RAGUSA – La Stidda temeva che la mancata elezione alle regionali del 2012 di Rosario Crocetta e di Fabio Nicosia, candidato del Megafono e fratello del sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, Pd, non avrebbe consentito l’assunzione di personaggi vicini alla criminalità organizzata, uomini in odor di mafia che, secondo le ipotesi della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Catania, sarebbero scesi a patti con importanti esponenti politici del ragusano, di centrodestra e di centrosinistra. A raccontarlo è il pentito Biagio Gravina, al centro dei verbali integrali pubblicati dal mensile “S” (disponibile in tutte le edicole e online), che parla del ruolo della politica e di quello della mafia.
Un meccanismo che ruota attorno al sistema di gestione della raccolta dei rifiuti nella partecipata Amiu. Il governatore Crocetta non è indagato, gli investigatori non hanno rinvenuto, con lui, direttamente, alcuno scambio elettorale. La mafia, però, secondo il pentito Biagio Gravina, avrebbe puntato sull’elezione di Crocetta, attraverso il sostegno di Nicosia, per blindare le assunzioni nell’Amiu e favorire gli amici della “famiglia”.
Il pentito Gravina parte da lontano, il suo verbale è stato raccolto pochi giorni dopo l’elezione di Crocetta. “Prima dell’arresto – esordisce il pentito – si parlava dell’elezione politica sulla regione Sicilia, dove nella lista Crocetta c’era anche Fabio Nicosia… Io sono stato arrestato un mese fa! Che poi l’ho saputo in carcere che è salito Crocetta, stiamo parlando di recente”. Al centro degli incontri tra malavitosi ci sarebbero state “le elezioni politiche -continua il collaboratore – che se perdeva Crocetta, già l’Amiu era stato privatizzato, però c’era l’opportunità che essendoci Fabio Nicosia, che era candidato nella lista Crocetta, lui poteva domandare qualche favore per cercare di lasciare gli operai più attenzionati”.
Il pentito spiega alcuni particolari del presunto rapporto tra Stidda ed esponenti del Partito democratico. “Quando io sono andato con Giuseppe Nicosia … e con Fabio si conoscono. Quando io sono andato a parlare col sindaco, praticamente, nell’entrata c’era lui come messo, Raffaele Di Pietro, che in passato faceva parte del gruppo degli Stiddari.. Tutt’ora, non lo so. Nel passato lo sapevo”. Ed è sempre Gravina a spiegare chi sono nel dettaglio i singoli personaggi. Come Maurizio Di Stefano: “Praticamente lui è anche gestore di discoteche con Raffaele Di Pietro, assieme. E in più, anche assieme, come avvicinati nel sindaco … a Fabio Nicosia e a Giuseppe Nicosia. Come guardaspalle, diciamo… In passato! Si era detto che anche lui era con Raffaele Di Pietro, però, adesso, da un po’ di anni non si vede lui vicino … vicino a Raffaele”. E spiega anche chi è Raffaele Giunta: “Questo ha lavorato all’AMIU, in più quando ci sono le campagne elettorali, raccoglie i voti sindacali… Quando ci sono le campagne elettorali, praticamente, lui, anche con la macchina … Lui ha un problema alle gambe, ha la macchina questa degli handicappati e gli ha appiccicato la … il partito nella macchina…queste cose qua. E suona, diciamo, per il bando di amministrazione del consiglio… Sì, lui sostiene il sindaco”.
Il pentito Biagio Gravina svela numerosi particolari, che sono al centro delle indagini dei magistrati catanesi. I verbali integrali sono stati pubblicati sul mensile “S” attualmente in edicola e disponibile online.