Il Pdr a Crocetta: |"No a guerre personali" - Live Sicilia

Il Pdr a Crocetta: |”No a guerre personali”

Salvatore Cardinale

Il documento: "Possiamo vincere stando tutti insieme con un grande sforzo di umiltà"

Il documento
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PALERMO – Il Pdr chiede una tregua nella maggioranza e invita Rosario Crocetta ad abbassare i toni. In un documento politico firmato da Salvatore Cardinale, Michele Cimino, Beppe Picciolo, Edy Tamaio, Salvo Lo Giudice e Marcello Greco si invita ad evitare scontri personali. Ecco il testo del documento:

“La deriva del dibattito politico degli ultimi mesi offre una rappresentazione eloquente delle difficoltà che incontra il Governo Crocetta nei rapporti con la sua maggioranza. La difficoltà di interlocuzione propositiva tra il Governo e coloro che lo sostengono anche in Parlamento; la difficoltà di dialogo tra i partiti e i movimenti alleati che non permette di trovare una sintesi capace di dare lo slancio necessario per avviare una fertile stagione di riforme; la difficoltà, perfino, di affrontare e risolvere questioni di estrema urgenza e interesse come, per esempio, la riforma delle Province. Tutto ciò aggravato dal fatto che si offre ai siciliani, sempre più stanchi e preoccupati per il loro futuro non certo roseo, una immagine di una classe politica dirigente rissosa e inconcludente. La prova palpabile di tutto ciò viene offerta con costante linearità dalle dichiarazioni dei maggiori responsabili delle istituzioni e delle forze politiche regionali di maggioranza costretti a repliche e contro repliche su fatti che il più delle volte hanno poco di politico. Non siamo noi, di certo, quelli abilitati e stilare la graduatoria delle responsabilità personali né tanto meno ad additare all’opinione pubblica i proscritti. Sarebbe come fuggire dalle responsabilità omissive e permissive che pure abbiamo. Non possiamo, tuttavia, esimerci dal considerare questi fatti come assai allarmanti e dal prevedere conseguenze sempre più negative per gli interessi dei siciliani. Soprattutto di quelli, sempre più numerosi, che soffrono uno stato di indigenza molto grave che è nostro dovere tentare di risolvere. In queste condizioni appare difficile, se non disperato, il tentativo di interloquire autorevolmente con il Governo Nazionale per ottenere non solo quanto vantiamo come credito certo ed esigibile, ma anche un supplemento solidale di attenzione che ci dia gli strumenti per avviare, finalmente, le politiche di sviluppo. Sarebbe troppo semplice e riduttivo, perciò, addebitare esclusive responsabilità ad un unico soggetto, per quanto autorevole, del Governo Regionale o del Governo Nazionale. Se lo facessimo non saremmo all’altezza dei nostri doveri ai quali non possiamo sfuggire con operazioni demagogiche e trasformiste. Nell’assumere, quindi, le nostre ci permettiamo di richiamare le responsabilità dei nostri alleati e del Governo Regionale con in testa il Presidente Crocetta. A lui ci permettiamo di consigliare di evitare per il futuro incaute dichiarazioni e di “sotterrare la spada e indossare il saio” perché questo è tempo sì di guerra, ma non di guerra personale di dubbio gusto o di partito ma di guerra alla povertà, al degrado e alla fame. E possiamo vincere stando tutti insieme con un grande sforzo di umiltà e chiamando alle armi i migliori con una sola pregiudiziale: “fare il proprio dovere costi quel che costi”. Per questa guerra si devono trovare parole dure e armi pesanti ma non contro le persone, specialmente quando con queste si debbono condividere e realizzare programmi che aprano prospettive che ci permettano di lasciare la Sicilia migliore di come l’abbiamo trovata”.


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