Il venerdì nero dei trasporti |Sciopero Amt: città al collasso - Live Sicilia

Il venerdì nero dei trasporti |Sciopero Amt: città al collasso

Autobus fermi dalle 10 alle 18. Allerta traffico, invia la tua segnalazione a redazione@livesiciliacatania.it  IL VIDEO

il servizio pubblico
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CATANIA – Otto ore di sciopero. Oggi gli autobus dell”Amt si fermeranno a partire dalle 10 fino alle 18, mentre una parte di lavoratori terrà un sit in di fronte l’azienda – cui prenderanno parte Cisal e Confsal – e un’altra parte manifesterà in corteo fino in Prefettura. E’ un venerdì nero del trasporto pubblico quello che si prospetta per i cittadini, un giorno nefasto per la mobilità ma importante per i lavoratori dell’azienda metropolitana trasporti e per i sindacati che chiedono risposte concrete, e si appellano alle istituzioni affinché venga trovata una soluzione che possa salvare azienda e occupazione. “L’Amt conta una decina di milioni di debiti che la Regione ha smesso di pagare da almeno un anno, ed è urgente dare seguito a quanto concordato nei mesi scorsi con l’amministrazione comunale: subito un “tavolo di lavoro” sul trasporto Amt con l’assessore regionale Pistorio, deputati regionali, Regione, Comune e parti sociali – scrive la Cgil. La richiesta è stata più volte reiterata dai sindacati senza ottenere alcun seguito. È di questi giorni la notizia che se non saranno adeguati i chilometraggi e i relativi fondi collegati, gli esuberi in pianta organica saranno inevitabili”.

Una delle ipotesi sul piatto è dunque quella di agire sulla pianta organica e di fare dei lavoratori gli agnelli sacrificali. Secondo il cosiddetto piano B di cui ha parlato l’assessore Girlando, infatti, una delle possibili soluzioni per immettere liquidità nell’azienda ed evitare che, come nelle ultime settimane, non possano uscire i mezzi perché guasti, sarebbe quella di applicare i contratti di solidarietà ai dipendenti.

Ipotesi che i sindacati respingono a voce alta. “Chiediamo scusa ai cittadini – spiega Giovanni lo Schiavo della Fast Confsal. Sin dall’inizio la nostra battaglia – aggiunge – ha avuto come unico scopo la salvezza dell’Amt, patrimonio di tutta la città. Ci batteremo affinché non siano i dipendenti a subire le conseguenze di una gestione che, fino a due anni fa, ha assunto autisti. Ci facciano capire come hanno fatto – prosegue – dal momento che già allora la situazione economica era delicata. Delle due, l’una – sottolinea – o ci hanno preso in giro all’epoca, o lo stanno facendo adesso”.

Non perdono la speranza, i sindacalisti, ma chiedono alle istituzioni, sindaco in primis, di andare oltre le promesse e fare qualcosa di concreto per rimettere l’azienda in carreggiata. “Auspichiamo che il socio unico, il Comune, faccia qualcosa di concreto per questa realtà, che ragioni a lungo termine e programmi azioni che possano dare speranza a tutti i lavoratori e che garantiscano il servizio pubblico”. Che attualmente è più un disservizio. Ore di attesa alle fermate, mezzi vetusti che si rompono, cittadini costretti ad estenuanti attese o a tornare a casa a piedi.

Abbiamo sperimentato tutto questo. Il nostro viaggio inizia alle 13. Il capolinea è quello di piazza Borsa: da qui parte il 733 che va a San nullo. L’autobus non arriva, quando arriva però non riparte: non funzionano alcune parti e l’autista decide di riportarlo alla rimessa. Passano altri minuti, quasi un’ora. Riusciamo a prendere l’autobus alle 13,56. Pochi metri dopo il capolinea le fermate solo affollate. In piazza Santa Maria di Gesù uno dei mezzi è costretto a lasciare a terra decine di passeggeri. È stracolmo. “Sono settimane che succede tutto questo – raccontano gli utenti – le attese a volte sono anche più lunghe”. Per effettuare tutto il giro ci impieghiamo quasi un’ora. Torniamo in piazza Borsa alle 15,08, quasi due ore dopo il nostro arrivo al capolinea. Una vera e propria odissea.

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 AGGIORNAMENTO. In mattinata, una delegazione della Fast Confsal e una della Cisal sono stati ricevuti in azienda dal direttore Barbarino che ha cercato di spiegare le posizioni dei vertici, ribadendo le difficoltà economiche dovute ai crediti non riscossi. “Nessun cenno però ai dipendenti e al loro futuro – afferma Aldo Moschella, della Cisal – né all’ordine di servizio che abbiamo chiesto di ritirare. Per questo proseguiremo nella vertenza e andremo avanti con il presidio”.

L’incontro con il direttore dell’Amt ha visto anche la partecipazione di alcuni catanesi che hanno chiesto di garantire il servizio pubblico, fondamentale per la mobilità dei cittadini.  Che hanno dato manforte al sit in, ancora in corso. “La gente è venuta ad appoggiarci – spiega Giovanni Lo Schiavo –  perché ha capito che i lavoratori sono le vittime e che la situazione deve essere risolta a livello sindacale”. Intanto, per il prossimo 26 maggio è stato convocato un Consiglio comunale straordinario proprio sull’Amt.

 


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