli investigatori gli contestano la turbativa d’asta e la corruzione. Gli indagati sono otto. Si farebbe riferimento a “100 mila euro, 50 e 50” pagati per non avere intoppi. Un dipendente dell’imprenditore lo ha messo nei guai confermando agli investigatori il giro di denaro. I finanzieri del nucleo speciale Spesa pubblica gli hanno sequestrato seicento mila euro in contanti e alcuni gioielli custoditi in una cassetta di sicurezza.
I legali di Giacchetto hanno inviato una nota alla stampa. “Apprendiamo con imbarazzo dai giornali il contenuto di atti processuali allo stato secretati e ovviamente a noi ignoti e non comprendiamo le ragioni del sequestro – hanno scritto gli avvocati Fabrizio Biondo e Giovanni Di Benedetto – . Restiamo in attesa di apprendere le motivazioni e l’oggetto specifico delle contestazioni mosse al nostro assistito per attivare all’interno del procedimento le iniziative del caso”.

Il dirigente regionale
Sotto inchiesta è finito anche Antonino Belcuore, responsabile del “Servizio 20-Servizio turistico di Taormina” dell’assessorato regionale al Turismo. Vengono chiamati Servizi, ma altro non sono che gli uffici operativi che hanno raccolto le ceneri delle vecchie Apt, le Aziende provinciali per il turismo. Dalla scrivania di Belcuore è passata una buona fetta dei Grandi eventi finiti sotto inchiesta perché sarebbero stati pilotati. Attraverso il suo legale, l’avvocato Claudio Gallina Montana, Belcuore fa sapere di essere sereno: “Il suo lavoro si è sempre svolto all’insegna della correttezza”.

Le gare ai raggi X
L’imprenditore Luciano Muratore della General Service è uno degli otto indagati. Muratore è titolare della General service, società che faceva parte del raggruppamento di imprese che ha fornito i servizi durante la visita palermitana di Papa Benedetto XVI. Proprio da questo evento è partita l’indagine grazie a un esposto dell’imprenditore Gioacchino Pasca, escluso dalla gara per i servizi. A LiveSicilia Pasca ha raccontato i suoi sospetti. Gli sarebbe bastato guardare i verbali di gara pubblicati sul sito della Protezione civile regionale per scoprire che i costi sarebbero stati “gonfiati” anche del 300 per cento. È stato il là all’inchiesta che ha finito per includere altre undici gare: il Festino di Santa Rosalia dell’anno scorso, i XV Giochi delle Isole tenutisi dal 23 al 29 maggio del 2011, il Palermo fashion night presso il Deposito delle locomotive a dicembre scorso. Ed ancora: le rassegne Inycon di Menfi e Cous cous fest di San Vito Lo Capo del 2011, la settimana tricolore di ciclismo del giugno dell’anno scorso che fece tappa a Messina, Catania e Siracusa. Il Sicily modern penthatlon dell’ottobre 2011 nelle province di Catania e Messina, il Sicilian ladies open golf tenutosi presso il “Picciolo golf club” di Castiglione di Sicilia, i campionati mondiali di scherma di Catania, il Taormina Fashion Award di Taormina. Ai raggi x anche la gestione dell’area ristoro del teatro di Verdura assegnata con una gara bandita attraverso la Sovrintendenza dei Beni culturali. I finanzieri la settimana scorsa hanno “visitato” una sfilza di società per acquisire i documenti contabili: Jumbo Grandi Eventi, Space, Sec, Key 75, Ab Comunications, G2, Avvenire e la ditta individuale Giacchetto fausto, General Service, Barter Consulting, Media Center e Media Consulting.

I rapporti con i politici
Uno dei capitoli più spinosi riguarda i rapporti fra Giacchetto e i politici. C’era un viavai di parlamentari, nazionali e regionali, in due appartamenti in pieno centro a Palermo. Uno in via Sammartino e l’altro in via Principe di Belmonte. Fausto Giacchetto li avrebbe messi a disposizione dei suoi amici assessori – in carica o ex – deputati regionali, dirigenti di partito, parlamentari e senatori della Repubblica. I nomi di dieci esponenti politici siciliani sono finiti nelle informative della Guardia di finanza che indaga sul presunto giro di tangenti attorno all’organizzazione dei Grandi eventi. Si tratta di quattro esponenti del Pdl, tre di Futuro e Libertà, due del Mpa, uno dell’Udc.Giacchetto potrebbe avere messo a disposizione le case per compiacere i politici anche se allo stato nessuno di loro risulterebbe indagato? Su questo fronte si concentrano le indagini, dalle quali emergono nuovi particolari. Incluso un presunto episodio a cavallo fra la concussione e la corruzione. Qualche mese fa un ispettore della Forestale è stato bloccato poco distante dalla villa di Giacchetto a Casteldaccia, uno degli immobili perquisiti dai finanzieri. Addosso aveva una busta con quattro mila euro in contanti. “Me li hanno dati per chiudere un occhio sulle irregolarità della piscina”, ha detto l’ispettore. Glieli hanno offerti oppure li ha pretesi? E’ presto per dirlo. Di certo, secondo la Procura, i soldi sono stati pagati e Giacchetto non lo ha denunciato.


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