Catania, cade la confisca dei beni per il "Re dei Supermercati" - Live Sicilia

Catania, cade la confisca dei beni per il “Re dei Supermercati”

La Corte dispone la revoca della confisca e la restituzione dei beni, ma l’azienda G.M. srl nel frattempo è stata dichiarata fallita
CORTE D'APPELLO
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CATANIA – Un pentito di mafia lo aveva indicato come vicino al clan Cappello, ma da questa accusa – associazione mafiosa tra il 2003 e il 2004 – è stato assolto. Ora la Corte d’appello di Catania ha disposto la revoca della confisca dei beni dell’imprenditore Michele Guglielmino, noto anche come “Il re dei supermercati” e dei suoi familiari.

Peccato che nel frattempo della sua ditta, la G.M. srl, che sarebbe arrivata a fatturare in passato 27 milioni di euro, sia stata dichiarato il fallimento. Lo ha reso noto il collegio difensivo di Guglielmino e dei suoi familiari, composto dagli avvocati Salvo Cannata e Francesca Ronsisvalle e dal professore Giovanni Grasso.

I legali esprimono soddisfazione per il fatto che la Corte d’appello di Catania – decidendo a seguito dell’annullamento da parte della Corte di Cassazione – ha annullato i decreti con cui era stata applicata al Guglielmino la misura di prevenzione della sorveglianza speciale ed era stata disposta la confisca dell’azienda del Guglielmino e dei beni di cui erano titolari i suoi familiari.

I giudici, scrivono gli avvocati, “al termine di un iter motivazionale particolarmente rigoroso ed approfondito”, hanno escluso “che sussistessero i presupposti per ritenere socialmente pericoloso il Guglielmino e ha, in particolare, ritenuto che le dichiarazioni del collaborante Messina Salvatore non avevano superato il vaglio di “attendibilità intrinseca” richiesto dalla Corte di Cassazione”.

La Corte ha inoltre escluso che nelle aziende del Guglielmino vi fosse stata l’immissione di capitali illeciti da parte di organizzazioni criminali. “Purtroppo – concludono gli avvocati – l’azienda G.M. s.r.l. non sarà mai restituita a Michele Guglielmino e ai suoi familiari perché, durante il periodo dell’Amministrazione giudiziaria, l’azienda, che in precedenza fatturava 27 milioni di Euro, è stata dichiarata fallita”.


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