Il passaggio da Gesip a Reset | Perniciaro pungola i sindacati - Live Sicilia

Il passaggio da Gesip a Reset | Perniciaro pungola i sindacati

Il presidente della neonata consortile scrive una lettera ai rappresentanti dei lavoratori affinchè si acceleri l'iter sui nuovi contratti di lavoro. Ugl: "Le cifre non sono quelle". Uiltucs: "Sabato assemblea dei nostri iscritti".

PALERMO – Il primo atto del neo presidente della Reset (la società consortile creata dal Comune di Palermo sulle ceneri della Gesip) Antonio Perniciario Spatrisano è una lettera ai sindacati, nella quale li esorta a far presto e a chiudere in tempi record l’accordo per far partire la consortile. Senza accordo sui 1.570 operai della partecipata in liquidazione, pende la scure dei licenziamenti. La cig in deroga, infatti, scade il 31 dicembre e prima di quella data il Comune, che di Reset è socio al 98%, per immettere in servizio la prima tranche di 950 operai, deve incassare l’ok dei sindacati e quello del consiglio comunale, che deve approvare il contratto di servizio da 29 milioni di euro. Altri 620 ex Gesip torneranno al lavoro dall’1 giugno dopo 5 mesi di cig. Gli operai dovrebbero restare in servizio per 28 ore alla settimana, per arrivare nel 2016 al full time. In busta paga tutti gli ex Gesip guadagneranno 900 euro netti per tredici mensilitá (oltre il tfr), più gli assegni familiari.

“Riceviamo in data odierna una nota del neo Presidente della Reset nella quale emerge una corretta esplicitazione delle iniziative messe in atto dall’amministrazione comunale e si invitano le organizzazioni sindacali a sottoscrivere il conseguente accordo entro fine anno – dice Salvo Barone dell’Ugl – si omette si sottolineare che i rappresentanti sindacali hanno tentato di raggiungere un accordo fino alle 2 del mattino dell’altro ieri senza riuscire a smuovere della loro posizioni i rappresentanti delle due aziende. Ci preme sottolineare che le cifre fatte emergere in questi ultimi due giorni dall’amministrazione a vario titolo non corrispondono alla realtà dei fatti, ovvero le 900 euro nette mensili, per quanto prospettatoci ufficialmente, sono comprensivi del rateo di 13esima, 14esima e chi lo volesse anche del rateo mensile di Tfr. Paradossale che nei conteggi abbiano inserito anche il bonus Renzi. In sintesi un contratto che vede inquadrati tutti al secondo livello (il più basso del Ccnl) e con un contratto part-time a 28 ore a settimana, che prevede una retribuzione di poco superiore a 700 euro nette che con i ratei di 13esima, 14esima e Tfr (circa 180 euro complessivi), arriverebbe alle 900 euro tanto decantate. Eppure, nonostante la proposta dell’amministrazione, le sigle sindacali hanno fatto una controproposta che prevede una scadenza temporale di questo accordo in deroga all’art. 2112 del codice civile al 30/12/2016, un orario di partenza di 30 ore, sempre al secondo livello, il frazionamento mensile delle mensilità aggiuntive e Tfr, ma con un aumento di due ore semestrale, che vedrebbe ritornare tutti i lavoratori alle condizioni giuridico e retributive prima della concessione della Cassa a Gesip. Sottolineiamo che trattasi di tutti i lavoratori, sia i primi 950, per i quali si era già condiviso il criterio della anzianità di servizio, che per la restante parte che subentrerebbe a giugno 2015 dopo altri 5 mesi di cassa; peccato avere scoperto che l’atto del consiglio comunale non garantisce il passaggio di tutti e lo subordina alla copertura economica. Su questo aspetto l’amministrazione ha garantito il passaggio di tutti ma manca un atto ufficiale, senza il quale nessuno potrebbe firmare alcun accordo. In sintesi come si possono criticare le sigle sindacali, dopo che ci sono demansionamenti, perdita di anzianità di servizio, contratti part-time al 70% e quant’altro e non si riesce a condividere un percorso di graduale miglioramento fino al ritorno alle condizioni originarie, pur disposti ad altri due anni di sacrifici? Come l’amministrazione può omettere di affermare che i problemi del Comune siano stati accollati tutti ai dipendenti Gesip, usando più pesi e più misure nelle diverse partecipate? Adesso, come gli ultimi due mesi di dicembre, saremo sottoposti ad una corsa contro il tempo, ma nessuno firmerà se non ci saranno pari garanzie per tutti e un percorso graduale di miglioramento. Confidiamo anche in un coinvolgimento dell’intero Consiglio Comunale in termini normativi ed economici. Siamo in attesa di una convocazione dell’amministrazione per poter raggiungere una intesa garantista”.

Sabato prossimo, 27 dicembre, alle 17 al Don Orione di via Pacinotti, la Uiltucs convocherà l’assemblea degli iscritti per valutare la situazione e la proposta dell’amministrazione comunale e decidere su come agire. Il sindacato guidato in Sicilia da Marianna Flauto ha un peso determinante in Gesip potendo contare su circa 460 iscritti. Di fronte alla situazione di emergenza che si è venuta a creare la Uiltucs intende confrontarsi coi lavoratori sulla delicata decisione che dovrà essere presa nel più breve tempo possibile. Anche perché i tempi sono strettissimi: il 31 dicembre scade la cassa in deroga e il 29 si deve chiudere la procedura di mobilità aperta per evitare i licenziamenti.

“L’amministrazione comunale e i sindacati Gesip, nonostante l’incontro di ieri sera a villa Niscemi, non hanno ancora raggiunto l’accordo definitivo per le condizioni dei lavoratori della Reset – dicono Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, consiglieri comunali di Idv – invitiamo pertanto il presidente del consiglio comunale a convocare una conferenza dei capigruppo, in tempi strettissimi, per fare luce sui motivi che hanno indotto i sindacati a non raggiungere l’accordo con l’amministrazione. Riteniamo sia opportuno stilare un programma di integrazione del monte ore dei lavoratori da qui al 2016. Apprendiamo con piacere che l’amministrazione ha intenzione di dare seguito all’ordine del giorno votato dal consiglio comunale e proposto da Italia dei Valori che prevede l’equiparazione dei dipendenti Gesip con quelli delle altre aziende. L’impegno dell’assessore Lapiana a portare tutti a tempo pieno entro il 2016 è importante, ma adesso l’amministrazione faccia presto a trovare l’accordo con i sindacati, visto che entro l’anno va anche approvato il contratto di servizio Reset”.


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