"Il sì alla Finanziaria tra 15 giorni| Cracolici non è nemico del governo" - Live Sicilia

“Il sì alla Finanziaria tra 15 giorni| Cracolici non è nemico del governo”

Intervista all'assessore all'Economia Roberto Agnello: "Sono ottimista sul giudizio di parifica della Corte dei conti. L'articolo che abbatte il tetto per i cda di alcune partecipate non deve scandalizzare: quelli sono ruoli di grande responsabilità. Le polemiche interne al Pd? Sono molto dispiaciuto".

L'intervista
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PALERMO – Anche oggi in commissione bilancio non si parlerà di Finanziaria. L’Assemblea regionale è sospesa, a mezz’aria. Tra le esigenze di fare in fretta e quelle di attendere il “bollino” della Corte dei conti sull’esercizio finanziario della Regione. L’assessore all’Economia Roberto Agnello, comunque, è presente a Palazzo dei Normanni. Serve qualche parere in commissione di merito. Nel frattempo, sparge ottimismo: “Non mi preoccupa il giudizio di parifica. I malumori della maggioranza? Sono dispiaciuto, ma serve l’aiuto di tutti”.

Assessore partiamo da un fatto: questa Finanziaria-ter, nelle intenzioni del governatore, doveva essere pronta, già approvata dall’Ars in questi giorni. Mi pare di capire che non ci siamo…

“Servirà ancora qualche giorno, è evidente. Ma è giusto così. I deputati hanno chiesto che si attendesse il giudizio della Corte dei conti sul nostro bilancio. Fin dal giorno dopo, possiamo ripartire”.

Il giudizio di parifica è atteso per giovedì. Quando pensa, verosimilmente, che si possa approvare questa manovra?

“Io credo che già da venerdì si possa iniziare la discussione generale sulla Finanziaria, e contemporaneamente lavorare al rendiconto”.

E poi, però, dovrà partire anche l’esame della commissione bilancio. Il rischio che questa manovra slitti a fine mese quanto è concreto?

“Penso che potremo esitare la manovra un po’ prima. Magari a metà luglio, o giù di lì. È giusto che per un ddl così importante l’Aula abbia il tempo necessario per l’esame”.

Però la “manovrina” copriva gli stipendi solo fine a fine giugno. C’è il rischio di nuovi ritardi per assicurare le buste paga dei lavoratori?

“Spero di no. Tra l’altro, per alcune categorie i fondi stanziati consentivano una copertura più lunga rispetto al 30 giugno. Certamente, dobbiamo andare spediti. Ma intanto c’è anche qualche buona notizia”.

A cosa si riferisce?

“Il Tavolo sulla Sanità, su cui tanto si è discusso, è stato ufficialmente fissato per il 17 luglio. In quella sede, libereremo circa 100 milioni. Questo dimostra che le nostre non erano chiacchiere. Quei soldi consentiranno ai Comuni di chiudere i loro bilanci con un po’ di respiro, visto che la scadenza per la presentazione è prevista per il 31 luglio”.

Buone notizie, va bene. Ma anche polemiche. Questa Finanziaria non sembra piacere a molti.

“Per carità, noi crediamo di aver fatto il nostro meglio. Ma ogni proposta che possa migliorare il testo è gradita”.

Anche la possibilità di cassare la norma che prevede l’abolizione del tetto agli stipendi per gli amministratori di quattro società partecipate? Cda pieni di persone “gradite” al governatore?

“Lei ovviamente è libero di riferirsi alle persone, alle situazioni individuali. Io le dico che quella norma ha una ratio molto più generale. Quelle sono società che svolgono compiti strategici e delicatissimi. E la norma che abbiamo previsto non dice che si può superare il tetto dei 160 mila euro voluto dal presidente Crocetta”.

…ma che, ad esempio, dai 50 mila si possa salire fino a 150 mila…

“Teoricamente. Ma le ripeto, chi amministra quelle società si assume grandi responsabilità”.

Non le sembra però che sia una norma in assoluta controtendenza con tutto il resto? Mentre si chiedono, per motivi di spending review, nuovi tetti all’Ars, voi volete aumentare le spese da un’altra parte?

“Capisco che può apparire così. Ma le cose stanno come le ho spiegato. Abbiamo fatto un discorso di natura generale. Poi, ovviamente, l’Assemblea è libera di intervenire come ritiene opportuno”.

Nel frattempo, però, il presidente Ardizzone ha stralciato ben dieci articoli della manovra. Come mai?

“Nessun problema. Quelli non erano articoli fondamentali. Nel senso che la Finanziaria certamente non si regge su quelli. Certamente il governo li riteneva importanti e sperava, in questo modo, che potessero essere approvati con celerità. Il presidente dell’Ars ha deciso che andranno discussi in ddl autonomi. In un certo senso è intervenuto migliorando la nostra finanziaria”.

Insomma, le ha fatto un piacere…

“Possiamo anche leggerla così. Il presidente dell’Ars ha ritenuto che, ad esempio, gli articoli sull’autoassicurazione sanitaria non fossero coerenti con la materia finanziaria. Io penso che andasse comunque nella direzione del risparmio di spesa al quale stiamo lavorando. Ma va bene così. Lavoreremo a un ddl specifico”.

Lei parla di articoli “non fondamentali”. A dire il vero, Ardizzone ha bocciato anche quello che prevede la copertura di 111 milioni per due anni, che sarebbe servita per il fondo rischi.

“Sì, quella è l’unica norma che in effetti incide sulle coperture previste. Ma non vedo neanche in questo caso il problema. Ardizzone ha chiesto che si attendesse il giudizio di parifica. Ed è evidente che se non ci fosse la parifica, non ci sarebbe nemmeno una Finanziaria. Si tratta di una formalità, che stiamo rispettando Dal giorno dopo, insomma, potremo iscrivere quelle somme in bilancio”.

Insomma, lei è ottimista sul giudizio della Corte dei conti.

“Certamente, sono ottimista. Ovviamente, i magistrati contabili sottolineeranno alcune criticità. Lo hanno fatto per gli altri esercizi finanziari e lo faranno anche per quello appena chiuso”.

Invece non teme un altro tipo di “giudizio”? Avete ripresentato in questa Finanziaria molte delle norme già impugnate dal Commissario dello Stato alcuni mesi fa…

“Quelle norme furono impugnate soprattutto per la mancata copertura del Fondo per i residui attivi non esigibili. Noi abbiamo fatto fronte a questo problema. Credo quindi che non si siano rischi di nessun tipo”.

E invece come giudica il clima tutto interno alla maggioranza? Tra polemiche, accuse e “avvertimenti”?

“Tutti, oggi, sono consapevoli del clima generale, della situazione che stiamo vivendo. La già difficile congiuntura economica è stata aggravata dal decreto Renzi che chiede altri tagli alla Sicilia. I margini, insomma, sono strettissimi. Al di là delle polemiche, credo che prevarrà il senso di responsabilità”.

E servirà, magari, anche un atteggiamento “positivo” di Roma.

“Da quando mi sono insediato avrò fatto su e giù tra la Sicilia e la capitale decine di volte. Non mi sono fermato un attimo”.

E come giudica l’atteggiamento del governo nazionale nei confronti della Sicilia?

“Il clima di quegli incontri è sempre positivo. Ma è chiaro che la Sicilia entra in un quadro nazionale, nel quale anche le altre Regioni affrontano varie difficoltà. Le faccio un esempio, la norma che consente di spalmare il debito sui residui attivi in dieci anni è rivolta a tutte le Regioni, mica solo alla Sicilia…”.

E invece con quale stato d’animo osserva le tensioni, gli strappi all’interno del Pd? In fondo, è il partito che lei rappresenta in giunta. I cuperliani hanno pesantemente ciriticato anche questa manovra.

“Da esponente del Partito democratico sono molto dispiaciuto. Auspico che il partito possa raggiungere una vera unità, un’armonia utile a tutti. Da assessore all’Economia, ovviamente, sono aperto al contributo di tutti”.

Anche di chi ha parlato, metaforicamente, di assessori-camerieri?

“Io stimo Antonello Cracolici. È un politico capace e intelligente. Ovviamente, ciascuno può esprimere le proprie opinioni, prendendosi la responsabilità di quello che dice. Una cosa è certa: per me non è, e non sarà mai un nemico”.


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