Gli studenti palermitani scenderanno di nuovo in piazza, stavolta al fianco dei metalmeccanici della Fiom che manifesteranno anche a Palermo come in tutta Italia il 28 gennaio. “Il voto richiesto ai lavoratori e alle lavoratrici è essenzialmente un ricatto di stampo padronale ed istituzionale – dicono gli studenti -, questo dobbiamo dirlo. Padronale perché il metodo Marchionne è uno strumento inedito nella modernità lavorativa: a differenza dei suoi predecessori punta ad essere l’unico soggetto a decidere su quella che nei fatti è un’azienda pubblica”.
“Pubblica – proseguono – perché la Fiat ha da sempre vissuto sullo stato e nel tempo si è costituita ‘istituzione’ a un
punto tale da non avere più come principio cardine la produzione di autovetture ma la gestione e la produzione di e
dal territorio. Marchionne, oltre agli strappi continui che compie contro la dialettica democratica che ha retto il rapporto sindacato/azienda fino ad oggi, si presenta come anomalia verso ciò che lo circonda, tornando a praticare quella lotta di classe al quale la politica non era più abituata”.