Mafia e Lombardo? | Venturi dai magistrati - Live Sicilia

Mafia e Lombardo? | Venturi dai magistrati

Venturi è stato convocato ieri dai pm etnei. A loro avrebbe raccontato di aver incontrato degli ostacoli quando, nel riformare le Asi, ha tentato di contrastare gli uomini di Vincenzo Lo Giudice. Quale potrebbe essere il ruolo, in questo presunto favoreggiamento di personaggi in odor di mafia, di Raffaele Lombardo, sará la magistratura a dirlo. Ma un legame con l'Mpa, secondo gli inquirenti, c'è.

PALERMO – Il nodo della mafia e dell’antimafia, dell’eterna lotta del bene contro il male, agli occhi di Marco Venturi, l’ex assessore di Raffaele Lombardo, fresco di dimissioni, avrebbe come epicentro la provincia di Agrigento e come presunta sponda politica il leader autonomista. Un mix che a due giorni dalla prossima udienza a carico del governatore uscente Raffaele Lombardo potrebbe essere determinante.

Marco Venturi è stato sentito, come ha svelato Sudpress, dai Pm della Procura Etnea. E con loro avrebbe approfondito questi temi. Ecco, in esclusiva per i lettori di Livesicilia, di cosa avrebbe parlato l’ormai ex assessore regionale alle Attività produttive.

In sostanza, Venturi avrebbe rilevato di aver incontrato degli ostacoli quando ha tentato, nel riformare le Asi, di contrastare gli uomini di Vincenzo Lo Giudice. Quale potrebbe essere il ruolo, in questo presunto favoreggiamento di personaggi in odor di mafia, di Raffaele Lombardo, sará la magistratura a dirlo. Lombardo, é bene precisare, ha già annunciato querele nei confronti di Venturi, ma la questione resta delicata, non tanto perché Venturi é stato sentito anche dai Pm di Palermo, quanto perché alle falde dell’Etna i Pm di Iblis hanno in dote ampia letteratura sui presunti rapporti tra Lo Giudice e il Mpa.

A maggio, durante un’udienza infuocata, il maggiore del Ros Arcidiacono ha fornito un riscontro alle dichiarazioni del pentito Maurizio Di Gati che aveva parlato dell’ordine di “appoggiare il Movimento per l’Autonomia di Lombardo, in questo partito era transitato il figlio di Lo Giudice Calogero. L’unico che poteva dare queste indicazioni era Bernardo Provenzano”. Il maggiore del Ros ha individuato, carte alla mano, il possibile collegamento tra Vincenzo Lo Giudice, padre di Calogero e l’Mpa. Si tratterebbe di Luigi Cilia, già assessore di Vincenzo Lo Giudice e suo noto uomo di fiducia che si è candidato nel 2006 al consiglio comunale di Canicattì con la lista civica vicina all’Mpa “Sole per Canicattì”.Quando Maurizio di Gati non era stato ancora arrestato, Cilia, secondo la ricostruzione del maggiore Arcidiacono, era già vicino all’Mpa. “Nel 2006 Luigi Cilia – ha detto Arcidiacono – viene eletto come consigliere comunale con un sindaco dell’Mpa. Dal 2006 al 2010 Cilia ha rivestito il grado di membro del comitato provinciale dell’Mpa”.

Accuse che erano state già respinte da Raffaele Lombardo: “Quanto al pentito Di Gati, che già è stato dichiarato inaffidabile in altri processi su Catania – ha osservato il presidente della Regione – sosteneva altri partiti ed altri candidati nel 2006. Né Lo Giudice, dell’ Udc, è stato vicino a me. Chi faceva riferimento a me è l’ onorevole Roberto Di Mauro”. Quanto basta per scaldare il week-end già infuocato degli ambienti autonomisti.


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