"I Giovedì dei Whitaker" |con "4.48 Psychosis" - Live Sicilia

“I Giovedì dei Whitaker” |con “4.48 Psychosis”

Presso il Museo Whitaker a Mothya sarà presentato l'ultimo impegno artistico ideato e organizzato da Caliari project, un intreccio dell'arte nelle sue svariate sfaccettature che darà vita ad una dimensione nuova per narrare il personaggio di Ophelia.

Giovedì 27 settembre alle ore 18.30 presso il Museo Whitaker a Mothya sarà presentato 4.48 Psychosis, ultimo impegno artistico ideato e organizzato da Caliari project. Il progetto sarà ospitato all’interno della rassegna de “I Giovedì dei Whitaker” curata dalla Dott.ssa Valeria Patrizia Li Vigni. Un intreccio dell’arte nelle sue svariate sfaccettature: le arti visive, il teatro, la letteratura, la musica daranno vita ad una dimensione nuova per narrare il personaggio di Ophelia.

Una narrazione che da mitologica diviene contemporanea – in un’analisi artistica che ha sempre affascinato nella storia artisti, intellettuali, scrittori, registi – rievocata oggi con una visione all’insegna della creatività contemporanea. Una nuova concezione, una nuova veste per descrivere un’Ophelia d’oggi. Incipit di 4.48 Psychosis, la mostra che avrà luogo prossimamente a Palermo, di cui Mothya ospiterà una preview, dove Daniela Balsamo, Francesco Paolo Catalano, Manuela Di Pisa, Stefania Romano saranno protagonisti di un percorso che si muove tra la fotografia, il video, l’istallazione pittorica. Le arti visive si legano e si lasciano interpretare dal teatro e dalla musica, in chiave performativa e assolutamente contemporanea.

La pièce, ideata e curata da Laura Francesca Di Trapani e Maurizio Veronese, vedrà come interpreti Ricchezza Falcone, impegnata in un reading teatrale di alcuni testi scelti e liberamente interpretati, e Donato Di Trapani in una performance musicale che scandirà il ritmo di questa cronaca. Un’Ophelia nuova, in una dimensione di climax discendente. Una drammaticità iniziale farà emergere dalle acque una rinascita di Ophelia, in tutta la sua lucidità, in tutta la sua consapevolezza della vita e della morte. Un’Ophelia emancipata, libera, “normale”. Una nuova pagina della storia di Ophelia, letta al contrario, in una dimensione sovversiva di tutto quello che potrebbe essere, partendo da una fine per giungere ad un inizio altro.


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