Iblis, in aula il pentito Mirabile: |"Gli Ercolano volevano la Tenutella" - Live Sicilia

Iblis, in aula il pentito Mirabile: |”Gli Ercolano volevano la Tenutella”

Trasferito a Bicocca il processo d’appello “Iblis” sui rapporti tra mafia, politica e imprenditoria. Nuovo malore per Zuccaro.

CATANIA – Entra nel vivo con la deposizione del collaboratore di giustizia Paolo Mirabile il processo d’appello “Iblis” sui rapporti tra mafia, politica e imprenditoria. L’inchiesta scaturita dopo anni di indagini nel blitz del Ros nell’ormai lontano 2010 aveva portato nel primo grado di giudizio in abbreviato a una vera e propria pioggia di condanne per oltre 200 anni di carcere. Ad emergere era stata una fitta rete d’interessi che a vario titolo avrebbe coinvolto boss e gregari della famiglia mafiosa dei Santapaola con l’ausilio di una schiera di colletti bianchi; politici e imprenditori alcuni dei quali già noti alle forze dell’ordine che, dicono gli inquirenti, ricevettero commesse e appalti grazie alla loro organicità a Cosa Nostra.

Il vero cuore su cui si concentrarono le attenzioni era principalmente l’affare “La Tenutella”. Un mega centro commerciale a ridosso della tangenziale di Catania in una area del comune di Misterbianco. A spiegare in udienza alcuni passaggi della vicenda al Pg Gaetano Siscaro è stato Paolo Mirabile, affiliato nascosto responsabile in passato della famiglia Santapaola nel quartiere di “Monte Po’” e successivamente dell’area calatina, “Del progetto – spiega Mirabile – mi parlò mio zio che era con la ditta dell’imprenditore Pietro Orlando la cui società madre era l’IRA Costruzioni. Dopo il 2004 non mi ricordo chi si interessò perché mio zio subì un attentato, in competizione c’erano gli Ercolano con un’altra ditta”. I ricordi dell’ex boss che dalla fine del 2012 ha deciso di collaborare con la giustizia dopo la scelta, fatta poco prima, del fratello Giuseppe, sono stati tuttavia frastagliati a causa dei continui arresti. Numerosi infatti tra gli imputati del processo non erano conosciuti dal collaboratore con qualche eccezione “Alfonso Fiammetta l’ho conosciuto nel 2009 come responsabile di Palagonia e mi venne presentato da Pasquale Oliva. Franco Costanzo – prosegue Mirabile sollecitato anche dalle domande del Presidente Elvira Tafuri – lo conobbi come imprenditore nel 2004 a Imola dov’era ricoverato mio zio, quando si parlava di estorsioni lui rimaneva li, era quasi ogni giorno da mio zio, io andai a trovarlo tre volte e lui era sempre presente”.

Nel racconto di Paolo Mirabile sono tornate al centro anche le vicissitudini legate alla trattoria nel cuore di Catania di cui in passato è stato titolare. Tra i clienti del santapaoliano anche alcuni politici come l’ex deputato regionale Giovanni Cristaudo organizzatore, secondo quanto raccontato dal collaboratore in udienza, di una cena elettorale con tanto di manifesti affissi all’esterno. La vicenda, che emerse già nell’altro troncone del processo che si svolge con il rito ordinario, è stata già seccamente smentita dal diretto interessato ai microfoni di LiveSiciliaCatania, “Non ho mai conosciuto questi personaggi e non ho mai organizzato cene elettorali né prima né dopo la campagna elettorale”. Cristaudo, assolto in primo grado per insufficienza di prove, si è visto appellare dalla Procura la sentenza.

Zuccaro presente-assente. Durante le prime battute dell’udienza ennesimo colpo di scena legato al boss ergastolano Maurizio Zuccaro. L’uomo, assolto nel primo grado del processo e attualmente imputato, era per la prima volta presente in aula all’interno di una cella con la sua sedia a rotelle, salvo poi lamentare un nuovo malore tramite l’intervento di uno dei suoi legali “Ha un malore che non gli consente di stare seduto, ci vorrebbe una barella”, dopo l’arrivo dei sanitari e una prima valutazione Zuccaro è stato portato via per accertamenti.

 


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