Il bluff del tetto agli stipendi | M5S: "Quella norma è una truffa" - Live Sicilia

Il bluff del tetto agli stipendi | M5S: “Quella norma è una truffa”

Ancora polemiche sull'applicazione del limite di 160 mila euro agli stipendi dei regionali. Cancelleri: "Si tratta di una presa in giro. Il trattamento omnicomprensivo sarà più alto dei 240 mila euro fissati dall'Ars". Mentre è incerta persino l'entrata in vigore del provvedimento: subito o dal rinnovo dei contratti? La replica del governatore.

PALERMO – Il presidente insiste. Rilancia. Accusa. “Come fa l’Ars a non introdurre il tetto che il governo ha voluto per i regionali?”. Il presidente insiste, rilancia. Ma in tanti, ormai, iniziano a pensare che questa norma, fortemente rivendicata da Rosario Crocetta sia, nella migliore delle ipotesi, un bluff. Se non una specie di “truffa”.

La pensano così, ad esempio, i deputati del Movimento cinque stelle all’Ars. “Dopo gli articoli letti su Livesicilia – racconta il deputato regionale Giancarlo Cancelleri – abbiamo provato ad approfondire la storia rivolgendoci a degli esperti. E i risultati di questo approfondimento sono quantomeno imbarazzanti”.

Giusto per riepilogare. La norma “incriminata” è stata introdotta nella “manovrina” approvata un mese fa. Un articolo che fissa un limite di 160 mila euro agli stipendi. Tetto che, si legge nella norma, “si applica al trattamento economico annuo complessivo fiscale dei dipendenti dell’Amministrazione regionale e degli enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000 , n. 10, presso cui si applica il contratto collettivo dei dipendenti regionali, nonché, in quanto compatibile al trattamento economico annuo complessivo dei dipendenti degli enti pubblici regionali, delle società partecipate dalla Regione siciliana e comunque di tutti gli enti, di natura pubblica o privata, che ricevono a qualunque titolo trasferimenti, contributi o corrispettivi a carico del bilancio della Regione siciliana, compreso il settore sanitario”.

Il trattamento economico annuo complessivo “fiscale”, però, non equivale allo stipendio che noi possiamo desumere, ad esempio, dal sito ufficiale della Regione. Per trattamento “fiscale” si intende il trattamento imponibile. Cioè “alleggerito” dalla quota destina all’Irpef.

“Abbiamo chiesto – spiega Cancelleri – ad alcuni esperti di calcolare la ‘reale’ cifra spesa dalla Regione. Il ‘vero’ stipendio lordo che corrisponde a quella cifra di 160 mila euro. Cosa abbiamo scoperto? Che calcolando tutto, sia l’Irpef, sia la previdenza, la reale cifra è più alta di 80 se non di 100 mila euro annui. In poche parole, il ‘vero’ tetto rischia di essere persino più alto di quello fissato dal presidente dell’Ars Ardizzone e tanto criticato da Crocetta. Il limite di 240 mila euro per i dipendenti dell’Ars infatti è omnicomprensivo. Molto meno trasparente è la norma del governo. Per questo motivo chiederemo di intervenire”.

I grillini, insomma, presenteranno un emendamento a quella norma della manovrina. Un correzione molto semplice, ma che renderebbe “reale” il tetto di 160 mila euro. “Basterà sostituire alla parolina ‘fiscale’, furbescamente inserita in quell’articolo in riferimento al trattamento economico, la parola ‘omnicomprensivo’. E su questo sfidiamo il presidente Crocetta: se la sua intenzione era davvero quelal di abbassare il tetto agli stipendi, non potrà che accogliere il nostro suggerimento. In caso contrario, sarà evidente la malafede…”.

Malafede che i cinque stelle hanno invece chiaramente “letto” in un’altra norme riguardante il tetto agli stipendi. Ma stavolta prevista nella Finanziaria-ter. Si tratta dell’articolo che abbatte, appunto, il tetto alle retribuzioni degli amministratori di quattro società partecipate: Riscossione Sicilia S.p.A., IRFIS fin Sicilia s.p.a, AST S.p.A e Sicilia e Servizi S.p.A. Società amministrate da molti “fedelissimi” del governatore. Tra presidenti e consiglieri di amministrazione, infatti, ecco Antonio Ingroia e Stefano Polizzotto, Patrizia Monterosso e Salvatore Parlato. Fino a oggi il limite per le loro retribuzioni è di 50 mila euro. Un tetto però criticato persino ieri da Crocetta che ha protestato: “Il presidente dell’Irfis non può mica guadagnare così poco…”.

“Questo è davvero troppo – insiste Cancelleri – se non interverrà direttamente il governo, lo faremo noi chiedendo la soppressione di quell’articolo. Quella norma è una presa in giro”. Presa in giro, truffa. I giudizi si rincorrono, quindi, sulle norme con le quali il governo ha inteso fissare dei tetti alle retribuzioni.

Ma certamente, la legge sul limite di 160 mila euro rischia, quantomeno, di tradursi in un semplice annuncio. Un bluff. La norma, infatti, dovrebbe entrare in vigore dal primo luglio. Cioè tra quattro giorni. Ma per comprendere le modalità di applicazione, si attende una circolare dell’assessorato Funzione pubblica. Una circolare che – stando a fonti dello stesso assessorato – è lontana dall’essere prodotta, completata.

Il limite di 160 mila euro, infatti, riguarda non solo gli stipendi, ma anche le pensioni. E in quel caso, l’assessorato alla Funzione pubblica attende il parere del Fondo pensioni. Ma è soprattutto su due punti che si stanno arrovellando gli esperti della Regione. Da un lato, se il limite vada esteso o meno anche ai dirigenti esterni. Ma almeno su questo, un indirizzo appare chiaro e ribadito dall’assessore Patrizia Valenti: “Interni ed esterni, in questo caso, sono la stessa cosa. Non c’è nessuna differenza”. Ma è un altro il vero nodo da sciogliere. Un altro comma della norma, infatti, accenna al “rinnovo dei contratti” come sede nella quale il tetto troverà applicazione. “In effetti – fanno trapelare dall’assessorato – ci sono due scuole di pensiero: per qualcuno le norme vanno applicate fin dal primo luglio. Per altri, solo al prossimo rinnovo”. La cui data è affidata agli astri. Al destino. L’ultimo rinnovo per la dirigenza risale a sette anni fa. La norma rivoluzionaria di Crocetta, insomma, rischia di rimanere in freezer per tanto, tanto tempo.

Riportiamo una nota del presidente della Regione, Rosario Crocetta, in riferimento all’articolo pubblicato dal titolo ‘Il bluff del tetto agli stipendi..’ :“si significa che per definizione, come da manuale ovvero normativa fiscale, l’imponibile fiscale è una valore al lordo di tutte le ritenute irpef addizionali comprese.


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