Catania – Una strada di palloncini verdi per indicare il doppio percorso, ambientale e di cammino, necessario per raggiungere la Carbon Neutrality (zero emissioni nette di carbonio) entro il 2030. Siamo all’interno dello stabilimento Zoetis della Zona Industriale di Catania, la multinazionale americana leader nel settore della farmaceutica veterinaria, e l’atmosfera è quella della festa. Il motivo è sostanziale: l’inaugurazione dell’impianto di trigenerazione e del parco fotovoltaico appena installati con un cospicuo investimento che mira a un progetto più ampio, grazie a ulteriori investimenti, che prevede una novità: la produzione della “Doramectina”. Con l’impianto di trigenerazione, il sito sarà in grado di autoprodurre contemporaneamente energia elettrica, termica e frigorifera a fronte del consumo di una singola risorsa, il gas naturale. L’impianto fotovoltaico, di circa 1 MWp, è costituito da 2.500 pannelli e sarà capace di produrre circa 1.600 MWh/anno di energia rinnovabile. Le due installazioni permetteranno di coprire una quota importante del fabbisogno energetico del sito e di ridurne le emissioni grazie ad un risparmio annuo di circa 1.800 ton di CO₂. Per rendere la misura facilmente comprensibile, 1.800 ton corrispondono all CO2 emessa da un auto per fare 360 volte il giro del mondo.
Varchiamo l’ingresso principale dello stabilimento e l’impressione è quella di vivere in una sorta di terra di mezzo, nella prima parte sono le aiuole e gli alberi ben curati i protagonisti, mentre verso l’interno si sviluppa una serie di macchinari e serbatoi a forma di silos di diverse grandezze collegati da tubi senza fine che riportano, immediatamente, la mente alla realtà. Siamo alla Zona Industriale di Catania. Percorriamo il vialetto con i palloncini verdi ed è il direttore dello stabilimento catanese, Vincenzo Iudicelli, a spiegarci l’importanza di quest’evento che permetterà alla Zoetis di “abbattere del 50 per cento i costi per l’energia. La nostra – spiega – è un’azienda fortemente energivora, in un anno consumiamo circa 25 gigawatt che in bolletta si traducono in 300mila euro al mese. L’impianto di trigenerazione e il parco fotovoltaico ci consentiranno la semi-indipendenza dalla rete esterna”.
Entità dell’investimento?
“Circa 60 milioni di euro”
L’impianto è già operativo?
“Sì e questo ci permetterà di finire, nel 2023, il progetto della Doramectina che rappresenta l’espansione dell’attività produttiva. Quelli che vede sono i serbatoi arrivati nelle scorse settimane pronti per essere montati. La nostra filosofia punta all’ottimizzazione, abbattendo i costi ed eliminando gli sprechi. Uno spreco energetico si paga due volte, con i soldi e con l’ambiente”.
Il prossimo step?
“Sarà senza dubbio quello di continuare ad espandere la capacità produttiva del sito, migliorando le utilities che supportano i nostri processi”.
Sarò necessario espandersi sul territorio?
“Sicuramente saranno necessari altri investimenti”.