Il caso Vaccarino |"No alla scarcerazione" - Live Sicilia

Il caso Vaccarino |”No alla scarcerazione”

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    Nessuno è potente fuori dalla Legge
    La Giustizia bonsai è sempre più speculare ai risultati conseguiti con l’uso di cimici e di talpe. Per le puzzole
    basta annusare nell’atmosfera che distrugge intere famiglie con arresti e perquisizioni a tirichitè. La Procura
    sforna mandati a costo zero perché non contempla alcuna resilienza. Non si ritiene di dovere rispondere di
    errori a nessuno, meno che mai a quel Popolo in nome del quale sono pagati.Orrore e terrore sugli errori
    Cimici pure tra le piattole per concepire talpe che, perché inventate per scherno da laboratorio, prendono
    il volo.
    Ed è un volo identico, ma in opposta proiezione, a quello che, indisturbato, tratteggia nel cielo tenebroso,
    il latitante che da “appena” 25 anni grossi Inquirenti annunciano, magna cum pompa, di essere ormai
    pronti alla cattura. Talpe inventate, certo. Favoreggiamento reale, altrettanto . Ammettere di aver potuto
    commettere errori ? Non sia mai! Finirebbe la potenza alimentata da cattiveria gratuita che spande terrore
    a destra e a manca, Privando della sacra libertà Cittadini assolutamente corretti. Portando sgomento e
    voglia di fuggire via da quella che una volta era la Culla del diritto ed oggi è ridotta a catafalco funebre della
    Giustizia. Generali, Questori, Colonnelli, Marescialli , Appuntati…sul banco degli imputati! Le natiche sul
    duro legno della panca dei perseguitati. Ingiustamente….! Fa carriera e gode l’Inquirente!
    Succede che vieni arrestato e additato come talpa. Tre Giudici del Tribunale della Libertà, entrando nel
    merito, ordinano l’immediata scarcerazione annullando l’assunto accusatorio della potentissima Procura.
    Mala tempora currunt. Tuoni e fulmini contro i tre Giudici che si sono permessi di applicare la Legge.
    Ricorso in Cassazione, magari omettendo una delle due accuse . Quella, peraltro basilare, relativa alla
    acquisizione dei cosiddetti verbali segreti, cioè la discussione tra due soggetti sconosciuti che indirizzano il
    termine offensivo di “fango” a Cimarosa e a Santangelo. Senza citare alcun altro. Men che mai Matteo
    Messina Denaro. Lo Stato ha il dovere imprescindibile di difendere un Eroe di nome Giuseppe Cimarosa,
    anche lui minacciato di morte dal famigerato latitante. E chi , come me, dello Stato è al servizio, si
    preoccupa di assolvere a tale adempimento. Questo quel che le cimici raccontano senza poterlo confidare
    alle talpe, perché inesistenti. E raccontano molto altro. Meglio decifrabile per chiunque, meno che per i
    poco attenti lettori disinteressati alla cattura , troppo proclamata e per nulla attuata. Sordi ad ogni
    disponibilità offerta e funzionale alla definizione della inquietante latitanza.
    L’ammissione degli errori commessi è la prova inconfutabile dell’alto quoziente intellettivo. Troppo basso,
    pare, laddove impera troppa perfidia. Chi riesce a trarre gratificazione dal male che arreca ai suoi simili
    appartiene alla schiera degli individui disonesti la cui denominazione varia a seconda della latitudine
    geografica. Sono esseri viventi che , volutamente o inconsapevolmente, perdono l’umanità
    progressivamente perché avviluppati dal vortice insaziabile della lussuriosa boria del potere. Pervengono
    così nel delirio di onnipotenza, finiscono con la sindrome di Kazzlor. Il boia che odia la vittima che si
    permette di sopravvivere alla sua ferocia.
    E succede ancora che s’inventano nere talpe per avvelenare candide colombe . Per occultare, di nuovo,
    come da 24 anni, carte, verbali, documenti, testimonianze che il Consiglio Superiore della Magistratura , nuovo, potrà presto esaminare con la più giusta attenzione. E’ giusto che i figli dei mafiosi prendano le
    distanze dai padri delinquenti. E’ doveroso che i figli dei boia sappiano della ferocia dei loro genitori. Per
    ripudiarne le gesta.

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Santoro non riuscirà comunque a raccogliere le firme e l'endorsement di Cuffaro può essere la pietra tombale sulla credibilità del personaggio, se la baratterà per qualche firma in più. Michele ha forse dimenticato il siparietto tv di Totò nella trasmissione con Falcone, ma la gente no. Ovviamente qualora per un miracolo Santoro riuscisse a candidarsi non potrebbe mai superare la soglia di sbarramento del 4%. Si tratta chiaramente di un disegno velleitario e perdente in partenza, ma c'è modo e modo di perdere. Accettando l'aiuto di Cuffaro, Santoro sta scegliendo il modo peggiore.

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