Il Ponte e l'Ars di Noè - Live Sicilia

Il Ponte e l’Ars di Noè

Toti Lombardo

Che ci fanno balene, balenotteri e scoiattoli all'Ars? Sono finiti nell'epicentro di un gustosissimo dibattito circa il Ponte sullo Stretto. Ecco come è andata.

La curiosità
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2 min di lettura

PALERMO- Ma il cetaceo come farà? Mica vogliamo ironizzare sulle specie animali e il loro disagio. Ci mancherebbe. Solo annotare un ricamino della cronaca politica. Oggi, a Palazzo dei Normanni, balene, balenotteri, scoiattoli, uccelli, quasi tutta la fauna protagonista dell’orbe terracqueo, sono finiti nell’epicentro di un dibattito singolare. E chissà se avranno gradito l’attenzione e il clamore gli abitanti del mare che preferiscono notoriamente l’acqua in bocca. Si discuteva del Ponte sullo Stretto, la magnificente opera che non sarà mai realizzata. Il discorso si è fatto guizzante al pari di un anguillone, per diradarsi e rarefarsi ad altezze impensate. Domanda pur legittima: se un marziano, una divinità degli abissi, un nume a vario titolo, se qualcuno dovesse edificare la struttura, chi curerà la malinconia del balenottero improvvisamente disorientato? E se andasse a sbattere? Potrebbe emettere il celebre urlo del cetaceo impazzito. Sarebbero spruzzi amari.

Osserva in Aula Salvino Caputo col consueto spirito pragmatico: “Se realizziamo il Ponte qualche cetaceo non passerà più dallo Stretto? Pazienza, noi che possiamo fare? Questo è un parlamento mica una riunione del ‘National Geographic’”. Il che è abbastanza intuitivo, considerato il consistente numero di congiuntivi straziati, spiaggiati e abbandonati sull’arenile a boccheggiare esanimi. Però si pone il problema della solitudine, lo spleen della balena e del balenottero improvvisamente privati del babbìo di varcare e rivarcare quella porzione blu. Li arruoliamo in un reparto anfibio di un corpo speciale di Lsu? Li utilizziamo come attrazione? Grande parco acquatico “Le pinne di Palazzo d’Orleans”. Biglietti a dieci euro e soldi raccolti per cinque finanziarie.

Il confronto si è alla(r)gato. Toti Lombardo, figlio d’arte, l’ha buttata sul piano storico: “Quando hanno costruito Venezia sono stati allontanati da quelle aree molti animali, anche uccelli e scoiattoli. Eppure oggi abbiamo Venezia”. Scelte difficili. Il giovane Toti deve essere rimasto sconvolto – lui che ha un animo sensibile – da qualche pubblicazione letta da bambino dal titolo plausibile: “Storia dell’esodo degli scoiattoli veneziani”. Con illustrazioni cruente che mostrano roditori dal codone imponente mentre remano tristi in gondola alla ricerca di un diverso orizzonte. Alcuni sono riapparsi in tempo per tifare il Venezia di Zamparini. Poi sono scomparsi per non tornare mai più. Insomma, si prevede a breve una spaventosa migrazione del noto scoiattolo palermitano che mangia calia e semenza allo stadio, al posto delle noccioline.

C’è chi ribalta la situazione: “Tonni, cetacei e pescespada ci guadagneranno in salute”, afferma il pidiellino Pogliese, dimostrando una competenza che ne farebbe uno splendido assessore alla Sanità. La grillina Giannina Ciancio su Twitter: “Sbeffeggiati tutti gli animali dell’Arca”.
Per chi si fosse smarrito tra un coccodrillo e un orangotango, ricordiamo che oggi all’Ars si discuteva della mozione del Pd Fabrizio Ferrandelli contro il Ponte. Ma i deputati erano pochi, troppo pochi per discutere. Perciò il dibattito odierno è stato cancellato, come capita a certe folcloristiche esibizioni, con un leggero tratto, si direbbe: con un colpo di pinna. Sul Ponte sventola balena bianca.

(ha collaborato Carlo Passarello)

 


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