Il grido di dolore dello Zen:| "Orlando ci ha abbandonati" - Live Sicilia

Il grido di dolore dello Zen:| “Orlando ci ha abbandonati”

Reportage dallo Zen di Palermo tra rifiuti, abbandono, assenza delle istituzioni e rabbia dei residenti in compagnia della quinta commissione del comune di Palermo. L'appello di Fausto Torta: "Il sindaco si intesti la missione Zen, la vera delinquenza è quella delle istituzioni".

PALERMO – A Palermo la nuova primavera di Leoluca Orlando non è arrivata fino al quartiere San Filippo Neri. Si è fermata fuori, negli stradoni che confinano lo Zen, Zona Espansione Nord. “Da trent’anni le cose non fanno che peggiorare, anche Orlando ci ha abbandonati”, dice chi ci abita da altrettanto tempo. Un uomo che fa il muratore e che senza la collaborazione degli altri condomini ha smesso di occuparsi del guscio delle insulae del quartiere, ha smesso di ritoccare piastrelle e intonaci. Molti padiglioni restano al buio di notte perché manca l’illuminazione pubblica. E poi i topi che “ti camminano accanto mentre passeggi” e che hanno anche fatto chiudere le Poste, l’unico sportello in questo quartiere popolato da 36mila persone. Ieri sarebbero dovute riaprire ma la ditta di disinfestazione ha chiesto ancora qualche giorno. “Io sono vecchio e senza macchina” si agita un vecchio in via Gino Zappa, dove sono situati gli uffici postali. “Ci trattano come porci, siamo come maiali qua dentro. Vengono per il voto e poi se ne vanno”.

E nel persistere dei problemi di questa zona, in molti avvertonola grande

Una delle insulae dello Zen

responsabilità della classe dirigente palermitana. Fausto Torta, consigliere comunale e coordinatore cittadino di Idv, dice che non è il caso di parlare di “delinquenza dei delinquenti, ma di delinquenza delle istituzioni”. Ecco perché ha deciso di riunire Giovanni Lo Cascio, Nicola Galvano, Massimo Pullara e Pia Tramontana: tutti componenti della Quinta commissione consiliare da lui presieduta, quella che si occupa di cultura, scuola e sport, con lo scopo di parlare in prima persona con gli abitanti del quartiere. “Lo Zen oggi è in condizioni disastrose – spiega Torta – e questo è l’inizio di una serie di ricognizioni che noi faremo. Abbiamo intenzione di tenere accesi i riflettori su questo quartiere, intanto portando la questione in consiglio con un’interrogazione”.

Una delle insulae dello Zen

Una “missione Zen”, come l’ha definita, che dovrebbe portare lo Zen all’attenzione della giunta Orlando. Proprio il sindaco di Palermo, assieme a don Gallizzi, che aveva ribattezzato il quartiere in “San Filippo Neri”, anni fa aveva posto al centro di una delle piazze un cartello che indica il “giardino dell civiltà”, nel punto in cui adesso sorge una discarica abusiva. Carcasse di lavatrici, motori, divani. Non certo i rifiuti degli abitanti del quartiere. “Vedo chi getta qua quest’immondizia. Una volta gli ho anche urlato contro, ma mi dicono che devo farmi i fatti miei”, spiega una signora. Qualcuno, per sopportarne la vista, ha anche spostato la cucina lontano dalla finestra che dà sulla discarica. Così la soluzione è chiudersi nelle case di questo quartiere, perle minuziosamente arredate sotto i gusci scrostati dall’incuria.

Ma i problemi più gravi restano i servizi. Alcuni commercianti lamentano la mancanza degli allacci di acqua e luce, nonostante paghino il canone allo Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari). Anche le fogne sono guaste in varie zone. “Delle reti fognarie si occupa l’Amap – precisano dall’ufficio tecnico dello Iacp – e l’unico motivo per cui possano mancare il servizio elettrico e idrico è perché non è stato avviato il contratto”. Una scelta verosimile per quanti, come all’insula 3, hanno rinunciato all’allacciamento alla rete elettrica, optando per una abusiva, di fronte a una bolletta che richiedeva il pagamento di cinque anni di arretrato, quando allo Zen quelle famiglie erano arrivate solo due prima.

Ma non finiscono qui le contraddizioni.La struttura che avrebbe dovuto ospitare un

Quel che resta del quadro elettrico dell'asilo nido

asilo nido all’insula 3, oggi sotto sequestro, è stata più volte vandalizzata: via i fili di rame, il quadro elettrico, i sanitari e gli inifissi. Ma chi non ha sorvegliato? “Al Patrimonio non risulta che questi locali siano già stati assunti in carico dal comune di Palermo, mentre l’assessore alla Cultura Francesco Giambrone ha già provveduto a mettere in atto il bando che dovrebbe arredare e dotare di libri la biblioteca vicino al nido”. Al termine del collaudo di questi locali però la gestione sarebbe automaticamente passata dallo Iacp al comune di Palermo e “il collaudo – confermano dall’Istituto – è stato concluso a settembre dell’anno scorso”. Secondo Salvo Lo Cicero, consigliere della VII circoscrizione, occorrono “regole più rigide nei passaggi di gestione tra i vari enti”. Stavolta a occuparsi dei locali dovrà essere necessariamente Palazzo delle Aquile, e dovrà agire in fretta. “Se non si pone un freno al vandalismo si rischia di non riuscire più a recuperare il denaro necessario alla sua apertura, inizialmente prevista per il prossimo settembre”, dice Gianni Dragna, consigliere Idv della VII circoscrizione, nato e cresciuto proprio in questo quartiere. “Chi fa questo è anche spinto dalla fame, dalla necessità di provvedere ai propri figli” prova a dare una spiegazione chi abita a pochi passi dall’asilo. “Dovremmo imparare però a segnalare questi comportamenti. Non ci rendiamo conto che colpendo strutture come questa ai nostri figli facciamo solo del male”.

 


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