PALERMO – Silvana Saguto lascia la presidenza della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. L’inchiesta che ha scatenato la bufera attorno al suo nome l’ha spinta a farsi da parte.
Le ipotesi di corruzione e abuso d’ufficio che le vengono contestate non potevano non lasciare il segno. La conferma della notizia arriva dal presidente del Tribunale, Salvatore Di Vitale, che “ha preso atto della disponibilità della dottoressa Saguto ad essere destinata ad altra sezione del Tribunale”. “Questa determinazione -spiega Di Vitale – intende tempestivamente garantire la continuità e la piena funzionalità di un organo giudicante, da anni centrale nella strategia di contrasto dello Stato alla criminalità mafiosa. Il provvedimento mira anche ad agevolare i doverosi accertamenti in corso che potranno svolgersi in un clima di serenità idoneo a favorire più dettagliati approfondimenti”. Sono gli approfondimenti che sono proseguiti anche stamani con i finanzieri della Polizia tributaria ad acquisire carte nella cancelleria del Tribunale. Al posto della Saguto arriva Mario Fontana, presidente della quarta sezione del Tribunale palermitano.
L’ormai ex presidente della sezione che sequestra e confisca i patrimoni dei boss, secondo i pm nisseni, avrebbe assegnato a Cappellano Seminara la gestione di grossi patrimoni tolti alla mafia ottenendo in cambio incarichi per il marito Lorenzo Caramma, ingegnere e consulente dell’avvocato. Settecentocinquantamila euro: a tanto ammontano i compensi liquidati a Caramma dal 2005 al 2014, in un arco temporale che è iniziato quando la Saguto era membro del collegio delle Misure di prevenzione ed è proseguito quando dello stesso collegio il magistrato è divenuto presidente nel 2010. Nel decreto di perquisizione notificato agli indagati vengono snocciolati numeri, cifre e fatture delle consulenze. Incarichi che non riguardano solo fascicoli istruiti dal Tribunale di Palermo, ma da quelli di Agrigento, Trapani e Caltanissetta.
Nel frattempo si apprende che l’inchiesta riguarda altri componenti del nucleo familiare del giudice Saguto. L’indagine tocca il padre e uno dei figli del presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo citati nel decreto di perquisizione.